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Nasce il network delle Fondazioni italiane d'arte contemporanea, interlocutore unico con Ministero per i Beni culturali

  • –di Marilena Pirrelli

Sono 14 le Fondazioni private di arte contemporanea che hanno cominciato a dialogare tra loro e il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, naturalmente le fondazioni già da tempo si confrontavano tra loro, ma ora il passo decisivo è aver aperto un canale diretto con il Mibact. Ad essere in rete le principali Fondazioni italiane per l'Arte Contemporanea, attive sul territorio e capaci di organizzare mostre della massima qualità internazionale, per farsi soggetto unico di promozione e lavorare con il Ministero della Cultura e gli enti pubblici a favore dell'arte contemporanea. È il proposito del Comitato promotore per le Fondazioni Italiane d'Arte Contemporanea che si costituirà ufficialmente il 22 settembre a Torino, alla Fondazione Sandretto, e che si metterà subito al servizio al ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, il giorno dopo a Torino.
Il Comitato nasce da un'idea di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell'omonima Fondazione, "a seguito - ha spiegato - di un invito dello stesso ministro Franceschini a trovare un interlocutore tra pubblico e privato". "Il nostro Comitato - ha precisato Patrizia Sandretto - è un nuovo organismo che si prefigge di valorizzare e mettere in rete le competenze e le vocazioni delle Fondazioni aderenti. Da anni, come privati, sosteniamo i giovani artisti, organizziamo mostre, attività educative e formative con grande attenzione ai visitatori e alle comunità locali. Desideriamo ora mettere le nostre competenze al servizio del pubblico in modo organico, allo scopo di promuovere insieme l'arte contemporanea". Le Fondazioni che hanno aderito sono: Fondazione Antonio Morra Greco (Napoli), Fondazione Brodbeck (Catania), Città dell'arte-Fondazione Pistoletto (Biella, Torino), Fondation Francois Pinault (Venezia), Fondazione Giuliani (Roma), Fondazione Memmo (Roma), Fondazione Merz (Torino), Nomas Foundation (Roma), Fondazione Pastificio Cerere (Roma), Fondazione Remotti (Camogli, Genova), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Fondazione Spinola-Banna (Riva presso Chieri, Torino), Fondazione Trussardi (Milano), Fondazione Volume (Roma); Fondazione Ratti (Como).
Il Comitato non ha scopo di lucro - è stato spiegato – e persegue finalità di interesse collettivo. "Quello che ci sta a cuore - ha aggiunto Sandretto, che ha iniziato ad occuparsi di arte contemporanea come collezionista - è promuovere un nuovo modo di guardare all'arte contemporanea per farne un bene comune. Promuovendo nuovi e giovani artisti, formandoli e aiutandoli a "girare il mondo" per farsi conoscere, ma promuovendo anche il pubblico di domani, a partire dai più piccoli. Per questo crediamo che una collaborazione tra noi privati e il pubblico possa essere importante. Per parlare un linguaggio comune e trovare nuove sinergie. L'idea - ha ancora ricordato - è nata l'anno scorso ad un incontro sulla Cultura al Teatro Parenti di Milano, promosso da Francesco Rutelli, con il ministro Franceschini. Abbiamo capito che insieme avremmo potuto fare qualcosa di importante, ora ci cimentiamo".

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