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Mercato dell'arte

Amsterdam, alla fiera Unseen la nuova fotografia rompe i confini tra i mezzi espressivi

  • –di Silvia Anna Barrilà

Si è tenuta ad Amsterdam la quarta edizione di Unseen, la fiera dedicata alla nuova fotografia (18-20 settembre) che quest'anno ha registrato 16mila visitatori (più dell'anno scorso) di cui 4mila durante l'inaugurazione del 17 settembre, e ha ampliato il suo raggio d'azione al resto della città con un festival ricco di mostre ed eventi che si tiene fino 27 settembre. “È stata un'edizione di grande successo” ha detto la nuova direttrice della fiera, Rixt Hulshoff Pol, già manager del dipartimento didattico del museo Stedelijk e dall'1 settembre direttrice di Unseen, “soprattutto perché le gallerie si sono attenute al concetto della nostra fiera: mostrare opere mai viste prima (”unseen”, appunto, ndr). Abbiamo avuto ben 83 première di artisti più o meno emergenti, e questo rende la nostra fiera una destinazione interessante sia per collezionisti esperti alla scoperta di nuovi talenti, sia per chi vuole acquistare per la prima volta”.

I prezzi delle opere, infatti, erano molto accessibili: si andava da circa 500 euro per le opere più piccole a 28mila euro per le cattedrali del tedesco Markus Brunetti, viste quest'anno alla mostra di Axel Vervoordt durante la Biennale di Venezia e ad Arles, ma la maggior parte delle opere non superava i 5.000 euro. Sotto i mille euro c'erano le opere della “Unseen Collection”, scelte dall'organizzazione della fiera tra quelle proposte dalle varie gallerie. “Teniamo i prezzi bassi per permettere a molti di acquistare opere che tra qualche anno varranno di più” ha detto Hulshoff Pol. Vogliamo sostenere gli artisti giovani”.

Le gallerie si sono dette soddisfatte della fiera sia dal punto di vista delle vendite, registrate nel corso di tutta la manifestazione, che della qualità. Anche l'allestimento degli stand, disposti a spicchi sulla pianta circolare del vecchio gasometro, è piaciuto. “Diversamente da altre fiere è un allestimento paritario che dà lo stesso spazio e la stessa importanza a tutte le gallerie” ha detto Sandro Parrotta della galleria Parrotta Contemporary di Stoccarda. In stand presentava una serie di fotografie dell'inglese Edmund Clark sull'identità del paesaggio afgano in seguito alla guerra e all'occupazione da parte delle forze alleate (6.500 € + Iva, ed. 4+1).

“L'apprezzamento da parte delle gallerie ci rende estremamente felici perché significa che ritorneranno” ha detto Hulshoff Pol. Una regola della fiera è che almeno due terzi delle gallerie siano straniere, e scopo della nuova direttrice è aumentare ancora di più questo aspetto di internazionalità.

Ma quali sono le tendenze della nuova fotografia che emergono da questa edizione? “Gli artisti stanno ampliando i confini della fotografia e creano crossover con altri mezzi espressivi, come la pittura e la scultura” ha risposto Hulshoff Pol. “La fotografia è diventata un materiale con cui sperimentare e il processo di lavoro è sempre più in primo piano. Inoltre notiamo un ritorno, dopo il boom del digitale, alla manualità e alle competenze artigianali. Un'altra tendenza diffusa è quella dell'astrazione”.

Qualche esempio? Le fotografie di paesaggi americani di Letha Wilson (US, 1976) diventano sculture in cui l'artista utilizza i materiali da costruzione usati negli stessi paesaggi, come il cemento e il metallo (allo stand della galleria Grimm di Amsterdam con prezzi tra 5.000 e 8.500 dollari), mentre i paesaggi dell'olandese Awoiska van der Molen (1972), molto richiesti dai collezionisti olandesi, ricordano dei dipinti monocromatici neri (da 2.200 euro per il formato più piccolo in ed. di 7 a 5.100 per il formato più grande in ed. di 5 presso Kristof De Clercq Gallery).

Anche le fotografie delle installazioni del coreano Kyoung-Jae Cho (1979), realizzate con materiali quotidiani come il müsli o di recupero come mobili e legno, sembrano quadri astratti attraverso l'obiettivo dell'artista (allo stand della galleria Gana Art di Seoul a 5.500 euro in ed. di 5); lui stesso li considera dipinti più che fotografie. L'austriaco Thomas Albdorf (1982) decostruisce e ri-contestualizza le immagini intersecando fotografia e scultura e mettendo in discussione la percezione dello spettatore, come nel caso dei paesaggi alpini offerti da Webber Represents di Londra/New York a 1.900 euro (ed. 5+2).

La stessa immagine scelta per la comunicazione della fiera, una fotografia di Peter Puklus (1980, rumeno, vive a Budapest), fondeva fotografia e scultura. Puklus è partito, infatti, dall'immagine di una scultura di testa espressionista scomparsa e, notando una somiglianza con sé stesso, l'ha fatta realizzare da uno scultore; poi l'ha dipinta e fotografata, creando così un ambivalente gioco di rimandi tra i vari mezzi espressivi intorno al classico tema del ritratto (in vendita in fiera a 1.375 euro per il formato più grande in ed. di 10 e a 540 euro per il formato più piccolo in edizione di 25). Anche l'ucraina Ola Lanko (1985) è partita da un'installazione che ha fotografato per trattare un tema eterno, quello del dualismo tra arte e scienza, romanticismo e razionalismo (2.800 euro in ed.5+2 presso la galleria Seelevel .

Una sola galleria italiana era presente in fiera, Metronom di Modena, con cinque giovani italiani: Alberto Sinigaglia (1984), Martina della Valle (1981), il duo The Cool Couple, formato da Niccolò Benetton (1986) e Simone Santilli (1987) e Filippo Luini (1982), l'unico non presente in stand ma nella sezione “Unseen Collection” con l'opera “Dogali” da 1.000 euro. “Rappresentiamo anche artisti internazionali, ma in questa occasione abbiamo scelto di dare spazio a giovani artisti italiani, ognuno con il suo personale approccio alla fotografia” ha detto la gallerista Marcella Manni. Mentre di Sinigaglia c'erano lavori della serie “Big Sky Hunting”, un viaggio ai confini del territorio della rappresentazione, nato dalla scoperta di un osservatorio astronomico sulle Alpi francesi (price range da 400 a 3.000 euro), del duo The Cool Couple c'erano nuove opere tratte dalla serie “Approximation to the West”, che prende spunto dalla storia della Carnia per riflettere sulla storia degli ultimi 70 anni e sui temi del presente (price range da 1.000 a 3.600 euro).

Di Martina della Valle c'erano, invece, una serie di lavori nati da un viaggio in Giappone incentrati sul concetto del “wabi-sabi”, la bellezza imperfetta (da 1.000 a 2.500 euro), mentre l'opera di Filippo Luini rifletteva sull'espressione del potere attraverso l'architettura.

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