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Dal 10 giugno Tomás Saraceno è nel vigneto. Ultimo tassello dell’Antinori Art Project - Artgallery

  • –di Sara Dolfi Agostini

Da oltre seicento anni mecenati e imprenditori del vino, i Marchesi Antinori hanno affidato all’arte il nobile compito di raccontare la storia e i valori della loro casata, il cui stemma è anch’esso un’opera di pregio artistico, uscita dalla bottega fiorentina del celebre scultore e ceramista Giovanni della Robbia a inizio ‘500. Così, dal 2013, con l’inaugurazione della nuova cantina, una monumentale e futuristica struttura scavata nelle terre di Bargino e disegnata dall’architetto Marco Casamonti, la collezione di famiglia di dipinti, ceramiche, tessuti pregiati e antichi manoscritti ha lasciato lo storico Palazzo Antinori di Firenze e, con il contributo della curatrice degli Uffizi Giovanna Giusti, è stata aperta ai pellegrini che si riversano giornalmente nella zona del Chianti Classico alla ricerca di degustazioni ed esperienze sinestetiche. Sono stati 45mila nell’ultimo anno, guidati dal solo passaparola.

Dal 10 giugno, poi, la scala che collega il vigneto e il punto ristoro alla cantina è stata arricchita dall’intervento artistico dell’argentino Tomás Saraceno, ultimo tassello dell’Antinori Art Project, fortemente voluto dalla terzogenita di Piero Antinori, Alessia. Animata da una passione per l’arte contemporanea che condivide con l’amica e gallerista Chiara Rusconi, coordinatrice del progetto, Alessia Antinori ha visto nell’arte il potenziale narrativo di un dialogo tra mestiere e natura, passato e futuro.

“AAP ha preso avvio con la curatrice Chiara Parisi due anni fa e si manifesta negli spazi esterni e meno domestici della tenuta, a costruire un poetico fil rouge con l’ambiente esterno” spiega Alessia. L’”Inostasi”di Yona Friedman, prima opera a essere realizzata, si è materializzata all’ingresso e nei cortili interni e, in un confronto con l’anima trasformista dell’edificio in legno e corten, si dispiega leggera e dinamica, architettura che attraversa un’altra architettura, traducendo i meccanismi di pensiero utopici degli anni ’70. In un altro spazio, a pochi metri, Rosa Barba ha realizzato una meridiana meccanica sfruttando i principi della camera ottica a illuminare con un gioco di rifrazioni solari aforismi dedicati alla memoria e al paesaggio. Accanto a quest’opera, effimera perché dipendente dalle condizioni atmosferiche, le colorate sculture in stoffa resina e acciaio di Patrick Tuttofuoco si dispiegano come spiritelli di un passato glorioso nell’area di passaggio tra museo e cantina.

L’intervento di Tomás Saraceno inaugura un nuovo biennio di AAP curato dalla direttrice di Villa Croce a Genova, Ilaria Bonacossa, che proprio in questi giorni ha presentato al museo ligure l’esito della ricerca utopico-scientifica dell’artista argentino sui modelli abitativi e di coesistenza sociale dei ragni. Un progetto a forte impatto visivo che suggerisce l’idea di un’arte che si rigenera secondo i cicli vitali, in un connubio tra biologia e indagine estetica. “Negli spazi ascensionali della nuova tenuta dei Marchesi Antinori l’artista ha installato tre biosfere, pensate per la prima volta nel 2009: spazi sospesi, quasi rifugi, abitati da piante che crescono nutrendosi di vapore acqueo e suggeriscono nuove forme di negoziazione del rapporto tra uomo e natura” racconta la curatrice.

Per Alessia Antinori, è solo l’inizio: oltre un terzo della tenuta è stata disegnata per accogliere opere d’arte, e un terzo è anche il budget della comunicazione in Italia indirizzato a progetti artistici di natura filantropica. “Da quando, nel 2012, abbiamo costruito il Trust Piero Antinori, che garantirà continuità all’azienda per le generazioni future, la collezione è diventata un asset aziendale e anche gli interventi di arte contemporanea, commissionati e regolarmente acquisiti, ne fanno parte” spiega Alessia Antinori, e aggiunge: “le nostre iniziative, però, non nascono dall’esigenza di “fare immagine”, rappresentano piuttosto la naturale evoluzione di una passione della nostra famiglia verso le arti, che ci ha sempre accompagnato e che adesso si esprime per la prima volta in uno spazio aperto a tutti”.

A settembre, AAP sarà partner del Fiorucci Art Trust per l’evento benefico a sostegno della Chisenhale Gallery di Londra, e a ottobre presenterà in anteprima, nell’auditorium aziendale, un progetto grafico sperimentale concepito da Tomás Saraceno integrando diverse tecniche di stampa, dalla stampante digitale Riso alla stampa hoffset e la linotype di uno stampatore ottocentesco. Un’opera preziosa e di altri tempi, con fotografie applicate manualmente sulla carta usomano, è prodotta da AAP e corredata da testi di Andrea Lissoni, che aveva curato il suo memorabile intervento all'Hangar Bicocca di Milano nel 2012, del filosofo Bruno Latour e molti altri studiosi che hanno accompagnato l’artista nelle sue ricerche.

Intanto, in occasione del primo festival estivo Vinattieri in arte, organizzato dalla Cantina Antinori il 15-17 luglio intorno a musica, arte e teatro, sarà possibile partecipare a una visita guidata della collezione, seguita da degustazione e concerti di Dire Straits Legends, Caveman e Malika Ayane a partire da 45 euro (www.boxofficetoscana.it). Viene da ripensare a un documentario realizzato dall’azienda vinicola qualche anno fa, in cui il presidente Piero Antinori affermava che “per produrre qualità bisogna aver respirato il bello”: il passo successivo è stato condividerlo.

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