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Mercato dell'arte

Aste maggio, grande interesse per i gioielli italiani d'autore, per gli orologi delle più famose maison, per i vini e i francobolli

  • –di Stefano Cosenz

Numerose aste di maggio sono state dedicate in Italia ai gioielli e agli orologi: confermato grande interesse per i gioielli italiani degli anni '60 e '70 delle importanti maison e gli orologi da polso Patek e Rolex, mentre continua la riscoperta dei gioielli d'autore. A Milano, in occasione dell'Expo, si sono tenute due importanti vendite di vini pregiati italiani e francesi, mentre a Torino l'attesa asta semestrale di filatelia, settore che rimane popolare malgrado la crisi, ha goduto un'importante fatturato.

Vediamo ora in dettaglio i risultati raggiunti a maggio dalle case d'asta nazionali. Il 23, 24, 30 e 31 maggio Meeting Art di Vercelli ha battuto un'asta di successo di orologi moderni e d'epoca con un fatturato di 1.875.934 euro e il 71,80% dei lotti venduti. Tra i top lot, un Rolex Oyster Perpetual GMT-Master, referenziale 6542 del 1957/59 in acciaio, primo modello GMT-Master caratterizzato dalla lunetta in bachelite e l'assenza di spallette a protezione della corona: base 70mila, realizzo 92.250 euro.

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Il 27 maggio da Wannenes di Genova si è tenuta un'interessante asta di orologi, da interni, da tasca e da polso, antichi, vintage e moderni, che hanno raggiunto 322.512 euro (56,5% per lotti, 91,9% per valore). Spicca su tutti un importante orologio in tartaruga, argento, cristallo di rocca e pietre realizzato intorno al 1850 in forma di facciata di cattedrale coloniale, probabilmente destinato ad un prelato. L'orologio vero e proprio è opera di Vincenti, ambita firma della produzione francese del XIX secolo. Dal punto di vista architettonico, l'orologio è completamente lastronato in tartaruga e cela, dietro due ante quasi segrete poste sul fronte, sei piccoli cassetti, anch'essi realizzato con lo stesso materiale (realizzo 32.240 euro). Nella sessione del 28 maggio sono stati proposti gioielli che hanno ricavato un totale di 638.996 euro (44,9% per lotti, 104,3% per valore). Top price, uno splendido diamante sciolto di taglio brillante di carati 6,48 colore N purezza VS1 (stima 30-40mila euro, realizzo 37.200 euro).

Il Ponte Casa d'aste di Milano ha organizzato il 12 maggio un'asta di gioielli con un fatturato di 782.000 euro col 67% dei lotti venduti (top lot un anello in oro bianco con spettacolare smeraldo colombiano ottagonale di 3,70 carati e 12 diamanti taglio brillante per 1,40 carati firmato “Musy Torino” gioielliere del re, venduto per 55.000 euro contro una stima di 11-14mila. Il 13 maggio si tenuta un'asta di orologi con un fatturato di 135.000 euro col 64% dei lotti venduti (top lot, un orologio da polso Patek Philippe Calatrava anni '40 venduto per 11.250 euro). Attesissima l'asta di vini pregiati e da collezione (settore che non conosce crisi) da parte di Pandolfini www.pandolfini.it di Firenze, tenutasi a Milano il 21 maggio in occasione dell'EXPO, che ha visto il 99% dei lotti venduti per un totale di 250.000 euro, con un valore complessivo finale del 160% delle stime minime. Il catalogo offriva un'ampia selezione di vini italiani e stranieri, in particolare alcuni lotti provenienti da prestigiose cantine italiani e francesi. Tra quelli italiani, un lotto di 12 bottiglie di Rocca di Frassinello – Rocca di Frassinello 2010, Toscana IGT, stimato 4.000-4.500 euro, ha realizzato 6.500 euro. Tra i vini francesi, due lotti di 12 bottiglie ciascuno di Chateau Lafite Rothschild 1986, in confezione originale in legno, sono stati aggiudicati in entrambi i casi a 7.350 euro. Il 26 maggio si è tenuta a Firenze, presso Pandolfini, una vendita di gioielli e orologi che ha totalizzato 1.801.065 euro (77% dei lotti venduti, 138% delle stime minime). Come ha dichiarato ad ArtEconomy24 Ilaria Ciatti, responsabile del dipartimento Gioielli e orologi, “i risultati hanno confermato che il mercato è sempre più orientato verso il gioiello firmato, le pietre di grande dimensione e gli orologi delle maison Rolex e Patek. Ciò è la dimostrazione che l'acquisto in questo settore non è più soltanto la soddisfazione di un piacere personale, ma un investimento la cui resa nel tempo cresce in proporzione alla qualità e alla rarità dell'oggetto”: un anello anni '20 in platino con al centro un brillante taglio vecchio di 7,65 carati circa affiancato da una linea di brillanti, stimato 20-30mila euro è stato aggiudicato a 48.750 euro. Il 27, infine, Pandolfini ha organizzato una vendita di argenti e numismatica con un fatturato di 310.000 euro (68% dei lotti venduti, 96% delle stime minime). Un versatoio con bacile di 2.060 grammi, Torino XIX secolo, assaggiatore Giuseppe Vernoni, argentiere Giuseppe Felice Borrani, vasca ovale con profilo decorato a foglie lanceolate, alto 37 cm, stima 6-8mila euro, realizzo 10.000 euro.

Anche Bolaffi di Torino ha tenuto a Milano, il 13 maggio, un'asta di vini pregiati, con un realizzo totale di 670mila euro col 90% dei lotti venduti e il 50% di rialzo medio delle basi di partenza. “Si conferma l'interesse crescente per le aste di vini pregiati e il conseguente positivo risultato” ha dichiarato Luisa Bianconi, esperta di vini della Casa torinese. Continua il trend positivo per i grandi Domaines di Borgogna, primo fra tutto Romanée-Conti, ma anche per gli Champagne vintage battuti a cifre importanti. Da seguire con attenzione i vini di Loire e Rhône. Ottimi risultati dai vini italiani Ornellaia, Solaia, Tignanello e il leggendario Sassicaia, prezzi alle stelle per Monfortino e Masseto. Aggiudicazioni sorprendenti per il Pingus, ottimo l'andamento di Vega Sicilia e Opus One. Hanno registrato una tendenza costante rispetto allo scorso anno i Bordeaux, che non regalano grandi sorprese ad eccezione dell'inossidabile Petrus e dell'ottimo Lynch Bages. Molti sono stati gli acquirenti stranieri, soprattutto dagli Stati Uniti, Svizzera, Cina e Nord Europa (si tratta principalmente di broker e ristoratori, ma anche collezionisti privati, sempre più esperti e attenti). Un Masseto 2010, formato 15 litri, ha realizzato 29mila euro (base 10mila), mentre un'Ornellaia 2011, formato 12 litri, mai commercializzato in Italia, è stato aggiudicato a 8.600 euro (base 3.500).

Il 28 e 29 maggio Bolaffi ha organizzato a Torino l'attesa vendita semestrale di filatelia, con un fatturato di circa 2,5 milioni di euro e il 70% dei lotti venduti. “Il mercato dei francobolli dell'area italiana si è rilevato abbastanza statico - ha affermato Maurizio Piumatti, amministratore delegato di Aste Bolaffi -, mentre i francobolli dei paesi dell'Asia e del British Commonwealth hanno dimostrato di godere di un mercato forte. In particolare, quando si associano qualità, rarità e provenienza, il mercato si conferma estremamente solido, perché attira appassionati e investitori di ogni parte del mondo. È il caso dei due rari francobolli Post Paid di Mauritius, l'1 penny arancio e 2 pence blu del 1848, provenienti dalle prestigiose collezioni Ferrary, Burrus e Kanai, venduti per 204mila euro (base 70mila per la coppia). Da segnalare anche un'affrancatura mista dello Stato Pontificio con la prima emissione austriaca, una delle massime rarità tra le affrancature miste dei ducati italiani con gli stati europei, volata da 65mila euro (base) a 106mila.
Minerva Auctions di Roma ha organizzato il 22 maggio un'importante asta di gioielli, orologi e argenti con un fatturato di 1.038.787,5 euro, col 68% di lotti venduti e il 72% del venduto sul valore. Top lot, un anello in platino, di Massoni (gioielliere) ha realizzato 40mila euro contro una stima di 10-15mila. Come ha segnalato Andrea de Miglio, responsabile del reparto: “si è rilevato un grandissimo interesse per i gioielli antichi di fine ‘800 e per tutti i grandi gioiellieri romani come Massoni, Masenza e Fumanti. Il gioiello d'artista si conferma fiore all'occhiello della Casa, che con la vendita a 15mila euro del bellissimo pendente a segmenti rigidi e sfere semoventi di Giuseppe Uncini del 1967/68 continua a riscoprire una serie di opere poco conosciute dal mercato. Garanzia di un risultato eccellente sono sempre i gioielli firmati Bulgari degli anni '70 e '80 e i diamanti. Anche gli orologi hanno ottenuto ottimi risultati insieme agli argenti di Buccellati”.

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