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Mercato dell'arte

Londra, da Sotheby's opere “restituite” e garanzie milionarie spingono l'arte moderna

  • –di Giovanni Gasparini
Edouard Manet, Le bar aux folies-bergère Estimate: 15,000,000 - 20,000,000 £ Price realised: 16,949,000 £
Edouard Manet, Le bar aux folies-bergère Estimate: 15,000,000 - 20,000,000 £ Price realised: 16,949,000 £

Le seconda asta serale della settimana conferma il buono stato di forma del mercato di fascia alta dell'arte Impressionista e moderna; il catalogo proposto da Sotheby's la sera del 24 giugno ha presentato risultati statistici curiosamente identici alla sera prima da Christie's, con otto lotti invenduti su 50 e una percentuale di venduto per valore del 92%. Le analogie però si fermano a questi numeri, come evidenziato dal controvalore di vendite pari a 178,6 milioni di sterline, entro la stima di 140-203 milioni di £, cento milioni oltre il realizzo della sera precedente, grazie soprattutto a ben sette lotti aggiudicati oltre i dieci milioni di sterline.

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I due lotti principali provenivano entrambi a conclusione di accordi di restituzione dell'opera ai proprietari che l'avevano persa durante le spoliazioni attorno agli anni '30 e al secondo conflitto mondiale: una composizione suprematista di Malevich del 1915 posta in vendita dagli eredi, passata di mano senza particolari entusiasmi a 21,4 milioni, alla stima bassa una volta aggiunte le commissioni, nonché il ritratto di una giovane nobildonna ungherese dipinto in grande formato e colori tenui da Klimt nel 1902 che ha, invece, scatenato una lunga contesa fra un cliente al telefono ed una signora in sala a sua volta al telefono, uscita vincitrice dalla contesa per un risultato pari a 24,8 milioni, il doppio della stima bassa.

La stessa ignota cliente ha portato a casa altri due lotti fra i primi dieci: una scultura di Degas che raffigurava la classica giovane danzatrice in bronzo per 15,8 milioni di £, nuovo record per una scultura dell'artista, vincendo la competizione della gallerista Luxembourg, e un ritratto di Soutine con una figura maschile a tinte rosse e blu del 1927, ancora una volta conteso lungamente fino a 10,8 milioni, oltre la stima di 6,5-8,5 milioni di £.
Anche un dipinto meno caro di Chagall è andato a far parte del ‘bottino' dell'anonima compratrice, il cui eclettico percorso d'acquisizione sembra aver in comune un particolare interesse per la cultura e storia ebraica.

Le garanzie hanno avuto un ruolo importante nel catalogo: oltre al lavoro di Malevich e di Degas, altri tre lotti fra i primi dieci realizzi erano garantiti, cui vanno aggiunti altri tre lotti di minor valore, per un totale di otto garanzie tutte fornite non dalla casa d'aste ma da una parte terza, per un controvalore di circa 80 milioni di £, oltre il 40% dell'asta.

Mentre la garanzia sulla scultura di Degas è risultata chiaramente inutile, non si può dire altrettanto per diversi altri casi in cui potrebbe essere stata essenziale come nel caso dello studio di Manet per il celebre ‘Bar aux Folies-Bergere' del 1881, aggiudicato alla stima bassa di 15 milioni (quasi 17 con le commissioni), nonché una natura morta vivace di Gauguin passata di mano a 11,5 milioni entro la stima bassa di 10 milioni una volta aggiunte le commissioni, e una veduta di Londra di Derain del 1906-7 che sfiora i 7 milioni da una stima di 6,5-9 milioni di £. La casa d'aste non ha fornito alcuna spiegazione circa l'eventuale successo della garanzia nel processo d'aggiudicazione.

Non hanno avuto bisogno di alcuna garanzia per ottenere l'attenzione di molti compratori i due lavori di Picasso fra i primi dieci realizzi: un'elaborata composizione con due personaggi femminili intenti nella lettura del 1934, stimata 13-118 milioni ed aggiudicata a 16,4 milioni di £, nonché una natura morta del periodo di guerra, passata di mano a 4,4 milioni, oltre la stima alta di 3,5 milioni di £.

Al di là del record per Degas, la scultura ha portato buoni risultati, con un solo lavoro invenduto su otto (una composizione di Barbara Hepworth) e sei lavori oltre le stime alte, per un totale di 22 milioni di £, fra cui due bronzi di Henry Moore, mentre un suo disegno ha riportato un nuovo record i suo lavori in questo medium a 2,1 milioni di £.

Risultati più incerti, invece, per i lavori su carta proposti, ben 12 fra cui tre invenduti e sette aggiudicati oltre le stime, fra cui spiccano come sempre i risultati dei lavori di Magritte, sempre molto ricercati.
Complessivamente, quasi la metà dei lotti (23) hanno superato la stima alta (prima dell'aggiunta delle commissioni), mentre nove non hanno raggiunto quella bassa (fra cui tre lotti garantiti) e almeno sette sono andati aggiudicati contro la riserva dopo un solo rilancio. Fra gli otto invenduti spiccano un paesaggio di Monet stimato 4-6 milioni e uno di Leger stimato 6-9 milioni di £.
Complessivamente l'asta ha dimostrato una buona risposta del mercato di fascia alta, grazie alla presentazione di lavori appena riapparsi grazie al processo di restituzione dopo decenni e all'uso intelligente delle garanzie, nonostante il costo associato in termini di profitto per l'intermediario.

Oltre ai lotti già indicati, va segnalato l'ottimo risultato per un dipinto invero non eccezionale di Max Liebermann, conteso anche dalla gallerista Luxembourg fino a 1,9 milioni da una stima di 350-550 mila £, probabilmente a causa della provenienza dalla enorme collezione di Cornelius Gurlitt, assurta alle cronache per le connessioni con il periodo nazista.
Tocca ora all'arte del dopoguerra e contemporanea proseguire la lunga serie di aste londinesi la prossima settimana.

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