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Parigi, Fiac si chiude con vendite a gonfie vele -

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Parigi, Fiac si chiude con vendite a gonfie vele - Foto

  • –di Riccarda Mandrini

Si è chiusa domenica 26 ottobre la 41ª edizione di Fiac, la Fiera d'Arte Contemporanea di Parigi. La terza fiera per età più antica d'Europa, dopo Art Cologne e Art Basel. Fiac succede in sequenza temporale a Frieze. Quest'anno il contesto in cui si è svolta Fiac è stato certamente dei più prestigiosi, in concomitanza vi sono state le aperture della nuova Fondation Louis Vuitton (solo in preview il 23 ottobre) al Bois de Boulogne, ospitata in un edificio a firma di Frank O. Gehry, della riapertura del Musée Picasso e della apertura di uno spazio dedicato all'arte contemporanea nello storico edificio della Monnaie de Paris, con la personale dell'artista californiano Paul Mac Carthy, intitolata “Chocolate Factory”. A questo va aggiunto, come evento celebrativo i 30 anni della Fondation Cartier pour l'Art Contemporain .
Le 191 le gallerie presenti a Fiac provenivano da 26 paesi differenti (nel 2013 erano 125 da 25 paesi). La presenza degli espositori dall'estero è passata da 129 nel 2013 a 143 quest'anno, con una partecipazione di 45 gallerie americane, in questa edizione, rispetto alle 33 di quella dello scorso anno. Mentre erano 49 le gallerie francesi. Fiac, come sempre al Grand Palais, prevedeva per gli stand un costo per metro quadro che variava dai 545 € nel ‘carré' centrale ai 495 € nelle navate dei piani superiori. Tra le nuove presenze a Fiac da segnalare le newyorchesi Miguel Abreu, Anton Kern, Mitchell-Innes & Nash, nonché il ritorno in fiera di Hely Nahmad e di Luhring Augustine.
Diverse anche i nuovi ingressi di gallerie internazionali, come: Proyectos Monclova (Messico), Athr Gallery (Jeddah), Mor Charpentier (Parigi), Taka Ishii e Tomio Koyama (Giappone). ProjecteSD (Barcellona), Thomas (Monaco), Nature Morte (New Delhi), Vera Cortes Art Agency (Lisbona). Fiac vanta anche un proprio premio, il Prix Marcel Duchamps organizzato in collaborazione con il Centre Pompidou. Il premio viene conferito ogni anno a un artista francese o residente in Francia: in quest'edizione il vincitore è stato Julien Prévieux.
Le vendite in fiera sono cominciate nella giornata dell'opening di mercoledì 22 dove i top collezionisti soprattutto francesi e belgi hanno passato in rassegna gli stand e senza troppe esitazioni hanno scelto opere, in molti casi, con prezzi a sei cifre.
Curatissimi tutti gli stand. Tra i più ammirati certamente quello della galleria Tornabuoni Arte, che, per questa edizione di Fiac ha lavorato su un duplice elemento di seduzione per i collezionisti. Come sempre l'alta qualità delle opere proposte: Fontana, Castellani, Dadamaino, Paolo Scheggi, Turi Simeti, tutte scelte però nella versione del colore rosso. E se le vendite in fiera per Tornabuoni sono andate bene - con la cessione di opere di Turi Simeti (80mila €), Alberto Biasi (50mila €), la giovane Francesca Pasquali (30mila €) che realizza installazioni di ispirazione optical, con il solo uso delle cannucce di plastica –, con scambi proseguiti anche nella sede della galleria situata in Rue Matignon, a pochi passi dalla fiera.
Lehamann Maupin in apertura di fiera ha ceduto le opera di Billy Childish di serie differenti, con un range di prezzo compreso rispettivamente tra gli 8.000-15.000 € e 15.000 – 25.000 €. L'artista vanta una personale in corso al Neuer Aachener Kunstverein di Aachen, in Germania. La galleria newyorchese ha anche venduto le opere di ‘Apartment series' create dell'artista coreano Do Ho Suh e realizzate a partire dagli oggetti del suo appartamento newyorchese, rivisitati in forma di opere d'arte e raccolti nella ‘Speciment Series'.
In fiera, proposti da Lehamann Maupin, vi erano gli oggetti di arredo del suo bagno, ripensati dall'artista e ricoperti di leggerissime ‘voile' colorate. Di grande impatto visivo, le opere di Do Ho Suh sono state tra le più fotografate della fiera: il range di prezzo variava dai 8.000 ai 15mila $. Vendute anche due installazioni multimediali dell'artista italiano Roberto Cuoghi entrato da poco nella scuderia di Lehamnn Maupin. Cuoghi vanta una personale, in corso, al Le Consortium di Digione. E, ancora, un lavoro di Kader Attia, della serie ‘Reenactement #2' realizzata con gli elmetti indossati dai soldati francesi durante le guerre coloniali, opere con un range di prezzo di 30.000 - 40.000 €.
TIlton Gallery, all'inaugurazione ha ceduto sette opere, prodotte con vetro e resina di Luca Dellaverson, per un prezzo di 6.000 € ciascuna.
Thaddaeus Ropac, tra i diversi lavori ha venduto, durante l'opening, un opera di Georg Baselitz, “Ritratto und Flasche”, per 2 milioni di €. La galleria nel suo mega spazio di Paris Pantin, nella banliue parigina, proponeva un solo show dedicato a Gilbert & George di cui esponeva un lavoro in fiera.
Un “Untitled”, di Richter, datato 1985, è stato ceduto da Van de Weghe Fine Art per 2,8 milioni di $. Tra i diversi lavori la galleria newyorchese ha anche venduto un lavoro di Andy Warhol, per 650.000$.
Da Elizabeth Dee, sempre in apertura di fiera, sono state acquistati due grandi dipinti/collage dell'artista belga Leo Gabin con un prezzo nel range tra 20.000-30.000 $.
Molto l'interesse per i lavori di Lydia Gifford, proposti da Laura Bartlett: le sue opere mixed media, realizzate con legno, cotone, pittura, sono state vendute a collezionisti internazionali ad un range di prezzo compreso tra 3.500 e i 15mila €.
Sprut Magers ha venduto diverse opere di Louise Lawler, tra cui Galleria 6 (2010/12) al prezzo di 60.000 dollari a un collezionista americano. Così come due ‘Untitled' datati 2014 di Thea Djordjadze, sempre a un collezionista americano per rispettivamente per 28.000 e 12.000 $.
Molto positiva la risposta di Victoria Mirò su Fiac: il direttore Elke Seebauer ha riferito che il booth già prima del fine settimana era quasi sold out. Tra le diverse vendite, un lavoro di Yayoi Kusama, per 160.000 $, quindi un'opera di Secundino Hernandez per 30.000 £ e diversi lavori di Idris Khan. Il lavori di Khan hanno un range di prezzo compreso tra 12.500 – 115.000 £.
A sei cifre le vendite di Lisson Gallery: una grande opera scultorea a firma Anish Kapoor passata di mano a un prezzo compreso tra le 800.000-900.000 £ e un lavoro, ‘Dos Mundos' , 2010, di Carmen Herrera che è stato ceduto per circa 200.000 $.
David Zwirner, al suo ottavo anno a Fiac, ha venduto per un prezzo su riserva le opere di Isa Genzen, Wolfgang Tilmans, ‘Weak Signal', 2014. Nello stand della galleria newyorchese campeggiava la grande installazione di Yayoi Kusama, ‘Pumpkim', 2014, un autentico catalizzatore d'interesse per il pubblico. Venduta per 600.000 $
Da Perrotin come da attese le vendite sono arrivate puntuali. Cedute diverse opere di Bernard Frize, con un range di prezzo di 55.000 – 60.000 €. Elmgreen & Dragset , prezzo su riserva. Jean Quindi Michel Othoniel, ‘Noeud Alexandrita Mirror' per 100.000 €.
Successo per le gallerie italiane, tutte da anni presenti a Fiac. Da Galleria Continua era stato opzionato una scultura di Anish Kapoor al prezzo di 525mila £.
Ceduta ‘The Develop Seed',2014, opera scultorea di Lori Cecchini al prezzo di 28.000 €. Quindi ‘Staged Interiors' di Hans Op de Beck a 15mila €.
I galleristi di Continua sono stati i primi a dare il via al modello, ormai piuttosto frequentato (Gagosian a Le Bourget, Ropac a Paris Pantin) degli spazi espositivi paralleli, ma ‘hors ville', fuori città, con l'apertura nel 2007, di Les Moulins, un pregevole esempio di archeologia industriale, dedicato alle mostre collettive e personali. Quest'anno le Moulin ospitava le personali di Etel Adnan, Anish Kapoor e Kader Attia e quindi la settima edizione di Sphères, una rassegna collettiva in cui gallerie differenti hanno lavorato alla creazione un dialogo tra le opere degli artisti da loro proposte.
Franco Noero, al suo quinto anno in fiera, ha venduto diversi lavori, tra cui le concettualissime installazioni dell'artista tedesca Kirsten Pierroth a differenti collezionisti europei. Range di prezzo dai 10.000 – 15.000 €. Per Francesca Minini la fiera è stata un successo: tra i diversi lavori ha venduto ‘Inmost Iconoclasm', installazione scultorea di Mathias Bitzer a un collezionista di Dubai per 20.000 €. Un lavoro di Flavio Favelli per 12.000 €. Quindi un'installazione di Francesco Simeti a un collezionista newyorchese per una cifra prossima ai 10.mila €.
A suo agio, come sempre, sui mercati internazionali la galleria Kaufman Repetto di Milano nel cui stand si trovava la grande installazione dell'artista americana Andrea Bowers venduta per 30.000 €. Ceduti inoltre ‘SS 1902', un arazzo di Pae White a un collezionista internazionale, prezzo su riserva. E ‘Tambour' di Latifa Echakcch, anche in questo caso il prezzo su riserva.

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