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Terzo record consecutivo per l'arte del dopoguerra da Christie's New…

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Terzo record consecutivo per l'arte del dopoguerra da Christie's New York - Foto

  • –di Giovanni Gasparini


Quasi 853 milioni di dollari: questo l'impressionante realizzo record di sempre per l'asta di arte del dopoguerra e contemporanea organizzata da Christie's la sera del 12 novembre a New York: si tratta di un incremento notevole rispetto agli oltre 750 milioni di maggio e quasi 700 di novembre scorso, segno di un trend che sembra avere il miliardo di dollari quale prossimo obiettivo.
Dopo quasi due ore e mezza di asta il cospicuo catalogo di 80 lotti ha riportato solo cinque invenduti (di cui uno solo a otto cifre), pari al 94% di venduto per lotto e al 97% per valore. Il risultato sarebbe potuto essere ancora più elevato non fosse stato per due lotti ritirati prima dell'incanto, un importante autoritratto di Warhol del 1986 dalla stima di 25-35 milioni di $ e un dipinto di Peter Doig (stima 7-9 milioni).


Il ricavo non è dovuto solo ad un numero ristretto di lotti, come spesso accade, ma ad una serie di realizzi importanti e spesso record per ben 11 artisti e movimenti assai diversi; tutti i primi dieci realizzi sono oltre la soglia dei 20 milioni di dollari e ben 23 lotti hanno superato i dieci milioni, mentre solo sei lotti non hanno raggiunto la soglia del milione di dollari; il risultato complessivo supera la stima alta pre-asta di 836 milioni di $ (le stime non comprendono le commissioni).
L'asta è stata guidata da due grandi e iconiche composizioni di Andy Warhol, rispettivamente del 1963 e del 1966, la prima ‘Triple Elvis' su fondo argento rappresentante un giovane Elvis Presley pistolero, la seconda ‘Four Marlons' stampata su un meno attraente fondo beige nel 1966, aggiudicate dopo lunghe serie di rilanci rispettivamente a 81,9 e 69,6 milioni di $, oltre la stima a richiesta ‘attorno ai 60 milioni'. Si tratta del secondo e terzo realizzo per un lavoro di Warhol in asta; dei dieci lavori del padre del Pop proposti, solo uno non ha trovato compratori, mentre quattro hanno superato le stime, portando un ricavo complessivo di oltre 150 milioni di dollari.
Curiosamente, il secondo lavoro di Warhol è passato di mano allo stesso prezzo di una grande tela a toni grigi di Cy Twombly del 1970, stimata 35-55 milioni e contesa fino a 69,6 milioni di $, nuovo record per l'artista.

Si tratta del più importante degli 11 record assoluti aggiudicati (più quattro relativi ad un medium specifico): fra i primi dieci realizzi si trovano infatti anche un lavoro del 1963 di Ed Ruscha aggiudicato pare al suo gallerista di riferimento Gagosian per ben 30,4 milioni (stima 15-20 milioni) e il nuovo record anche per un autoritratto di Martin Kippenberger del 1988, passato di mano a 22,6 milioni, oltre la stima alta, nonché il record per una scultura di Willem de Kooning, ‘Clamdigger' del 1972, per la prima volta in asta direttamente dalla fondazione degli eredi dell'artista, passata di mano a 29,3 milioni, entro la stima di 25-35 milioni di $. Hanno superato i loro prezzi di riferimento anche Peter Doig, con ‘Pine House' del ricercato periodo 1994, grande tela passata di mano a 18 milioni di dollari, una cifra che normalmente farebbe prima pagina ma che oggi impallidisce per esempio a cospetto di un altro pittore inglese, Francis Bacon, il cui Papa ispirato al Velasquez della Galleria Doria-Phamphili del 1960 si è fermato a 45 milioni di dollari dopo una breve contesa (stima 40-60 milioni); Arshile Gorky, con un dipinto figurativo del 1945 a 8,9 milioni di $, il tedesco Baselitz con un dipinto del 1983 a 7,5 milioni, la giapponese Yayoi Kusama con una tela storica del 1960 a puntini bianchi per 7 milioni, una serie di fotografie di Cindy Sherman aggiudicate a 6,8 milioni, due artisti contemporanei come Mark Tansey (5,7 milioni per un dipinto del 2007) e Seth Price con ‘Vintage Bomber' in schiuma del 2006 ed, infine, una copia ‘storica' di un lavoro di Lichtenstein da parte di Sturtevant risalente al 1966, contesa fino a 3,4 milioni.

In ambito Pop Art, molto forte nella serata, lo stesso Lichtenstein era presente con ben sette opere di cui però nessuna fra i primi dieci realizzi: tre hanno superato le aspettative mentre una è rimasta invenduta da una stima non pubblicata di 20 milioni, finendo così alla garanzia della casa d'aste. Molti i lotti garantiti direttamente o indirettamente da Christie's, 35 di cui otto da parte terza, con risultati tutto sommato positivi, nonostante il rischio assunto: solo due non hanno trovato compratori e due hanno riportato realizzi inferiori alle stime basse, mentre ben dieci hanno superato le stime alte. Non molti i lotti venduti dopo un solo rilancio contro la riserva, ne abbiamo contati solo nove fra cui una tela milionaria di Lucian Freud; buona la presenza di lavori tridimensionali, 24 in totale, fra cui spicca oltre la suddetta opera di de Kooning, anche una grande Baloon Monkey arancio di Jeff Koons, passata di mano a 26 milioni, entro la stima di 20-30 milioni di $, mentre una seconda scultura di Koons ha realizzato un milione di dollari in meno rispetto alla precedente vendita in asta nel 2011, punendo cosi l'avventato speculatore.
Fra i realizzi importanti non va dimenticata una tela astratta di Gerhard Richter del 1987, che ha superato la stima alta fermandosi a 31,5 milioni di dollari; tutti e quattro i lavori del mastro tedesco hanno trovato buoni realizzi.


L'asta ha confermato l'incredibile andamento dei prezzi per i lavori di fascia più alta di ogni ambito artistico del dopoguerra: Espressionismo astratto, Pop Art, Minimalismo, pittura europea, scultura moderna e contemporanea. Tocca ora a Phillips la sera del 13 novembre chiudere una settimana di record per l'arte a New York.

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