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Contemporary Kingdom the saudi art scene now

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Contemporary Kingdom the saudi art scene now

  • –di Riccarda Mandrini

“CONTEMPORARY KINGDOM the saudi art scene now” , ovvero un catalogo di arte contemporanea come compendio per ridurre le distanze, almeno per quella parte che spetta alla cultura, tra alcuni paesi, sicuramente il nostro e il Regno dell'Arabia Saudita. La pubblicazione traccia un percorso, quasi un albero genealogico, di come le differenti realtà artistiche, ma anche museali e legate al collezionismo hanno preso forma e si sono sviluppate nel Regno dell'Arabia Saudita negli ultimi vent'anni.
Il titolo anticipa in parte le declinazioni dei temi trattati nelle 358 pagine del testo, curate da Myrna Ayad, direttore della rivista Canvas (di cui proponiamo una intervista a corredo dei questa presentazione).
“CONTEMPORARY KINGDOM” si apre con un ampio spaccato dedicato agli artisti contemporanei dell'Arabia Saudita, paese dove molti tra loro nonostante il successo internazionale - confermato anche nella recente edizione 2015 di ‘The Armory Show' dove il collettivo saudita ‘Edge of Arabia' aveva organizzato il focus: ‘Middle East, North Africa and the Mediterranean' – continuano a vivere e lavorare.
Qui ogni autore viene presentato con una nota biografia introduttiva, alla quale fa seguito un testo critico dedicato alle opere, il tutto ben corredato da diverse immagini dei lavori dell'artista.
La lettura scorrevole dei testi permette al lettore di entrare immediatamente in contatto con lo specifico mondo e l'articolato sistema dell'arte in cui essi si muovono.
La presentazione dei diversi autori entra spesso nel solco delle loro storie personali e più ancora in quelle dei luoghi dai quali provengono, che non di rado sono alla base dei temi trattati nei loro lavori.
La seconda parte del catalogo è dedicata alle gallerie d'arte. Numerose e in crescita, raccolte soprattutto nelle città di Jeddah e Ryadh, esse godono del sostegno dei collezionisti sauditi e medio orientali. Certamente tra le più affermate a livello internazionale, Athr Gallery. Il suo fondatore, Mohammed Hafiz, è diventato una figura di riferimento non solo in Arabia Saudita, ma in tutto il Medio Oriente. Hafiz, nel suo saggio introduttivo, pone l'accento sul ruolo delle gallerie: “che va ben oltre” chiarisce “l'organizzazione delle mostre e riguarda (data l'oggettiva mancanza di strutture come accademie, musei) la pratica artistica, la diffusione dell'arte moderna e contemporanea saudita e medio orientale in Arabia Saudita e all'estero; la funzione educativa, quella legata di produzione delle opere d'arte”. Hafiz tiene soprattutto a sottolineare come: “esse lavorano alla creazione di legami con la comunità diventando così veri e propri hub culturali”.
Il testo, pagina dopo pagina, si rivela sempre più un libro di storie, alcune decisamente avvincenti come quelle narrate nella sezione ‘Initiatives', dove grazie al saggio della curatrice Maryam Beydoun scopriamo che Jeddah, oggi l'area più sensibile alle proposte della cultura contemporanea, era già dalla seconda metà del ‘900, la città che guardava all'arte – nell'accezione dell'arte pubblica - come uno dei possibili modelli di modernità. A Jeddah si contano infatti oltre 400 opere monumentali, disseminate nell'area del Red Sea Port e realizzate da maestri quali Arnaldo Pomodoro, Aref El Rayess, Victor Vasely, Mustafa Sensel, Henry Moore. Il progetto fu avviato dall'allora sindaco Mohammed Said Farsi che governò la città dal 1972 al 1986. Il capitolo ‘Initiatives' introduce anche alla conoscenza di una serie di spazi e fondazioni per l'arte – Kinda Foundation, Al Madad Foundation , Basmoca, King Faisal Foundation, Al Mansouria Foundation – che operano a sostegno dell'arte contemporanea del regno dell'Arabia Saudita e del Medio Oriente.
L'ultima sezione è dedicata ai “Patrons” delle arti, collezionisti che spesso la passione per l'arte ha spinto a dare vita a fondazioni, che in pochi anni hanno raggiunto una fama internazionale. Come è il caso della collezionista Basma Al Sulaiman, fondatrice di Basmoca. I ‘Patrons' hanno anche sostenuto, insieme a HSBC e Vacheron Constantin la produzione del catalogo.
“CONTEMPORARY KINGDOM” è libro di storia dell'arte e di storie dell'arte. Un manuale pratico, di utile riferimento per chi intende approfondire in modo esaustivo, sia le nuove istanze dell'arte contemporanea dell'Arabia Saudita, sia avere riferimenti concreti riguardo il sistema (dell'arte) che la supporta.

intervista all’autore Myrna Ayad






Autore: AAVV a cura di Myrna Ayad
Titolo: COMTEMPORARY KINGDOM the saudi art scene nowThe Ultimate Trophy
Casa editrice: Prestel - Monaco, Berlino, Londra, New York, 2014
Prezzo di copertina: 75 $
Pagine: 358
Lingua:inglese



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