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Il successo a 360 gradi della fotografia

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Il successo a 360 gradi della fotografia

  • –Silvia Anna Barrilà

"Mai come in questo periodo assistiamo a un successo fotografico, ampio e diversificato, che coinvolge nel nostro paese luoghi espositivi, blog e testate giornalistiche, librerie ed editori specializzati, scuole e corsi di formazione, città e province. Insomma, se di fotografia si nutre ormai, a vario titolo, un'ampia fetta di popolazione - soprattutto giovani, attenti a quel che avviene in questo campo - è forse arrivato il tempo perché anche in Italia si possa costruire un sistema virtuoso che intorno alla fotografia aggreghi iniziativa privata e strutture pubbliche, scuole e gallerie, case editrici e pagine culturali dei quotidiani, esattamente come avviene in paesi come la Francia o la Germania".

È l'appello a conclusione del nuovo capitolo sulla fotografia in Italia inserito nella seconda edizione del libro "Collezionare fotografia" di Denis Curtis e Sara Dolfi Agostini, presentato il 13 maggio da Open Care www.opencare.it a Milano. Proprio in considerazione del successo della fotografia in Italia e del crescente interesse della fotografia italiana all'estero, gli autori hanno ricostruito la storia della ricezione della fotografia in Italia a partire dal dopoguerra, i provvedimenti che ne hanno favorito il riconoscimento in campo legislativo e il suo ingresso nelle istituzioni - avvenuto in ritardo rispetto ad altri paesi, se pensiamo che il primo dipartimento specializzato in fotografia di un museo risale al 1940, quello del MoMA, www.moma.org che è stato anche il primo museo ad acquistare fotografia italiana negli anni 60 con stampe di Mario Giacomelli e Piero Donzelli.

Il grande interesse nei confronti della fotografia in Italia e all'estero è dimostrato sia dalla grande varietà di eventi che si succedono in calendario, per esempio il Photofestival www.photofestival.it di Milano che si svolge dal 28 aprile al 16 giugno e raccoglie ben 140 mostre fotografiche in gallerie, musei e palazzi storici di Milano, ma anche dalla domanda dei collezionisti che è ampia e diversificata. Lo dimostrano i risultati delle aste di Londra che si sono tenute il 7 e l'8 maggio: sia da Phillips www.phillips.com che da Sotheby's www.sothebys.com la top ten dei lotti più cari dell'asta include opere fotografiche di epoche e generi disparati, dai primi esperimenti dell'Ottocento, alla fotografia di moda del XX secolo, alla fotografia artistica contemporanea.

E lo conferma Lou Proud, direttore del dipartimento di fotografia da Phillips a Londra: "Ancora una volta la vendita è testimonianza del fatto che la fotografia, come mezzo di oggi, esercita un grande appeal e attrazione. È meraviglioso ed emozionante vedere le opere di due poli opposti come Tina Modotti e Chris Shaw condividere le stesse pagine del catalogo". L'asta di Phillips ha totalizzato 1,19 milioni di £ con il 75% di venduto per valore. Il lotto più caro è stato "Manina" di Erwin Blumenfeld del 1937 che è passato di mano per 80.500 £ realizzando il record per l'artista.

È della stessa opinione Simone Klein, direttore del dipartimento di fotografia da Sotheby's, che spiega: "La nostra strategia di offrire esemplari da oltre 160 anni di fotografia artistica ha portato buoni risultati su tutta la linea, come dimostrato nella top ten". Il top lot da Sotheby's è stato un album recentemente riscoperto di 44 fotografie di John Beasley Greene del 1852-56, venduto per 482.500 £ rispetto ad una stima di 100.000-150.000. Altri nomi in top ten sono quelli di Richard Avedon, Robert Mapplethorpe, Irving Penn (sempre molto richiesto), Peter Beard, Vera Lutter e l'italiano Massimo Vitali con "Animaletti 2" che ha raddoppiato la stima e da 20.000-25.000 £ è stata venduta ad un collezionista americano per 40.000 £. L'asta ha totalizzato 1,85 milioni di £ con il 78% di venduto per valore e il 61% per lotto.

Di questi giorni è anche l'annuncio del vincitore del premio Deutsche Börse Photography Prize, un premio per la fotografia europea da 30.000 £, lanciato nel 1996 dalla The Photographer's Gallery di Londra e sponsorizzato dalla Borsa tedesca dal 2005: è andato a Richard Mosse, www.richardmosse.com irlandese, nato nel 1980, premiato per le fotografie della guerra in Congo mostrate nel Padiglione Irlandese della Biennale di Venezia nel 2013.

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