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New York, da Christie's l'arte del dopoguerra non ferma la sua corsa

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Mercato dell'arte

New York, da Christie's l'arte del dopoguerra non ferma la sua corsa

  • –di Giovanni Gasparini

L'asta serale d'arte del dopoguerra e contemporanea organizzata da Christie's a New York il 13 maggio ha riportato il quarto ricavo di sempre con 658,5 milioni di dollari, verso la stima alta pre-asta (dopo l'aggiunta delle commissioni), grazie a 72 lotti venduti su 82 offerti, pari all'88% per numero e al 94% per valore. Tutti i primi dieci lotti hanno superato la soglia dei dieci milioni di dollari.
I tre temi principali dell'asta sono stati come per tradizione i lavori dell'Espressionismo astratto americano, la Pop Art e la pittura europea del dopoguerra, in particolare inglese.
L'Espressionismo astratto ha guidato la classifica dei realizzi con una gigantesca tela di Rotko del 1958 passata di mano a 82 milioni di $, duplicando la stima a richiesta e riportando il secondo prezzo per un lavoro dell'artista, doppiando anche i valori dei due Rothko già venduti in asta questa settimana.

Hanno completato il quadro una classica composizione ‘italiana' di Cy Twombly del 1969 passata di mano a 42,7 milioni, un Franz Kline del 1960 fermatosi verso la stima alta a 21,5 milioni e il nuovo prezzo record per un lavoro minimalista bianco di Robert Ryman peraltro tardo (1980) conteso fino a duplicare la stima bassa fino a 20,6 milioni di $.
Per l'area Pop sono stati registrati due prezzi importati rispettivamente per Andy Warhol con un iconico e monumentale ‘Colored Mona Lisa' del 1963 che ha agilmente superato la stima a richesta fermandosi a oltre 56 milioni di $, e un lavoro del suo pupillo Basquiat ‘The field next to the other road' del 1981 che ha superato la stima fermandosi a 37 milioni, una volta aggiunte le commissioni.

Ha acceso l'asta anche il ‘duetto' tra i due più importanti pittori inglesi del ‘900: Lucian Freud con il monumentale nudo ‘Benefit Supervisor Resting' del 1994 ha superato la stima alta fermandosi a 56 milioni, esattamente lo stesso prezzo del lavoro di Warhol, e nuovo record personale superando così un'altra grande tela rappresentante lo stesso soggetto ma dormiente venduta durante il precedente picco del mercato a 33,6 milioni del 2008, immediatamente seguito da un altro nudo femminile dipinto da Francis Bacon, questa volta sensuale e non impietoso come il primo, il ritratto di Henrietta Morales del 1963 fermatosi a 47,8 milioni di $, verso la stima a richiesta, 14 milioni in più del prezzo pagato dal suo compratore solo tre anni fa.
Degna di nota la performance dei primi 19 lotti del catalogo, tutti provenienti dalla collezione della famiglia Sonnabend, leggendaria gallerista newyorkese, tutti venduti per un totale di 60 milioni di $, ben oltre la stima pre-asta di 27-41 milioni di $. Spicca in particolare il prezzo record per un lavoro di Robert Rauschenberg, una tecnica mista del 1980 che ha triplicato la stima alta fermandosi a 18,6 milioni di $.

Il catalogo riportava un numero assai considerevole di garanzie (oltre metà dei lotti in asta), sia dirette da parte della casa d'aste (la mggioranza, per un controvalore di circa metà della stessa) che finanziate da terzi. Questa pratica è divenuta sempre più popolare fra le case d'asta in competizione per consegne importanti, a scapito della trasparenza del mercato e probabilmente anche della redditività delle aste per gli stessi intermediari.
Sono stati raggiunti diversi prezzi record in asta: a parte i già ricordati Freud, Ryman e Rauschenberg, altri tre artisti hanno beneficiato della provenienza dalla collezione Sonnabend: Giovanni Anselmo con una ‘Torsione' del 1968 che ha decuplicato la stima bassa fermandosi a 6,4 milioni di $, Carrol Dunham e Jean Dubuffet per una scultura pagata 1,2 milioni.

Prezzi record anche per Rudolf Stingel per un dipinto del 1993 passato di mano a 4,7 milioni, per Sturtevant con ‘Warhol Dyptic' ispirato alle celebre Marylin Monroe scambiato per 5,1 milioni, alla stima alta, e per un lavoro di Hans Hofmann passato di mano a 6,3 milioni di $.
Fra i dieci lotti invenduti va registrato un lavoro di Christopher Wool, una grande tavola in metallo con la scritta “Hypocrite” del 1990, stimata 15-20 milioni di $; il lavoro non sembra aver beneficiato della stessa accoglienza ottenuta da Sotheby's http://www.sothebys.com/it.html la sera precedente quando un simile lavoro ma con la scirtta ‘RIOT' ha registrato il nuovo record sfiorando i 30 milioni: un'ulteriore conferma (se ve ne fosse bisogno) di come per il mercato dell'arte ciascun lavoro rappresenti un mondo a se stante, nel bene e nel male, resistendo così al processo di uniformizzazione troppo spesso invocato da chi vuol far diventare l'arte il prossimo mercato finanziario speculativo.
Le aste serali d'arte contemporanea si chiudono il 14 maggio da Phillips.

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