ArtEconomy24

Milano, da Christie's un caminetto di Fontana vola in America per oltre…

  • Abbonati
  • Accedi
Mercato dell'arte


Milano, da Christie's un caminetto di Fontana vola in America per oltre un milione di euro. Molto buoni i risultati dell'asta

  • –di Gabriele Biglia
Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attesa, 1964-65, Idropittura su tela, Stima: 600.000 - 900.000 euro, venduto per 1.690.950 euro
Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attesa, 1964-65, Idropittura su tela, Stima: 600.000 - 900.000 euro, venduto per 1.690.950 euro

Milan Modern & Contemporary, l'appuntamento annuale che Christie's dedica all'arte moderna e contemporanea nelle sfarzose sale di Palazzo Clerici a Milano, è stato un successo. Le due sessioni tenutesi il 28 e il 29 aprile hanno totalizzato complessivamente 20.079.170 euro; sono stati venduti 86 lotti su 87, l'80% dei quali è stato acquistato da collezionisti stranieri.
Già durante l'Evining Sale, la stima massima prevista di 13.169.000 euro (la minima era di 8.855.000 euro) per le due giornate era stata superata, aggiudicando tutti i 47 lotti proposti in catalogo, realizzando ben 18.200.000 euro.


Nella Day sale, invece, le opere d'arte passate di mano sono state 39 su 40, per un valore complessivo di 1.879.170 euro.
Lo scorso anno, sempre nel mese di aprile, Christie's vendette 90 lotti sui 104 nelle due sessioni dell'asta, raggiungendo un totale di 9.794.690 euro (la stima preventivata oscillava tra i 6.234.500 e gli 8.920.000 euro).
Ad incendiare la saleroom il 28 aprile è stato il caminetto in ceramica e smalto del 1948 di Lucio Fontana (stimato: 120.000-180.000 euro), raffigurante nelle sue parti verticali dei cavalli impennati; l'opera, dopo molteplici rialzi ai telefoni, è stata acquistata da un collezionista privato americano per 1.150.000 euro ( 1.450.200 euro con i diritti), generando inevitabilmente stupore e ilarità in sala.
Di Lucio Fontana, presente nel catalogo di vendita con 17 lavori, è anche il top lot della serata. Il “Concetto spaziale, Attesa”, tela bianca con un solo netto taglio verticale (61,5 x 55,3 cm), eseguita tra il 1964-65, da una stima di 600.000 - 900.000 euro è stato battuto per 1.350.000 euro (1.690.950 euro con i diritti). I “Tagli” di colore bianco (seguono quelli di colore rosso), sono, infatti, tra le opere più ricercate dal mercato internazionale. Le quotazioni dipendono dalla disposizione e dall'eleganza dell'incisione oltre che dallo stato di conservazione della superficie pittorica.

Sempre di Fontana è l'elegante sfera in ceramica perforata (diametro 23 cm) acquistata per 341.400 con i diritti da una stima di 120.000 - 180.000 euro dopo una lunga contesa tra la Galleria Robilant+Voena di Milano ed un collezionista al telefono con Mariolina Bassetti, Direttore del Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Christie's.
Le opere selezionate nel catalogo di vendita appartengono prevalentemente ad artisti italiani del secondo dopoguerra: Lucio Fontana, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Paolo Scheggi; figurano inoltre i protagonisti dell'Arte Povera : Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto.

Di Enrico Castellani sono stati proposti quattro lavori tra cui una superficie estroflessa color argento del 1996 (80 x 80 cm) dalle ondulazioni ritmiche regolari (stima: 150.000 - 200.000 euro), acquistata con i diritti per 303.600,00.
Mentre la “Superficie” del 1970 (80 x 100 cm), appartenente alla serie titolata “Opaline”, ideata dall'artista proprio nel 1970 e realizzata per solo cinque anni in circa 40 esemplari, è stata acquistata per 253.300 euro (stima: 120.000 - 180.000 euro). La opere appartenenti alla suddetta serie vennero realizzate trattando le tele con resine, acrilici, colle e altre sostanze idonee a rendere un effetto di trasparenza caratteristico dell'opale.
Successo anche per le opere degli anni '60 di Agostino Bonalumi: la tela estroflessa “Bianco” del 1965 (stima: 180.000 - 250.000 euro) è passata di mano per 228.200 euro, mentre la superficie quasi-scultorea di colore nero del 1963 è stata aggiudicata per 404.400 euro con i diritti.

Risultati sempre sorprendenti per Paolo Scheggi: “Intersuperficie curva dal rosso” del 1963, composta da tre tele sovrapposte (stima: 300.000 - 500.000 euro), è stata acquistata per 820.200 euro con i diritti; “Zone riflesse”, un piccolo acrilico bianco su tre tele sovrapposte del '64 (40 x 30 cm.), stimato 60.000 - 80.000 euro, è stato battuto per 240.600 euro, mentre “Intersuperficie curva nera” è stata acquistata per. 230.200 euro (stima: 200.000 - 300.000 euro).
Dalla collezione di Clino Trini Castelli, famoso designer italiano amico di Alighiero Boetti e di Pistoletto, proviene una delle prime “veline” applicate su acciaio specchiato dell'artista biellese, il “Ritratto di Clino” (1963), dove il designer è ripreso a mezzo busto in una posa che rimanda alla ritrattistica rinascimentale (stima: 350.000 - 550.000 euro). L'opera è stata acquistata per 782.400,00 con i diritti.

La coppia di piccoli ricami del 1979 di Alighiero Boetti ,”Segno e disegno” (30 x 30 cm circa), da una stima di 120.000-180.000 euro sono stati comprati per 480.400 euro.
Il lavoro a biro, “Il progressivo svanire della consuetudine” (stima: 350.000 - 550.000 euro), composto da cinque pannelli, che fa parte di una serie iniziata nel 1972, realizzata nel 1974 con l'ausilio di un assortito numero di assistenti impegnati a riempire fogli con piccole linee tratteggiate da penne colorate, è stato ceduto per 706.800 euro.
Grande successo anche per i lavori di Fausto Melotti provenienti dalla collezione di Alberto Riolo, grande amico dell'artista, e per la prima volta sul mercato. Il più poetico di questi, “Il viaggio della luna”, che rievoca nelle forme un palcoscenico in ottone (stima: euro 150.000-200.000 euro) ha triplicato la stima massima, venendo acquistato per 606.600 euro con i diritti, segnando un world record per l'artista. Ottimi i risultati anche per le sue ceramiche. Durante l'asta pomeridiana del 29 aprile un servizio da caffè in ceramica smaltata policroma, stimato 3.000-5.000 euro, è stato venduto per 20.800 euro con i diritti, mentre i due Vasi da tavolo, proposti con il lotto 83, sempre in ceramica, sono stati aggiudicati per 40.260 euro, da una stima di partenza di 8.000-12.000 euro.
Durante la Day Sale è stato segnato anche un nuovo record: l'opera di Alberto Biasi, “Ottico dinamico” del 1961, in stoffa e legno, è stata aggiudicata al martello per 120.000 euro (152.400 euro con i diritti ), partendo da una stima di 20.000 - 30.000 euro.

Anche le quotazioni di Antonio Caldera sono in ascesa: il dipinto “Spazio continuo N 11” del 1961 (20 x 15,8 cm.) è stato comprato per 49.000 euro (stima: 12.000 - 18.000 euro) da un collezionista privato in sala dopo una contesa con alcuni galleristi italiani. Si tratta di un'opera astratta raffinata, che riflette lo studio dei grandi maestri europei, come Piet Mondrian e Josef Alberts.
Tengono bene il mercato le tele di Giuseppe Capogrossi: la “Superficie 466” del 1960 (89,3 x 147 cm) è passata di mano per 202.000 euro da una valutazione iniziale di 80.000-120.000.
L'arte figurativa italiana della prima metà del '900, che dal 2006 ha subito una brusca battuta d'arresto negli scambi, è stata rappresentata da una piccola “Natura morta” di Giorgio Morandi dipinta nel 1948, pubblicata sul catalogo dei dipinti curato da Lamberto Vitali, e composta dagli oggetti tipici dell'universo quotidiano del pittore bolognese: la bottiglia a forma di imbuto, lo spremi agrumi , la pentola di rame. La stima preventivata era di 250.000 - 350.000 euro ma il martello si è fermato a 250.000 euro (316.200 euro con i diritti).
La “Piazza d'Italia” di tarda realizzazione, datata 1954, di Giorgio de Chirico, è stata aggiudicata per 253.300 euro da una stima pre-asta di 100.000 - 150.000 euro.












Milan Modern & Contemporary, l'appuntamento annuale che Christie's dedica all'arte moderna e contemporanea nelle sfarzose sale di Palazzo Clerici a Milano, è stato un successo. Le due sessioni tenutesi il 28 e il 29 aprile hanno totalizzato complessivamente 20.079.170 euro; sono stati venduti 86 lotti su 87, l'80% dei quali è stato acquistato da collezionisti stranieri.
Già durante l'Evining Sale, la stima massima prevista di 13.169.000 euro (la minima era di 8.855.000 euro) per le due giornate era stata superata, aggiudicando tutti i 47 lotti proposti in catalogo, realizzando ben 18.200.000 euro.

Nella Day sale, invece, le opere d'arte passate di mano sono state 39 su 40, per un valore complessivo di 1.879.170 euro.
Lo scorso anno, sempre nel mese di aprile, Christie's vendette 90 lotti sui 104 nelle due sessioni dell'asta, raggiungendo un totale di 9.794.690 euro (la stima preventivata oscillava tra i 6.234.500 e gli 8.920.000 euro).

Ad incendiare la saleroom il 28 aprile è stato il caminetto in ceramica e smalto del 1948 di Lucio Fontana (stimato: 120.000-180.000 euro), raffigurante nelle sue parti verticali dei cavalli impennati; l'opera, dopo molteplici rialzi ai telefoni, è stata acquistata da un collezionista privato americano per 1.150.000 euro ( 1.450.200 euro con i diritti), generando inevitabilmente stupore e ilarità in sala.

Di Lucio Fontana, presente nel catalogo di vendita con 17 lavori, è anche il top lot della serata. Il “Concetto spaziale, Attesa”, tela bianca con un solo netto taglio verticale (61,5 x 55,3 cm), eseguita tra il 1964-65, da una stima di 600.000 - 900.000 euro è stato battuto per 1.350.000 euro (1.690.950 euro con i diritti). I “Tagli” di colore bianco (seguono quelli di colore rosso), sono, infatti, tra le opere più ricercate dal mercato internazionale. Le quotazioni dipendono dalla disposizione e dall'eleganza dell'incisione oltre che dallo stato di conservazione della superficie pittorica.

Sempre di Fontana è l'elegante sfera in ceramica perforata (diametro 23 cm) acquistata per 341.400 con i diritti da una stima di 120.000 - 180.000 euro dopo una lunga contesa tra la Galleria Robilant+Voena di Milano ed un collezionista al telefono con Mariolina Bassetti, Direttore del Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Christie's.

Le opere selezionate nel catalogo di vendita appartengono prevalentemente ad artisti italiani del secondo dopoguerra: Lucio Fontana, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Paolo Scheggi; figurano inoltre i protagonisti dell'Arte Povera : Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto.
Di Enrico Castellani sono stati proposti quattro lavori tra cui una superficie estroflessa color argento del 1996 (80 x 80 cm) dalle ondulazioni ritmiche regolari (stima: 150.000 - 200.000 euro), acquistata con i diritti per 303.600,00.

Mentre la “Superficie” del 1970 (80 x 100 cm), appartenente alla serie titolata “Opaline”, ideata dall'artista proprio nel 1970 e realizzata per solo cinque anni in circa 40 esemplari, è stata acquistata per 253.300 euro (stima: 120.000 - 180.000 euro). La opere appartenenti alla suddetta serie vennero realizzate trattando le tele con resine, acrilici, colle e altre sostanze idonee a rendere un effetto di trasparenza caratteristico dell'opale.

Successo anche per le opere degli anni '60 di Agostino Bonalumi: la tela estroflessa “Bianco” del 1965 (stima: 180.000 - 250.000 euro) è passata di mano per 228.200 euro, mentre la superficie quasi-scultorea di colore nero del 1963 è stata aggiudicata per 404.400 euro con i diritti.
Risultati sempre sorprendenti per Paolo Scheggi: “Intersuperficie curva dal rosso” del 1963, composta da tre tele sovrapposte (stima: 300.000 - 500.000 euro), è stata acquistata per 820.200 euro con i diritti; “Zone riflesse”, un piccolo acrilico bianco su tre tele sovrapposte del '64 (40 x 30 cm.), stimato 60.000 - 80.000 euro, è stato battuto per 240.600 euro, mentre “Intersuperficie curva nera” è stata acquistata per. 230.200 euro (stima: 200.000 - 300.000 euro).

Dalla collezione di Clino Trini Castelli, famoso designer italiano amico di Alighiero Boetti e di Pistoletto, proviene una delle prime “veline” applicate su acciaio specchiato dell'artista biellese, il “Ritratto di Clino” (1963), dove il designer è ripreso a mezzo busto in una posa che rimanda alla ritrattistica rinascimentale (stima: 350.000 - 550.000 euro). L'opera è stata acquistata per 782.400,00 con i diritti.

La coppia di piccoli ricami del 1979 di Alighiero Boetti ,”Segno e disegno” (30 x 30 cm circa), da una stima di 120.000-180.000 euro sono stati comprati per 480.400 euro.
Il lavoro a biro, “Il progressivo svanire della consuetudine” (stima: 350.000 - 550.000 euro), composto da cinque pannelli, che fa parte di una serie iniziata nel 1972, realizzata nel 1974 con l'ausilio di un assortito numero di assistenti impegnati a riempire fogli con piccole linee tratteggiate da penne colorate, è stato ceduto per 706.800 euro.

Grande successo anche per i lavori di Fausto Melotti provenienti dalla collezione di Alberto Riolo, grande amico dell'artista, e per la prima volta sul mercato. Il più poetico di questi, “Il viaggio della luna”, che rievoca nelle forme un palcoscenico in ottone (stima: euro 150.000-200.000 euro) ha triplicato la stima massima, venendo acquistato per 606.600 euro con i diritti, segnando un world record per l'artista. Ottimi i risultati anche per le sue ceramiche. Durante l'asta pomeridiana del 29 aprile un servizio da caffè in ceramica smaltata policroma, stimato 3.000-5.000 euro, è stato venduto per 20.800 euro con i diritti, mentre i due Vasi da tavolo, proposti con il lotto 83, sempre in ceramica, sono stati aggiudicati per 40.260 euro, da una stima di partenza di 8.000-12.000 euro.

Durante la Day Sale è stato segnato anche un nuovo record: l'opera di Alberto Biasi, “Ottico dinamico” del 1961, in stoffa e legno, è stata aggiudicata al martello per 120.000 euro (152.400 euro con i diritti ), partendo da una stima di 20.000 - 30.000 euro.
Anche le quotazioni di Antonio Caldera sono in ascesa: il dipinto “Spazio continuo N 11” del 1961 (20 x 15,8 cm.) è stato comprato per 49.000 euro (stima: 12.000 - 18.000 euro) da un collezionista privato in sala dopo una contesa con alcuni galleristi italiani. Si tratta di un'opera astratta raffinata, che riflette lo studio dei grandi maestri europei, come Piet Mondrian e Josef Alberts.

Tengono bene il mercato le tele di Giuseppe Capogrossi: la “Superficie 466” del 1960 (89,3 x 147 cm) è passata di mano per 202.000 euro da una valutazione iniziale di 80.000-120.000.
L'arte figurativa italiana della prima metà del '900, che dal 2006 ha subito una brusca battuta d'arresto negli scambi, è stata rappresentata da una piccola “Natura morta” di Giorgio Morandi dipinta nel 1948, pubblicata sul catalogo dei dipinti curato da Lamberto Vitali, e composta dagli oggetti tipici dell'universo quotidiano del pittore bolognese: la bottiglia a forma di imbuto, lo spremi agrumi , la pentola di rame. La stima preventivata era di 250.000 - 350.000 euro ma il martello si è fermato a 250.000 euro (316.200 euro con i diritti).
La “Piazza d'Italia” di tarda realizzazione, datata 1954, di Giorgio de Chirico, è stata aggiudicata per 253.300 euro da una stima pre-asta di 100.000 - 150.000 euro.

© Riproduzione riservata