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Bologna, Arte Fiera troppo italiana e poco “contemporanea”

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Bologna, Arte Fiera troppo italiana e poco “contemporanea”

  • –di Silvia Anna Barrilà e Maria Adelaide Marchesoni

Successo di pubblico per Arte Fiera a Bologna giunta alla sua 39ª Edizione con un incremento del 10% dei visitatori che hanno raggiunto le 52mila presenze. Il primo appuntamento con il circuito delle fiere d'arte domestiche ha registrato la presenza di 216 espositori tra cui 188 gallerie che hanno esposto oltre 2mila opere di più di mille artisti tra grandi maestri e giovani promesse suddivisi in cinque sezioni – Main, Fotografia, Focus Est, Solo Show, Nuove Proposte - e una speciale area curatoriale chiamata “I Protagonisti” dedicata alle gallerie che hanno dato un importante contributo alla valorizzazione dell'arte contemporanea.

Secondo quanto indicato nel comunicato emesso dall'ente organizzatore, il giro d'affari si aggira tra i 28 e i 30 milioni di euro con un incremento del 20% delle vendite rispetto all'anno passato.
Nonostante questi numeri e i visitatori internazionali - presenti Okui Enwezor, direttore della prossima Biennale di Venezia; Mohamed Rachdi, curatore della Corporate collection di Société Générale, Marocco; Elsa Despiney, conservatrice alla Fondation Kamel Lazaar Foundation; e Ramin Salsali collezionista, filantropo, fondatore del Ramin Salsali Museum a Dubai -, Arte Fiera rimane un appuntamento prevalentemente local con pochi collezionisti stranieri che acquistano e con un'offerta, anche quest'anno, concentrata sui grandi maestri del Novecento italiano: Fontana, Burri, Pistoletto, Boetti e Pino Pascali, forse per confermare anche in fiera le quotazioni raggiunte nelle recenti aste.

Dalle dichiarazioni rilasciate subito dopo la chiusura della fiera i galleristi della sezione “Novecento” erano mediamente soddisfatti per gli affari conclusi e tra questi, la Galleria Poleschi, ha dichiarato di aver concluso alcune vendite e, in particolare, i collezionisti hanno apprezzato le opere di Simeti e Pinelli. Per altri galleristi la fiera è stata senza infamia e senza lode e lamentavano la mancanza di gallerie straniere.

Studio Guastalla ha venduto per 30mila euro un Autoritratto con occhiali gialli di Michelangelo Pistoletto (edizione di 200), ma in vendita aveva anche opere di Griffa, “Senza Titolo”, 1974 per 40mila euro.

Per Eleonora e Francesca Tega: “La fiera è andata bene, meglio dell'anno scorso e in controtendenza rispetto alle aspettative. Abbiamo venduto subito, durante l'inaugurazione, quattro tagli di Fontana bianchi del 1961. Ma abbiamo notato anche un ritorno al figurativo: abbiamo venduto tre opere di Guidi e Campigli. C'è stata anche tanta attenzione nei confronti di Melotti e Capogrossi e, come noto, degli spazialisti, da Bonalumi a Turi Simeti”.
Trattative in corso anche da Mazzoleni di Torino: “Tra le opere più importanti che abbiamo portato c'era “Sacco e Rosso” di Burri, un'opera del 1952 che non è in vendita ma è un omaggio importante al centenario dalla nascita di Burri che ricorre quest'anno. Poi abbiamo esposto Fontana, Burri, Manzoni, Castellani, ma anche l'arte povera e informale, con un Vedova tondo del 1986, uno dei pochi tondi così grandi, al prezzo di 600.000 euro. Tra le opere più care in stand c'era un Fontana importante del 1956 da 2,5 milioni”.

Meno entusiasmo tra i galleristi del contemporaneo concordi nel dichiarare che la tipologia dei visitatori di Arte Fiera poco si sposa con la ricerca artistica delle gallerie di contemporaneo.
“A Bologna il contemporaneo non funziona, anche se le potenzialità sono enormi, basti vedere le mostre inaugurate e l'offerta artistica della città” sostiene Alberto Peola titolare della Galleria omonima di Torino che esponeva opere di Emily Jacir, Fatma Butcak ed Eva Frapiccini. La ragione? “Il poco respiro internazionale, un collezionismo troppo locale che ha bisogno di opere più rassicuranti, già viste e tutto ciò non permette di apprezzare in pieno le proposte innovative delle gallerie di arte contemporanea”.

“Bologna, fiera troppo italiana” gli fa eco Massimo Minini, pronto per un altro appuntamento quello di Ginevra, che dichiara: “dal punto di vista commerciale la fiera è andata così così”. Nello stand di Massimo Minini, spiccava una scultura in cemento che l'artista Paolo Chiasera ha dedicato al rapper Tupac Shakur, ucciso in una guerra fra bande (per 25mila euro).
Anche quest'anno Bologna Fiere ha arricchito il proprio patrimonio d'arte e, accanto alle opere di artisti come Boetti, Ventrone, Mondino, Scalco, Salvo e Capogrossi, solo per citarne alcuni, ha acquisito 16 nuovi lavori fra le opere esposte ad Arte Fiera con un esborso di 100mila euro. La scelta delle acquisizioni è stata affidata ai direttori artistici Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti.


Questi gli artisti e le opere selezionati :
Chiara Dynys, Poisoned Flowers, 2014; Plexiglas, lenticolare, 65 x 85 x 10 cm; galleria Hollenbach, Stuttgart.

Tano Festa, Da Michelangelo, 21 ottobre 1966, 1966; Acquerello e pastello su carta, 70 x 55 cm; Galleria Bibos' Place, Todi.

Pietro Fortuna, Fabric Flower, 2014; Inchiostro e collage su kabaline, 40 x 50 cm; Galleria Montoro 12.

Sergio Limonta, Senza titolo, 2015; Neon, metallo e impianto elettrico, 190 x 190 x 60 cm ca.; Galleria AMT Projects, Bratislava.

Ali Abdel Mohsen, Decree against dogs, 2012; Tecnica mista su cartone, 90 x 1880 cm; Galleria Mashrabia, Il Cairo.

Maria Morganti, Stratificazione con rodocrosite/rosa e rosa, 2012; 11,5 x 34 x 22 cm; Galleria Caterina Tognon, Venezia.

Roberto Pugliese, Fluide propagazioni alchemiche, 2015; Vetro, fluidi, altoparlanti, sistema audio, composizione elettroacustica, 60 x 40 x 40 cm; Galleria Mario Mazzoli, Berlino.

Laura Renna, Queen Alexandra, 2014; Fotografia a colori; Galleria Annarumma, Napoli.


Marco Tadic, Until a breath of air, 2014; Video animazione; Galleria Apoteka, Vodnjan-Dignano.

Luca Vitone, Finestra III (Isola dell'arte), 2004; Acquerello, 222 x 160 x 5 cm, Galleria Pinksummer, Genova.

Chiara Fumai, Annie Jones reads Valerie Solanas, 2013; c-print, 80 x 120 cm; Galleria Apalazzo, Brescia.

Dominik Lang, Missing parts. Drawing # 3, 2013; Tecnica mista; Galleria The Gallery Apart, Roma.

Nicola Melinelli, Senza titolo, 2015; Olio su tela, gancio, 185 x 130 cm; Galleria Car Drde, Bologna.

Pavel Pepperstein, Mermaid observe the Ufo, 2008; Inchiostro e acquerello su carta, 64 x 64 cm; Galleria Iragui, Mosca.

Mustafa Sabbagh, 001, 2014; Lambda print; Galleria Traffic, Bergamo.

Ayesha Sultana, Estrangement, 2014; ricamo su velluto; Galleria Valentina Bonomo, Roma.


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