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Mercato dell'arte

New York, solidi risultati per l'arte contemporanea da Sotheby's

  • –di Giovanni Gasparini

La prima asta serale dedicata all'arte del secondo dopoguerra e contemporanea delle tre previste a New York in concomitanza delle fiere del settore, ha dato un avvio positivo grazie a 55 lotti venduti sui 63 proposti da Sotheby's la sera del 12 maggio (due i lotti ritirati, fra cui un Bacon milionario) per un ricavo totale di 379,6 milioni di dollari, secondo risultato di sempre per la casa d'aste, entro al stima pre-asta di 315-411 milioni di $ (queste ultime non comprendono le commissioni, incluse invece nei prezzi finali).


L' 87% dei lotti ha trovato un compratore, con 21 lotti oltre la stima alta e 15 sotto la stima bassa (prima delle commissioni); 12 lotti avrebbero ricevuto un solo rilancio contro la riserva.
L'asta è iniziata nel migliore dei modi con quattro nuovi record nei primi dieci lotti: i primi due lavori, facenti parte di un gruppo di otto donati dagli stessi artisti in favore del Museo d'Arte Contemporanea di Los Angeles (MOCA), hanno stimolato decine di rilanci portando la grande composizione 'Smear' di Mark Bradford a 4,4 milioni di dollari, sei volte la stima alta, e una tela dal cromatismo complesso di Mark Grotjahn a 6,5 milioni, oltre il doppio della stima.
Complessivamente i lotti a favore del MOCA hanno portato 15,9 milioni, il doppio della stima bassa.
A seguire, i rilanci hanno immediatamente toccato le decine di milioni portando il nuovo record per l'enorme cartellone in alluminio con la scritta cubitale 'RIOT' di Christopher Wool, conteso tra Larry Gagosian e Philippe Segalot, entrambi pesi massimi del mercato e al telefono con i rispettivi clienti, superati però da un misterioso acquirente al telefono disposto a sfiorare i 30 milioni di $; Gagosian sembrerebbe aver inseguito anche il lotto successivo, la grande tela di Sigmar Polke “Dschungel (Jungle)”, già detentrice del record per l'artista a 9,3 milioni di dollari battuto a Londra da Sotheby's nel giugno 2011, quando proveniente dalla collezione Duerckheim ha superato se stesso finendo la corsa a 27 milioni di dollari, tre volte il prezzo precedente e oltre la stima a richiesta di 20 milioni.

I prezzi del prematuramente deceduto artista tedesco si stanno allineando a quelli del collega ottuagenario Gerhard Richter, la cui enorme tela astratta del 1992 non ha però rispettato le attese (stima a richiesta di 30 milioni) per fermarsi a 28,2 milioni, dopo un solo rilancio contro la riserva, probabilmente da parte della persona che garantiva l'opera con un'offerta irrevocabile.
Diverse opere in catalogo erano garantite a vario titolo: un totale di 19 di cui 6 direttamente dalla casa d'arte e i rimanenti da parti terze.

Si tratta di una pratica sempre più usata dalle tre case d'asta principali e che lascia qualche dubbio circa la trasparenza e la profittabilità dell'asta.
Se i 29 lotti d'arte contemporanea hanno portato diverse soddisfazioni, inclusi nuovi record anche per Danh Vo e per una foto di Thomas Struth rappresentante il Pantheon, sette dei primi dieci risultati provengono invece dall'oramai storicizzate Pop Art ed Espressionismo Astratto.
Una solare tela di Rothko del 1954, giallo e blu, già parte della collezione Mellon, si è fermata alla stima bassa di 40-60 milioni finendo a 46,5 milioni, mentre una piccola composizione su Masonite di Pollock si è fermata entro la stima di 15-20 milioni a 18,3 milioni senza suscitare particolari entusiasmi; entrambi i lotti erano (inutilmente) garantiti da una terza parte.
La garanzia ha, invece, probabilmente salvato il lavoro Pop di Lichtenstein 'The Ring (Engagement)' del 1962, dai toni rossi invero un poco spenti, che portava un'ambiziosa stima non pubblicata di 50 milioni di $, passata di mano dopo un solo rilancio, probabilmente alla garanzia, per 41,7 milioni di $: evidentemente gli acquirenti preferiscono ancora un vero anello di diamante piuttosto che il suo dipinto! Si tratta comunque di un risultato che moltiplica per 19 volte il prezzo ottenuto quasi 18 anni fa in asta per lo stesso lavoro, un ritorno notevole.
Ha, invece, suscitato una gara di rilanci il 'Superman' di Andy Warhol, la cui garanzia si è rivelata inutile di fronte a sette diversi acquirenti: una gara vinta dal maggior collezionista al mondo del re del pop, Josè Mugrabi, per 14,4 milioni, ben oltre la stima di 6-8 milioni.

Diversa sorte per un ritratto di Mao passato di mano dopo un solo rilancio a 100mila $ in più ma contro una stima di 13-16 milioni. Mugrabi ha anche vanamente inseguito il dipinto record di Grotjahn e un altro Warhol 'Diamond Dust Shadows'; tutti e cinque i Warhol offerti hanno trovato compratori, due al di sotto delle stime dopo un solo rilancio. Degno di nota il nuovo record per Helen Frankenthaler con la coloratissima tela 'Saturn Revisited' del 1964 contesa fino a triplicare la stima alta e per la prima volta oltre il milione di dollari.

Fra gli invenduti spiccano un tela di Ryman (stima 5-7 milioni) e di Ed Ruscha, un autoritratto di Cindy Sherman (2-3 milioni), una tela di Cy Twombly (5-7 milioni), un lavoro su carta di De Kooning, un dipinto di Richard Prince e due lavori tridimensionali di Nara e Jeff Koons.
Risultati mediocri per i cinque lavori su carta proposti, nessuno oltre le attese, uno invenduto e uno sotto le stime, mentre ben 12 opere tridimensionali hanno riportato due invenduti e ben cinque lotti aggiudicati sotto le stime; solo due le fotografie proposte, con il record di Struth e l'invenduto di Cindy Sherman.
Le aste di arte contemporanea proseguono ora da Christie's e da Phillip.
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