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Aste italiane, riparte l'informale, l'astratto e le arti decorative

  • –di Stefano Cosenz

La nuova stagione delle aste nazionali conferma il successo dell'arte moderna e contemporanea con l'incanto di Meeting Art a Vercelli che si rivela superiore alle aspettative. Otto sessioni tenutesi nei quattro week end di settembre che hanno fatturato 3.136.500 euro, comprensivi del 23% di commissioni, con il 91% dei lotti venduti. Questo trend positivo è dovuto soprattutto all'aumento di compratori stranieri, in particolare dal nord Europa, con grande attenzione rivolta all'astratto e all'informale più che al figurativo.

Tra i top lot spiccano un olio su tela 160 x 130 cm di Piero Dorazio, Friendly Deterrent del 1958, esposto alla XXIX Biennale d'arte di Venezia nello stesso anno, con etichetta della Biennale stessa e fotografia raffigurante l'artista: con stima a richiesta, è stato venduto per 442.800 euro, e un olio su tela 130 x 162 cm di Giuseppe Santomaso del 1964, Suite friulana 11, con un pedigree d'eccezione, la galleria Tega di Milano, etichetta MiArt del 2007, etichetta del Museum Am Ostwall Dortmund e del Museum of Art Carnegie Institute Pittsburg, venduto per 332.100 euro, contro una stima a richiesta. Interessante realizzo pure per un acrilico su tela 148 x 149 cm di Giorgio Griffa del 1971, Orizzontale, stimato 27-30mila euro, che da una base di 15mila euro è stato aggiudicato per 61.500 euro.

Trend positivo anche per le armi antiche in occasione della vendita del 20 settembre presso Czerny's di Sarzana. Come ha dichiarato il titolare Michael Czerny ad ArtEconomy24, “nonostante la crisi prolungata, il mercato delle armi antiche ha subito solo una minima inclinazione, intaccando in maniera particolare il mercato dei pezzi di minore qualità. Al contrario, i pezzi di qualità media, alta e le rarità continuano ad interessare non solo collezionisti, ma anche e sempre più investitori che scelgono di avvicinarsi a questo settore di nicchia. In sede d'asta, l'affollata sala contava partecipanti, sia stranieri che italiani, sebbene la percentuale predominante di venduto è da attribuire a clienti stranieri”.

Il fatturato totale della vendita ammonta a circa 1,2 milioni di euro, con il 62% dei lotti venduti e del 71,4% sul valore totale venduto. Tra i top lot: un importante paio di pistole catalane alla micheletta, Spagna fine del XVII secolo, in condizioni molto buone, aggiudicate per 20mila euro contro una base d'asta di 12mila; un'importante armatura alta 167 cm, Germania del terzo quarto del XVI secolo, in buone condizioni (con solo qualche piccolo restauro e con vista rialzabile sostituita, tutto il resto è coevo), aggiudicata per 45mila euro, contro una base di 33mila.

L'attesa asta di antiquariato battuta da Bolaffi a Torino il 25 settembre ha fatturato 900mila euro (commissioni comprese) con il 65% dei lotti venduti. In particolare, ha realizzato 140mila euro la raccolta dei cimeli di Niccolò Paganini: il ritratto del maestro, realizzato dal pittore britannico George Patten, è volato da 20mila a 55mila euro (diritti inclusi); per una delle sue chitarre, realizzata da Gennaro Fabbricatore, i rilanci hanno raggiunto i 21mila euro, mentre il busto di Niccolò Paganini realizzato dallo scultore ligure Santo Varni è stato ceduto per 16mila euro. Gli appassionati del musicista non si sono lasciati sfuggire neppure le ciocche dei suoi capelli, battute a 4mila euro, e altri oggetti personali, come la coppia di gemelli con lo stemma nobiliare di Paganini e il sigillo per ceralacca in ottone. I cimeli facevano parte della più ampia vendita di oltre 500 lotti tra dipinti, arredi, ceramiche, e oggetti decorativi tra il Cinquecento e il Novecento: dopo una agguerrita battaglia di rilanci tra acquirenti presenti in sala, collegati al telefono e via internet, l'elegante tavolo intarsiato fabbricato in Germania a metà Settecento, è stato battuto a 62.500 euro (top lot dell'asta). «Anche in momenti difficili come l'attuale”, ha dichiarato Maurizio Piumatti, ad delle Aste Bolaffi, “c'è chi investe in beni rifugio che non riservano spiacevoli sorprese». Tra i lotti più combattuti tra mercanti e appassionati di antiquariato, spiccano anche la suggestiva scultura in stile Liberty La conca dei cavalli di Duilio Cambelotti, aggiudicata a 30mila euro (contro una base d'asta di 4mila euro), il bassorilievo ligneo di inizio Cinquecento della Visitazione, venduto a 25mila euro, l'olio su tela Nel porto di Genova del pittore Lorenzo Delleani, passato di mano a 21mila euro, e la vetrata vittoriana raffigurante San Marco salita da mille a 14mila euro.

Hanno goduto un eccellente risultato le aste presso Wannenes di Genova di arredi e arti decorative (24 e 25 settembre), tappeti (25 settembre) e porcellane e maioliche italiane e continentali (26 settembre) che complessivamente hanno fatturato 1.471.278 euro con un 79,9% di venduto per lotto e il 179,9% per valore. Per quel che riguarda la sessione dedicata agli Arredi, il catalogo era composto da tre nuclei. Il primo comprendeva il contenuto di un'elegante dimora genovese situata in piazza San Marco, uno degli angoli più caratteristici del capoluogo ligure, che ha fatto registrare il 92,2% di venduto per lotto e il 291,6% per valore e che ha visto primeggiare quattro poltrone piemontesi in legno scolpito, laccato e dorato del XIX secolo, aggiudicate per 55.800 euro. Queste poltrone prendono come modello la Sala del Ricevimento di Racconigi dove sono presenti due divani, due poltrone e 18 sedie scolpite e dorate ed il trono del 1838 per Carlo Alberto a Palazzo Reale di Torino, opera realizzata da Gabriele Capello, detto “il Moncalvo”, su disegno di Pelagio. Il secondo corpus era dedicato a una collezione di orologi da appoggio o da parete dell'Ottocento francese che ha totalizzato il 100% del venduto per lotto e un 430% per valore ed ha visto come top lot un grande orologio da appoggio in bronzo dorato del 1870 circa con figure femminili in vesti classiche con i simboli della Letteratura e della Musica firmato “Vincenti & C.le”, aggiudicato per 4.340 euro. La terza sessione degli Arredi era dedicata agli oggetti provenienti dalle collezioni di un gentiluomo padovano che ha fatto registrare un 65,9% di venduto per lotto e un 139,6% per valore (una coppia di grandi specchiere in legno intagliato, laccato e dorato del XIX secolo è stata aggiudicata per 16.120 euro). La vendita di tappeti antichi ha raggiunto il 72,4% di venduto per lotti e il 159,8% per valore ed ha visto emergere un “Kazah svastica” del Caucaso di recente manifattura di cm 229 x 180 aggiudicato per 27.280 euro. L'asta di porcellane e maioliche italiane ha totalizzato 262.316 euro con un 74,9% di venduto per lotto e un 230,4% per valore: un versatoio in maiolica blu e oro della manifattura di Castelli di Terni della fine del XVI e l'inizio del XVII secolo a forma di mascherone (oggetto fortemente scultoreo, caratteristico delle fornaci castellane che realizzavano modelli assai ambiziosi, spesso in dimensioni importanti) aggiudicato per 11.780 euro.

Asta di Ottocento napoletano, arte russa e arte contemporanea da Maison Bibelot a Firenze il 25 e 26 settembre, con un ricavo di 200mila euro con il 60% dei lotti venduti. Le migliori aggiudicazioni si sono avute in particolare per i maestri della pittura dell'Ottocento napoletano: Michele Cammarano (1835-1920), con una grande tela Suonatori ambulanti arrivata a 17.500; grande interesse pure per Alceste Campriani (1848-1933) con un olio su tela 38 x 47 cm, Pescatori nel golfo di Napoli, partito da una valutazione di 1.500 euro ed aggiudicato a 10.250; Federico Rossano (1835-1912) con Tramonto, olio su tela 27 x 35 cm, battuto per 4.100 euro. Ottimi risultati anche per diverse tempere e acquarelli del XVIII sec. con le vedute del Golfo di Napoli. Si conferma anche il grande interesse per l'iconografia russa con molti lotti grandi e piccoli totalmente aggiudicati: top lot una Madonna con Bambino, olio su tavola di scuola russa del XIX sec. aggiudicata a 7.500 euro. Nell'arte contemporanea il prediletto da parte dei collezionisti continua ad essere Vinicio Berti con i grandi acrilici, con ottime aggiudicazioni e il 100% dei lotti venduti; per la grafica buoni risultati con De Chirico e Paul Gauguin. Buone le vendite anche dell'argento con diversi lotti di posateria e d'importanti centro tavola di elaborata fattura fiorentina con il 90% del venduto nel settore. Soddisfacenti anche le porcellane e terrecotte e cristalleria con una tendenza esplicita all'oggetto originale e insolito come un elegante centrotavola liberty in cristallo e ottone dorato aggiudicato per 2.100 euro. Si conferma la tendenza al declino del mobile importante soprattutto dei cassettoni dal XVII al XIX sec. mentre rimane l'interesse per il mobile più contemporaneo.

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