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Mercato dell'arte

Aste italiane, a maggio in luce Spazialismo e Arte Povera, riprende forza l'Ottocento, si confermano gli autori del design

  • –di Stefano Cosenz
Meeting Art 25, 26, 29 e 30 aprile e il 1°, 2 e 3 maggio asta di Dipinti e arredi antichi un olio su tela di Guido Reni, Susanna e i vecchioni, 112x152 cm, considerato una delle sue migliori versioni, base di 40 mila realizzo 54.120 euro
Meeting Art 25, 26, 29 e 30 aprile e il 1°, 2 e 3 maggio asta di Dipinti e arredi antichi un olio su tela di Guido Reni, Susanna e i vecchioni, 112x152 cm, considerato una delle sue migliori versioni, base di 40 mila realizzo 54.120 euro

Nelle numerose aste tenutesi a maggio nei vari settori dell'arte e degli arredi, il settore dell'arte contemporanea conferma l'interesse maggiore da parte dei collezionisti, in particolare verso gli autori ancora con quotazioni contenute dello Spazialismo italiano come Bonalumi e Simeti e dell'Arte Povera come Boetti. Vincenti pure gli antichi dipinti di artisti sconosciuti, ma di grande qualità, come pure i capolavori pittorici dell'Ottocento. Cresce l'attenzione internazionale verso le opere prestigiose del design italiano del dopoguerra offerte in asta. Vediamo ora in dettaglio i risultati raggiunti a maggio dalle case d'asta nazionali.

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Farsettiarte Casa d'aste di Prato chiude il 1° semestre del 2015, raggiungendo un volume complessivo di circa 6 milioni di euro, con percentuali di vendite del 60%, con due importanti aste, la prima di pregevoli arredi e dipinti antichi e dipinti e sculture del XIX e XX secolo tenutasi dal 16 al 18 aprile e la seconda il 29 e 30 maggio di arte moderna e contemporanea. Gli esperti confermano di aver selezionato per le due vendite solo opere che rispondessero a precisi criteri qualitativi e offerti con stime contenute, rilevando come i collezionisti italiani si sono dimostrati attivi, contendendo agli acquirenti stranieri le opere più rare e preziose. Come avviene da alcuni anni, la quota più rilevante è derivata dalle vendite di opere d'arte moderna e contemporanea (5 milioni di euro). Top lot dell'asta di aprile di arredi e dipinti antichi, un olio su tela di scuola napoletana del XVII secolo, David con la testa di Golia, 100 x 74 cm, ha realizzato 14.480 euro contro una stima di 25-35mila. Interessante rialzo per una Figura in bronzo di Mino Rosso del 1931, es. 6/6, alta 52 cm, che da una stima di 1.500-2.000 euro è volata a 18.052. Top lot della vendita di maggio di arte moderna, un olio su tela di Giorgio Morandi, Natura morta, 20,5x30,5 cm, aggiudicato a 489.750 euro contro una stima di 350-450mila.

Presso Meeting Art di Vercelli. Il 25, 26, 29 e 30 aprile e il 1°, 2 e 3 maggio si è tenuta l'asta di Dipinti e arredi antichi con un fatturato di 1.231.500 euro e con l'82,91% di lotti venduti. I lotti più significativi hanno ottenuto realizzi superiori alla base, ma inferiori alla stima: un olio su tela di Guido Reni, Susanna e i vecchioni, 112 x 152 cm, considerato una delle sue migliori versioni, realizzato probabilmente con l'aiuto di uno dei suoi più validi allievi, Simone Cantarini: partito da una base di 40mila si è fermato a 54.120, contro una stima di 100-150mila. Il 9, 10, 16 e 17 maggio Meeting Art ha battuto una nuova asta di arte moderna e contemporanea ottenendo un fatturato di 1.543.000 euro con il 91,88% dei lotti venduti. Top lot, Bianco, una tela estroflessa e tempera 130 x 100 cm di Agostino Bonalumi, uno dei maestri riconosciuti del movimento Azimuth, che da una base di 80mila euro è stato aggiudicato a 147mila euro contro una stima di 160-180mila, mentre Tre Ovali blu del 2010 di Turi Simeti, altro esponente storico del post war italiano, acrilico su tela sagomata, 76 x 100 cm, ha triplicato la sua base di 10mila euro fermandosi a 31mila.

Diverse vendite a tema hanno caratterizzato il mese di maggio da Wannenes di Genova. L'11 e 12 si è tenuta un'importante vendita di argenti, avori, icone e oggetti d'arte russa, antiquariato con un fatturato di 1.377.528 euro (64,2% per lotto, 124,2% per valore): nel settore degli argenti, una caffettiera genovese, Torretta, del 1769 è stata aggiudicata per 24.800 euro (stima 6-10mila). Nel settore dell'arte russa, una coppia di decanter in cristallo e argento di Karl Fabergé del 1896-1908 ha realizzato 34.720 euro (stima 10-15mila). Nel settore dell'antiquariato, ove l'attenzione dei collezionisti si è focalizzata su opere iconiche, un cassettone lombardo del XVII secolo a ribalta è stato aggiudicato a 12.400 euro (stima 5-8mila). Il 26 maggio si è tenuta un'asta di dipinti antichi e del XIX secolo che hanno totalizzato 684.232 euro (50,6% per lotto, 60,1% per valore). Il top lot è stato attribuito a una tempera su tavola di un pittore fiorentino del XIV-XV secolo, 150 x 180 cm, raffigurante la Madonna col Bambino e Santi dove l'artista rinvia la forma del trono su cui è assisa la Vergine ai modelli di Beato Angelico e agli esempi più arcaici di Bicci di Lorenzo, con cui l'artista collaborò nei primi anni Venti, e dei pittori della sua scuola come Stefano Antonio Vanni (stima 60-80mila euro, realizzo 74.400). L'Ottocento è ben rappresentato da una drammatica Crocefissione di Gaetano Previati che spicca per il suo estremo realismo, “con un attento studio della luce e del colore e con pennellate, caratteristiche del corrente Divisionista, di filamenti di colore stesi su ampie superfici tese a suggerire un'indefinita spiritualità” (stima 8-9mila euro, realizzo 14.800).
Un risultato importante è stato ottenuto da Cambi Casa d'aste a Genova il 19 maggio: 2.100.000 euro (83% dei lotti venduti, 180% del venduto sul valore) per una vendita dedicata ad un nucleo di arredi e oggetti d'arte appartenuti all'Antiquario Mario Panzano, mancato lo scorso settembre. L'insieme di gusto “particolarmente genovese” era molto ricercato e curato: gli arredi hanno visto il risultato migliore. Il top lot è una coppia di angoliere con motivo quadrifoglio del secondo decennio del XVIII secolo, salito da una stima iniziale di circa 60mila sino a 310mila euro.

Il Ponte Casa d'aste di Milano ha tenuto il 19-20-21-22 maggio un'asta di decorazione d'interni e modernariato (fatturato 538.750 euro, 70% dei lotti venduti) e il 27 maggio un'asta di arte orientale (fatturato 613.750 euro, 50% dei lotti venduti) il cui top lot era rappresentato da un inchiostro su carta 99 x 33 cm di Qi Bashi (1864-1957) Pulcini con iscrizione, firma, data e due sigilli Scroll verticale stimato 60-80mila euro e venduto per 137.500.
Minerva Auctions di Roma ha organizzato il 21 maggio un'asta di dipinti antichi e del XIX secolo, che ha fatturato 558.625 euro, con il 62% dei lotti venduti e il 64% sul valore (un olio su tela seicentesco di un allievo di Angelo Caroselli, denominato “Pseudo Caroselli”, 50 x 38 cm, ha realizzato 25.000 euro contro una stima di 12-18mila).
Una vendita di Design del XX secolo si è tenuta il 21 e 22 maggio presso Capitolium Art Casa d'aste di Brescia con un fatturato di 580.000 euro e il 54% dei lotti venduti. Come ha dichiarato Giorgio Rusconi, “il design vede da tempo l'ingresso di players stranieri molto specializzati e un ritorno cauto ma costante del collezionismo nostrano. I rialzi molto brillanti testimoniano come per il design il metodo di vendita all'asta dia le maggiori soddisfazioni, permettendo di individuare i nuovi acquirenti che si inseriscono nel settore”. Un'importante scrivania ideata da Giò Ponti intorno al 1950-51, eseguita nell'ebanisteria di Giordano Chiesa a Milano, stimata 60-80mila euro è arrivata a 118.000.

Blindarte di Napoli ha organizzato il 26 maggio due vendite. La prima era dedicata ai dipinti antichi, ai dipinti del XIX e XX secolo e a oggetti d'arte, con un fatturato di 460.000 euro, il 58% dei lotti venduti e il 50% del venduto (al netto delle commissioni) sul valore. L'asta ha confermato segnali di ripresa presenti già nelle sessioni del 2014. Si registra un incremento sia del fatturato sia dei lotti venduti. Il trend positivo riguarda soprattutto i dipinti inediti, con provenienze importanti, bene anche le porcellane tipicamente napoletane, che negli ultimi tempi avevano conosciuto invece un calo d'interesse. Si segnala invece il ritorno di molti collezionisti napoletani, anche appartenenti a generazioni più giovani. Un olio su tela di Oswald Achenbach, Piazza San Domenico Maggiore, 130 x 110 cm, ha realizzato 83.640 euro. La seconda era dedicata all'arte moderna e contemporanea e ad oggetti di design con un fatturato di 1.020.000 euro, registrando un'ottima performance per quasi tutti i lotti di maggior pregio e storicizzate, anche per le opere di artisti emergenti, con valutazioni proporzionate all'andamento di mercato: un'opera di Pier Paolo Calzolari del 1970, Senza titolo, candela, ferro, tecnica mista e graffi su feltro montato su telaio, 145 x 145 x 10,5 cm, è stato aggiudicato per oltre 150.000 euro, mentre una china su creata (18 fogli) di Alighiero Boetti del 1980, Mano aperta, pugno chiuso, 330 x 130,5 cm, è stato aggiudicato per 100.860 euro.
Arte moderna e contemporanea il 28 maggio da Porro & C.. di Milano con un fatturato di 728.213 euro e oltre il 60% dei lotti venduti. Vincente ancora una volta il post war italiano degli anni '60: un olio e ovali in legno su tela del 1965 di Turi Simeti, 12 Ovali bianchi, 158,4 x 57,8 cm, registrata presso l'Archivio dell'artista, ha raggiunto 124.000 euro contro una stima di 100-120mila.
Conferma la sua crescita sul mercato il trend per i fumetti e le tavole illustrate dei grandi maestri del fumetto. Leader in Italia rimane Little Nemo di Torino che ha organizzato il 9 maggio a Roma un'asta con un fatturato di 366.936,25 euro con il 65% dei lotti venduti. Come ha dichiarato Luigi Garella, “molti i collezionisti stranieri, ma non solo, che mantengono alto l'interesse per i disegnatori disneyani, mentre si conferma stabile l'interesse per i consolidati Maestri dei fumetti (Moebius, Bark, Creapax, Pratt)”. Un dipinto originale china e acquarello su cartoncino 51 x 51 cm di Guido Crepax Valentina – Tu non mi prenderai, realizzata nella seconda metà degli anni '60 per una serie di foulards, stimato 13-26mila euro, ha realizzato 19.262 euro.

Nel settore dei libri antichi due le vendite che hanno focalizzato a maggio l'attenzione dei collezionisti. Il 14 maggio a Milano, Bolaffi di Torino ha tenuto un'asta di libri dedicati alla gastronomia, con un risultato complessivo di 250mila euro e il 70% dei lotti venduti. Come ha dichiarato Cristiano Collari, esperto di libri della Bolaffi “si è trattato di una prima assoluta in Italia ed abbiamo registrato molti nuovi acquirenti stranieri, dalla Svizzera alla Spagna, da Singapore ad Hong Kong, ma anche acquirenti anglo-americani, e con particolare soddisfazione appassionati italiani che questa volta hanno fatto la parte del leone”. Una rarissima prima edizione in prima tiratura della Historia verdadera de la conquista de la Nuova-Espana di Normal Diaz del Castillo del 1623, prima opera sulla bevanda atzeca nominata cioccolata (“considerata afrodisiaca, permette anche di viaggiare un'intera giornata senza fatica e senza aver bisogno di nutrimento”) è stata venduta per 12.500 euro (base 10mila).
Libri, stampe e arredi antichi è il tema dell'asta di Gonnelli tenuta a Firenze il 27 e 28 maggio con un fatturato di 690.000 euro e il 62% di lotti venduti. Marco Manetti, titolare della Casa, ha così dichiarato: “la vendita ha visto una partecipazione soprattutto da parte di clienti internazionali, a dimostrazione dell'offerta che il materiale italiano può proporre soprattutto alle biblioteche pubbliche straniere che, a differenza di quelle italiane, hanno i fondi per l'acquisizione di libri antichi. Questa asta era principalmente composta di libri e stampe dal XV al XX secolo, oltre a una sezione sui generis rappresentata da mobili e oggetti di design provenienti da un'importante collezione italiana, scatenando un grande interesse con risultati di vendita positivi. La partecipazione di clienti italiani e stranieri alle nostre aste è sempre crescente grazie anche alla vendita online (sebbene si spediscano quasi 3.000 cataloghi cartacei in tutto il mondo)”: un lotto di tre incisioni in rame con vedute del Nord America del XVIII secolo, tra cui una pianta di New York durante la guerra americana al Quebec, di Georges Luois Le Rouge e Guillaume de L'Isle, stimato 400 euro, ha realizzato 11.070.

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