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Gioielli d'artista e orologi da taschino riscoperti in Italia

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Gioielli d'artista e orologi da taschino riscoperti in Italia

  • –di Stefano Cosenz






Gioielli, orologi ed argenti hanno dominato buona parte delle aste nazionali organizzate nella seconda quindicina di novembre. La vendita del 18 e 19 novembre de Il Ponte di Milano ha avuto un fatturato di 850.450 euro con il 58,72% dei lotti venduti e con il 42,29% del venduto sul valore. Come hanno dichiarato gli esperti della casa: “la vendita ha avuto un ottimo riscontro in termini di partecipazione sia nazionale che estera. In particolare hanno ottenuto aggiudicazioni di rilievo i solitari con pietre preziose di carattura, diamanti soprattutto, i preziosi firmati ed i gioielli esclusivi, Gli orologi hanno un pubblico di appassionati e collezionisti che confermano sempre l'interesse per il settore e permettono di ottenere buoni risultati sia per quelli da polso che da tasca.

La vendita ha anche confermato la tendenza internazionale, in particolare orientale, per l'oggetto in corallo (sia esso statuetta o gioiello)”. Un anello in solitario in oro giallo con diamante taglio brillante antico da 7,44 carati, ha realizzato 43.750 euro. Agganciato ai gioielli e agli orologi è anche il settore degli argenti con una vendita de Il Ponte del 21 novembre che ha fatturato 210.800 euro, con il 70% di lotti venduti e il 110% del venduto sul valore: “gli argenti e gli oggetti d'arte offerti sono tutti provenienti da collezioni private, tra cui tre micromosaici romani, inizi XIX secolo, Veduta dei Fori Imperiali, Veduta di Piazza San Pietro e Composizione naturalistica con volatili, insetto e cascina, in cornici di bronzo dorato, montati su unico pannello, che da una base di 5.500 euro ne ha raggiunti 13.125. Le piccole sculture di Mario Buccellati si sono rivelate ancora una volta opere di grande interesse a livello nazionale e internazionale, come una scatola porta sigarette in argento a segrino degli anni ‘30, con un disegno di De Carolis sul coperchio e all'interno un'incisione con firma di Gabriele D'Annunzio Mastro Paragon Coppella orafo del Vittoriale, pseudonimo coniato dal Vate per il gioielliere Mario Buccellati, dal peso di 80 grammi, che ha realizzato 4.500 euro”.

Nell'area del lusso, Il Ponte ha dedicato il 19 novembre una vendita anche alla moda vintage, con un fatturato di 93.075 euro, 80,23% di lotti venduti, 63,33% in valore: “l'asta ha riportato risultati molto interessanti in merito alla percentuale del venduto, alla luce soprattutto della presenza di numerosi lotti firmati Gucci e Roberta di Camerino, apprezzati e ricercati in prevalenza da un pubblico italiano. Si riconferma il grande interesse da parte dei clienti internazionali per firme quali Louis Vitton, Hermès e Chanel, dalle borse agli abiti, dai foulard alla bigiotteria”. Una borsa Kelly Sellier in pelle color nocciola di Hermes Parigi, larga 36 cm, ha realizzato 3.750 euro.

A Vercelli Meeting Art il 15-16-22 e 23 novembre ha tenuto un'asta di orologi moderni e d'epoca con un fatturato di 1.518.804 euro con l'80,52% di lotti venduti. Sempre al vertice delle richieste i modelli Patek Philippe di Ginevra, tra cui un cronografo ref. 1579 del 1956 venduto a 49.200 euro contro una base di 40mila.
A Milano Cambi Casa d'Aste tra gli incanti del 18 novembre ha dedicato una vendita pure ai gioielli ed argenti, con un fatturato di 1.100.000 euro, il 51% dei lotti venduti e il 62% in valore. Una tiara in oro, argento e diamanti, proveniente da una nobile famiglia italiana, ha raggiunto i 105.400 euro, partendo da una base di 40-50mila. I diamanti e le perle hanno fatto la parte del leone: un doppio filo di perle naturali a scalare da una stima di 10-13mila euro ha raggiunto gli 86.800 euro, mentre i diamanti sono stati aggiudicati tra i 25mila e 40mila euro raddoppiando quasi tutti la loro stima iniziale. Tra gli argenti, un servizio di posate della fine del XVIII secolo, da una stima di 1.800-2.000 euro ha raggiunto 17.360 euro.

Il 25 novembre è stata la volta di Pandolfini di Firenze con una vendita di circa 450 lotti tra gioielli e orologi, con un fatturato di 1.231.250 euro, con il 91% dei lotti venduti e con il 136% del venduto sulle stime minime. Tra i gioielli antichi, una collana fine XIX secolo in argento, oro rosa e diamanti, realizzata in una fila di 51 diamanti taglio vecchio posti in gradazione, da 0,40 a 3 carati per complessivi 32 carati circa, ha realizzato 47.500 euro, contro una stima di 25-35mila. Tra i gioielli più recenti, una spilla Bulgari fine anni '60 in oro bianco, giallo, diamanti e pietre di colore taglio cabochon è stata venduta per 45.000 euro contro una stima di 10-15mila. Nella sessione dedicata agli orologi, è stata presentata parte di un'importante collezione di orologi da tasca, molti dei quali hanno più che raddoppiato le stime, tra cui un orologio modellato a violoncello, risalente al 1800 circa, venduto per 4.500 euro contro una stima di 800-1.200. Tra gli orologi da polso, un Rolex Day Date in oro giallo e diamanti è stato venduto per 7.250 euro a fronte di una stima di 4-6mila.

L'asta che Minerva Auctions di Roma ha dedicato il 26 novembre ai gioielli, orologi e argenti (con un fatturato di 848.675 euro e con il 50% dei lotti venduti) ha registrato un grande successo per il gioiello d'artista: due spille di Giorgio de Chirico degli anni 1950 – 1960 raffiguranti Adamo ed Eva e Gli archeologi sono state aggiudicate rispettivamente per 57.500 e 72.500 euro. Le due spille fanno parte dell'esiguo gruppo di gioielli eseguiti dal Maestro e per molto tempo rimasti custoditi in una collezione privata. Analogamente una spilla in platino e brillanti di Giuseppe Capogrossi dei primi anni '60 è stata venduta per 20mila euro e gli orecchini a firma Carla Accardi degli anni '90 per 15mila euro, tutti gioielli esposti nella preview accanto a opere d'arte moderna. Come ha dichiarato Andrea De Miglio, direttore del dipartimento Gioielli e argenti: “il gioiello d'artista, concepito come arte da indossare, sta guadagnando una collocazione adeguata anche sul mercato italiano, grazie ai progetti del secondo dopoguerra di gioiellieri molto lungimiranti, quali Mario Massenza, e negli anni '60 e '70 dai fratelli Danilo e Massimo Fumanti”.

Nel settore dell'arte antica e moderna, Cambi Casa d'Aste ha dedicato a Milano il 18 novembre un'asta “Fine Selection” a importanti sculture in marmo, bronzo, avorio, maoliche, dipinti antichi, arredi ed oggetti d'arte di pregio e a una collezione di personaggi del Presepe Napoletano (fatturato di 680.000 euro, 45% dei lotti venduti e 50% del valore) e un'asta all'arte moderna e contemporanea (fatturato di 430.000 euro, 49% dei lotti venduti, 49% del valore). Tra i lotti significativi della “Fine Selection” una bellissima Madonna in trono con Bambino, scultura in legno policromo del periodo rinascimentale ha raggiunto i 37.200 euro. Nel settore moderno, una ceramica dipinta del 1969 di Lucio Fontana, Concetto Spaziale, si è attestata a 80.600 euro partendo da una stima di 40- 60mila.

Il Ponte di Milano ha organizzato il 20 novembre un'asta di arte orientale con un fatturato di 372.000 euro, 45,4% dei lotti venduti e il 69% del valore. Si conferma la grande richiesta di opere di alto livello e di grande qualità provenienti da collezioni private. Un incensiere cinese in bronzo del Regno di Qianlong, partendo da 8mila euro, è salito velocemente fino a 70.000, mentre un raro paravento a 12 ante del regno di Kangxi è stato venduto a 90mila euro.

L'asta romana di Minerva Auctions del 24 novembre dedicata ai dipinti antichi e del XIX secolo (fatturato di 625.375 euro con il 70% dei lotti venduti) ha registrato un record italiano per Giovanni Domenico Ferretti, detto L'Imola, artista del XVIII secolo, con il suo olio su tela in ovale con cornice dell'epoca, Incoronazione della Vergine, 160x117 cm, del 1727, che da una stima di 6-8mila euro ha realizzato 47.500 euro. Per quanto riguarda la sezione dedicata al XIX secolo, si sono registrate importanti aggiudicazioni per i dipinti di scuola napoletana, ligure e romana.

Vendite di dipinti antichi e del XIX secolo pure da Pandolfini di Firenze il 26 novembre. Gli Old Master hanno fatturato 1.217.500 euro che rappresenta il 121% delle stime minime. Risultati importanti soprattutto nella pittura italiana, in particolare San Crescentino, olio su tela di Jacopo Chimenti detto L'Empoli raffigurante il santo con la spada, databile attorno al 1615-20, che partendo da una stima di 40-60mila euro, è stato aggiudicato per 167.700 euro finendo in un'importante collezione francese. Come ha dichiarato ad ArtEconomy24 l'amministratore delegato della casa fiorentina Pietro De Bernardi: “il mercato continua a presentarsi molto attivo, ma con maggiore intensità sulle opere certe di elevata qualità: su queste ultime ricade l'interesse, oltre che dei collezionisti e mercanti italiani, anche di quelli europei e americani”.

I dipinti dell'Ottocento hanno fatturato 450.000 euro, pari al 97,8% delle stime minime. Particolare attenzione è stata riscontrata per le opere di scuola napoletana e siciliana. A parere di Pietro De Bernardi: “la scuola partenopea negli ultimi anni è quella che forse ha più risentito di un cambiamento di gusto e di valutazione, e la vendita ha dimostrato che se le opere sono di qualità e importanza storica il risultato è sempre di alto livello”. Un olio su tela di Antonio Mancini, Ritratto di Vecchio, 62x50 cm, firmato dall'artista e corredato di certificato di autentica della dottoressa Cinzia Virno, è stato aggiudicato per 75mila euro, contro una stima di 12-18mila. “Si tratta di un'opera rappresentativa della produzione pittorica del maestro tra la fine degli anni '80 e inizi '90 dell'800, quando Mancini usava la tecnica della doppia graticola, un telero quadrettato a spago che il pittore usava in coppia di un secondo identico posto davanti al modello, per assicurarsi una precisa riproduzione delle proporzioni e dell'impianto prospettico del soggetto”.
Dipinti antichi e del XIX secolo anche da Wannenes di Genova del 26 novembre con un fatturato di 1.645.418 euro, il 70,5% di lotti venduti e il 159,4% del valore. Protagonista assoluto della vendita Giovanni Migliara con la sua iconica Veduta di piazza del Duomo di Milano firmata e datata 1828, che partendo da una stima di 40-60mila euro ha raggiunto 322.400 euro, record assoluto per l'artista. «È considerato il suo capolavoro dove la sensibilità ottica e per la luce si unisce in modo mirabile a un'attenzione illustrativa e pittoresca nel raccontare la vita che abita la grande piazza. Va in particolare segnalata la percentuale del 201,8% del venduto sul valore a fronte del 53,4% dei lotti venduti per il settore dell'Ottocento, a dimostrazione di una seduta molto selettiva che ha raddoppiato la riserva, a conferma che la qualità è sempre un elemento che incide sulla storia di un'asta».

Da Farsettiarte di Prato il 28 e 29 novembre di scena l'arte moderna e contemporanea, settore che anche in Italia ha confermato il trend positivo degli ultimi anni. Le tre sessioni d'asta hanno goduto di un'elevata partecipazione di collezionisti italiani e stranieri, presenti in sala, ma soprattutto collegati telefonicamente o su internet da ogni parte del mondo. Con un fatturato di poco superiore ai 5 milioni di euro e con il 65% dei lotti venduti, le cifre più alte sono state raggiunte dagli artisti noti a livello internazionale, che danno agli acquirenti maggiori garanzie di solidità e stabilità nelle quotazioni, da Lucio Fontana (un suo Concetto spaziale, olio, squarci e graffiti su tela, 99,8x75,5 cm ha realizzato 441.500 euro) a Giorgio Morandi (un olio su tela del 1950, Fiori, ha realizzato 223.400 euro), da Marc Chagall (Interno blu, Autoritratto, gouache su carta, 57x46 cm, ha realizzato 296.400 euro) a Pablo Picasso (Nu, homme a la pipe et amour, inchiostro su carta, 31,2x44,3 cm, ha realizzato 143.800 euro). Tra i maggiori incrementi, un acquerello di Giorgio Morandi, Natura morta, stimato 35-45mila euro è stato venduto per 120mila.

Buoni esiti anche per la collezione Tansini, con in testa un retro di affiche su tela di Mimmo Rotella del 1958, Senza titolo, 117,8x72 cm, stimato 100-150mila euro, che ha realizzato 147.140 euro.
Arte moderna e contemporanea il 29 novembre presso Galleria Pace di Milano con un fatturato di 574.000 euro, con il 70% dei lotti venduti e il 75% del valore. Come ha dichiarato Gimmi Stefanini, presidente della casa: “la provenienza delle opere dei nostri cataloghi sono solitamente derivati da privati e da alcuni mercanti che si appoggiano a noi ad ogni vendita. La situazione economica del mercato dell'arte ci sembra sufficientemente alta sia per il numero delle opere vendute sia per il singolo valore di realizzo”.

Il 29 e 30 novembre, a conclusione delle vendite del mese, si è tenuta l'attesa asta di Blindarte di Napoli con un fatturato di 1.850.000 euro. L'incanto comprendeva arte moderna e contemporanea (70% dei lotti venduti), gioielli e arredi (60% dei lotti venduti) e dipinti antichi (60% dei lotti venduti). A parere del responsabile dell'asta Memmo Grilli, è risultata molto soddisfacente con forte partecipazione dall'estero (dal Giappone al Messico), ma in forte ripresa anche il mercato italiano che riesce a spuntarla per i lotti più importanti facendoli rimanere in Italia: Cleopatra, un olio su tavola 77,5x56 cm di Leonardo Grazia, detto Leonardo da Pistoia, del XVI secolo, è stato aggiudicato a 110.700 euro, Personnage, una china e pastelli a cera su carta di Joan Mirò del 1979, 70x50 cm, stimata 40-60mila euro ha realizzato 100.860 euro, un Bonalumi rosso del 1979, 73x60 cm, stimato 50-70mila euro ha realizzato 81.180 euro.

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