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Mercato dell'arte

Mosca, la fiera Cosmoscow invita i collezionisti russi a guardare al contemporaneo

  • –Silvia Anna Barrilà

Si è conclusa a Mosca la terza edizione della fiera per l'arte contemporanea Cosmoscow (11-13 settembre) con un positivo risultato di visitatori, 14mila rispetto ai 10mila dell'anno scorso, e alcune vendite. Sono stati 2.500 i vip che hanno partecipato alla serata d'inaugurazione, durante la quale si è svolta anche un'asta di beneficienza a favore di bambini portatori di handicap della Naked Heart Foundation, promossa dalla top model Natalia Vodianova, che ha totalizzato 171.500 euro per 20 opere (top lot: 24mila euro per il ritratto della ballerina Diana Vishneva del fotografo di moda Patrick Demarchelier).

Fondata nel 2010 da Margarita Pushkina, mecenate e collezionista con un passato nel private banking, Cosmoscow è stata sospesa per qualche anno per ricominciare nel 2014, quando a Pushkina si è aggiunta Sandra Nedvetskaia, che dopo 10 anni da Christie's è ora art-advisor a Zurigo. “Cercavamo uno spazio per crescere” ha spiegato Sandra Nedvetskaia, “e finalmente lo abbiamo trovato in questa struttura progettata nel 1762 dal neoclassicista italiano Giacomo Quarenghi. In Russia l'appetito per l'arte contemporanea sta aumentando non solo tra i collezionisti di fascia alta. Anche la classe media si interessa sempre di più all'arte contemporanea, e non solo a quella internazionale, ma anche russa”. Secondo Nedvetskaia, ciò dipende dalle sempre più numerose pubblicazioni d'arte in lingua russa e da eventi come l'inaugurazione di Garage, la fondazione per l'arte contemporanea di Dasha Zhukova progettata da Rem Koolhas a Gorky Park, che ha attratto nel primo mese di apertura lo scorso giugno 150mila visitatori; il Museo d'arte moderna di Mosca, la Biennale di Mosca (apre il 22 settembre, ndr) e Manifesta a San Pietroburgo. “Con Cosmoscow miriamo a offrire una piattaforma a questi collezionisti di fascia media”.

L'offerta di Cosmoscow, infatti, includeva per lo più opere bidimensionali come dipinti e fotografie per un collezionista ancora agli inizi. I prezzi partivano da circa mille euro e, a parte poche eccezioni come una scultura di Lynn Chadwick da Blain|Southern (Londra) da 600mila sterline, una scultura di Wim Delvoye da 260mila euro e un'opera di Peter Halley da 180mila $, entrambe da Gary Tatintsian Gallery, Inc. (Mosca), opere rimanevano al di sotto dei 30mila euro.

“Le dimensioni del mercato sono ancora limitate (alla fiera hanno partecipato solo 34 gallerie, ndr) ma sta crescendo, dobbiamo lavorare insieme” ha aggiunto Nedvetskaia. Purtroppo in questo caso non è del tutto riuscito, visto che la Biennale di Mosca apre la prossima settimana, così come le nuove mostre di Garage e e della Ekaterina Foundation.

Per invogliare all'arte contemporanea i collezionisti, abituati piuttosto all'arte ottocentesca o alle uova Fabergé, Cosmoscow ha organizzato nella fiera una mostra intitolata “Collector's Eye” con opere prestate da collezionisti russi come Tatiana e Sergey Litvin, Leonid Mikhelson (iniziatore della V-A-C Foundation, che nel 2017 apre uno spazio espositivo a Palazzo delle Zattere a Venezia), Alexander Popov e Gazprom (l'unica collezione aziendale in Russia). Curata dall'art advisor Olga Vaschilina, la mostra era concepita come la presentazione di un'immaginaria collezione d'arte nata negli anni 60-70. “I nostri genitori desideravano collezionare ma non potevano perché il mercato dell'arte era proibito” ha spiegato Naschilina. “Vogliamo dimostrare alla generazione dei 40enni di oggi che se i nostri genitori avessero potuto collezionare, ci avrebbero trasmesso il gusto del collezionismo, ed è oggi nostra responsabilità farlo con i nostri figli”. Parole che dimostrano come sia sentita la necessità di creare una storia del collezionismo ed educare le attuali generazioni al bello.

A credere in questa nuova generazione di collezionisti è anche Credit Suisse , che ha notato il crescente interesse per l'arte contemporanea tra i suoi clienti russi e da quest'anno è partner strategico della fiera (è la prima volta che Credit Suisse sponsorizza un evento di mercato). Oltre ad un sostegno finanziario, Credit Suisse ha acquistato un'opera della giovane artista russa Sveta Shuvaeva (nata nel 1985), scelta dal responsabile per la collezione André Rogger. La sua opera va ad aggiungersi alle 6.000 già in collezione e verrà esposta negli uffici di Credit Suisse a Mosca.

Molte gallerie russe, però, non sono altrettanto ottimiste poiché sono state colpite dalla crisi economica e politica. Aidan e Marat Guelman hanno chiuso, mentre Triumph / ha dichiarato di essere in perdita dal 2009. Gary Tatintsian ha lamentato il fatto che a Mosca non ci siano abbastanza luoghi dedicati all'esposizione dell'arte contemporanea, non aiutino poi i controlli doganali e le restrizioni sull'import. La galleria Gallery 21, che portava fotografie di Tim Parchikov da 1.200 a 6.500 euro, si è unita alla galleria Glaz per dividere le spese dello spazio espositivo. Sergey Popov, che pure è attivo già da dieci anni con pop/off/art, ha dovuto cancellare i suoi piani di aprire un secondo spazio a Berlino e di partecipare ad Arte Fiera a Bologna. “La situazione politica ci ha danneggiati soprattutto dal punto di vista dell'immagine, poiché ha aumentato le barriere culturali e i pregiudizi”. In fiera presentava dipinti di Vitaly Pushnitsky (nato nel 1967) con prezzi tra 2.500 e 22.000 euro.

Della stessa opinione è Ian Rosenfeld di Rosenfeld Porcini,arrivato in fiera da Londra con uno stand dedicato al disegno con opere di Chao Lu e Antonis Donef da 2.750 a 26.200 euro. “Vista dall'esterno la situazione appare più preoccupante, mentre qui ho potuto intavolare conversazioni interessanti” ha spiegato. “Il potenziale c'è. Certo non è semplice importare le opere”.
Anche la galleria madrilena Galería Javier López & Fer Frances crede nel potenziale della scena locale e nonostante non abbia concluso vendite fino alla mattina dell'ultimo giorno (aveva portato opere di Alex Katz da 45mila a 160mila $) continuerà ad insistere.

Molte anche le gallerie dai vari paesi ex-sovietici. Tra queste, per esempio, c'era la Telly Gallery dal Kazakistan con fotografie di Janarbek Amankulov da 2.500 a 5.000 euro; la galleria Temnikova & Kasela di Tallinn, che portava quattro artisti tra cui Krista Mölder con una serie di fotografie realizzate in Giappone (2.500-3.000 euro) e Mikko Hinze (2.000-4.000 euro); e la galleria ucraina Artsvit con una personale dell'artista Stephan Ryabchenko (2.200-15.000 euro).

Per crescere, però, gli artisti russi dovranno continuare a fare assegnamento sui privati e sulle fondazioni aperte dei collezionisti. A dicembre, infatti, il ministero della cultura ha tagliato il 30% dei fondi al Museo d'arte moderna di Mosca, che ha dovuto far ricorso al fundraising. Ha trovato sostegno presso Samsung , Novatek ed E-on e presso la fondazione privata Ruarts Foundation di Marina Sardarova.

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