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Giovanni Casasco: «una collezione di Optical Art da mostrare in pubblico»

  • –di Marianna Agliottone

Odontoiatra e collezionista di Optical Art, Giovanni Casasco, 54 anni, vive a Tortona. Ha iniziato a collezionare nel 2003 comprando pittura del XIX secolo e arredi del periodo impero e neoclassico. Poi, via via, l'avvicinamento alla pittura contemporanea. Nel 2007, dopo una visita alla mostra di Victor Vasarely alla Triennale di Milano, ha rivolto la sua attenzione all'Optical Art. Rimanendone completamente catturato.

Quante opere ci sono attualmente nella sua collezione e in che percentuale sono di Optical art?
Nella mia collezione ci sono un centinaio di opere e quelle Optical rappresentano circa il 12% del totale. Ho pezzi di Victor Vasarely, Richard Anuszkiewicz, Tadaski, Hans Jörg Glattfelder, Toni Costa, Getulio Alviani, Edoardo Landi, Ennio Chiggio, Grazia Varisco, Alberto Biasi, Manfredo Massironi.

Come è nato il suo interesse per questo tipo di opere?
Ho cominciato ad acquistare Optical Art nel 2007 comprando un pezzo di Victor Vasarely di grande pregio. Vasarely è il caposcuola dell'Optical, universalmente riconosciuto come il maestro di questo movimento artistico. L'opera in questione è parte della serie dei «Vega», ovvero le caratteristiche sfere che sembrano fuoriuscire dal quadro grazie quel particolare effetto ottico che Vasarely era in grado di restituire all'osservatore. Appena vista mi catturò completamente. La acquistai poi presso la galleria Mazzoleni di Torino, e devo dire il fascino di quest'opera resta inalterato nel tempo. Una sorta di incanto tra collezionista ed opera acquisita, certamente il pezzo a cui sono più legato.

Presso quali altri gallerie, poi, ha comprato opere Optical per la sua collezione?
La Wigmore Gallery di New York, la Galleria Spazia di Bologna, la Valmore di Vicenza, la Orler in Veneto, la Mazzoleni a Torino.

La sua raccolta quali altri movimenti e artisti comprende?
C'è solo un altro movimento presente nella mia collezione ed è l'Arte Analitica: Enzo Cacciola, Paolo Cotani, Giorgio Griffa, Elio Marchegiani e Riccardo Guarneri.

Dov'è collocata attualmente la collezione?
Nelle mie abitazioni, in un deposito dove tengo le opere che, per dimensioni e opportunità di spazio libero, non sono esposte in un determinato momento, e nel mio studio medico.

Oltre a quelli che ha già citato, chi sono gli altri mercanti di Optical Art oggi?
Certamente la celebre Galerie Denise René, che ha trattato questo movimento sia dagli albori presentando, nelle varie esposizioni che si sono succedute negli anni nei suoi spazi, autentici capolavori. Tutt'oggi la René è un caposaldo ed è presente nelle fiere più importanti, in primis ad Art Basel. Altra galleria che lavora intensamente con l'Optical Art è la Spectra Konkret di Graz che ha realizzato mostre importanti inserendo in esse anche esponenti italiani di questo movimento. In Italia voglio citare di nuovo la Valmore e, nondimeno, due giovani che hanno aperto a Milano la 10 A.M. ART Gallery imponendosi all'attenzione dei collezionisti per la capacità di riproporre artisti Optical dimenticati, dal mercato ma non dalla storia, catalizzando un nuovo interesse su nomi come Alberto Biasi, Grazia Varisco, Marina Apollonio, Ennio Chiggio e, ultimamente, Giovanni Pizzo e Lucia Di Luciano.

Ad occhio e croce, quanto valgono i pezzi Optical della sua collezione?
Si può passare da una piccola opera di Edoardo Landi, «S.B.S.N 1963», che può valere poche migliaia di euro, ad opere grandi come la tela di Richard Anuszkiewicz, «Convex –Concave» del 1966, che al momento ha un valore alto nella misura delle centinaia di migliaia di euro e che credo continuerà ad aumentare.

Qual è il futuro della sua collezione, dove o a chi finiranno le tue opere?
In un futuro più immediato è probabile che l'opera di Richard Anuszkiewicz la concederò in prestito a medio termine al Westmoreland Museum of American Art che riaprirà quest'autunno dopo il periodo di ristrutturazione. Sono celibe, non ho figli e, in un futuro più lontano, le mie opere le affiderò ad un mio parente, nonché mio legale, affinchè ne gestisca al meglio la preservazione e gli eventuali affidi ad istituzioni pubbliche.

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