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Serata record per l'arte italiana da Christie's Londra -

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Mercato dell'arte

Serata record per l'arte italiana da Christie's Londra

  • –di Giovanni Gasparini

Se l'asta della sera precedente da Sotheby's, nonostante il risultato chiaramente positivo, aveva lasciato qualche dubbio fra alcuni operatori a causa della partecipazione non sempre entusiasmante, il catalogo d'arte italiana battuto da Christie's la sera del 16 ottobre a Londra ha confermato a chiare lettere il momento eccezionalmente positivo per il settore.

I risultati parlano chiaro: 53 lotti venduti su 59 (due ritirati), pari al 90% per lotto e soprattutto al 96% per valore, per un ricavo di 43,2 milioni di £, nuovo valore record per la categoria e ben oltre le stime pre-asta di 23,6-35,1 milioni di £; nei 15 anni di aste italiane a Londra il valore si è moltiplicato per otto.

A dimostrare la solidità della domanda vi sono anche altri numeri: 29 lotti venduti oltre la stima alta prima dell'aggiunta delle commissioni, mentre solo cinque lotti hanno trovato un compratore dopo un solo rilancio contro la riserva, e la grande maggioranza hanno scatenato protratte gare a colpi di rilancio che hanno spinto la durata dell'asta oltre l'ora e mezza, nonostante si fosse oramai a sera, anzi notte inoltrata, poiché l'asta italiana è iniziata dopo le 20.30 a seguito del catalogo internazionale, che ha riscosso minor successo e minore partecipazione internazionale: secondo la casa d'aste hanno partecipato all'asta italiana ben 42 paesi dai cinque continenti (contro 36 per il catalogo generale), e alcuni lotti sono finiti ad anonimi al telefono con personale asiatico della casa d'aste, oltre alla consolidatissima schiera di compratori americani che hanno spesso prevalso sui pur agguerriti collezionisti e galleristi italiani sia in sala che al telefono.

Il catalogo proponeva una varietà di lotti molto spiccata: accanto alle grande firme consolidate di Fontana, Burri, Castellani, Boetti, Manzoni e Morandi si sono affermati artisti riferibili al gruppo dell'Arte Povera come Pistoletto, Fabro, Uncini, Anselmo, Mario Merz, Paolini, e all'arte cinetica come Gianni Colombo.

Quattro dei cinque record della serata sono dovuti ad artisti meno sperimentati sul mercato: Vincenzo Agnetti con ‘Ritratto di abitante' su feltro del 1971 supera per 10mila £ a 182.500 £ il record stabilito appena la sera prima, mentre una classica composizione in cemento armato di Uncini finisce nelle mani del gallerista e collezionista Fabrizio Moretti per 280mila £ superando il precedente record che reggeva da un solo anno; una ‘Strutturazione pulsante' di Gianni Colombo, pittura/scultura mobile del 1959 passa di mano a 314mila £, mentre una sua struttura elastica rimane invenduta, ed infine Luciano Fabro triplica il record precedente di circa un anno e mezzo fa, raggiungendo 2,7 milioni di £ pagati dall'art advisor Amy Cappellazzo probabilmente per un collezionista americano, oltre tre volte la stima, per una struttura in rame ‘Italia dell'emigrante' che rappresenta la mappa del paese appesa a mo' di candelabro dal soffitto.

A completare la lista il nuovo record per Morandi con una composizione di dimensioni inusuali e colori particolarmente vivi del 1939, contesa da almeno quattro telefoni italiani e uno cinese fino a raggiungere la stima alta di 2,5 milioni di £.

Fontana ha pur sempre contribuito a una parte importante del risultato, con 11 lotti venduti su ben 12 proposti per un ricavo complessivo di circa 13 milioni di £, circa il 30 % del totale, fra cui quattro ‘Attese' con i famosi tagli fra i primi dieci realizzi: una tela bianca con sei tagli del 1967 contesa anche da Joe Nahmad e da un'attivissima coppia di collezionisti identificati con la paletta 182, ma finita al telefono per 2,8 milioni di £, da una stima di 1-1,5 milioni; stessa stima e risultato appena 100mila £ inferiore per una più piccola tela rossa con cinque tagli del 1964 contesa da almeno sei compratori fra cui anche la galleria Cardi, mentre un lavoro leggermente più grande del 63/64 rosso con tre tagli diagonali, stimato 1,7-2,5 milioni di fermava a 2,1 milioni dopo una breve contesa, confermando la lezione che è sempre meglio stimare in modo conservativo per stimolare l'interesse, piuttosto che sovrastimare un lavoro col rischio di vederlo non decollare o addirittura non vendere, come peraltro accaduto ad una simile tela rossa di Fontana la sera precedente.

La galleria Cardi, attiva su almeno un terzo dei lotti, è infine riuscita a portare a casa per 1,5 milioni di £, con un solo rilancio a 1,3 milioni contro la riserva, una tela rossa con due tagli del 1964 stimata 1,4-1,8 milioni.

Un'altra ‘Attesa' di Fontana, un lavoro del periodo sperimentale del 1959, agli inizi della serie dei tagli, ha suscitato enorme interesse con oltre una decina di inseguitori, fra cui la galleria Robilant&Voena, finendo però alla newyorkese Richard Grey Gallery per quasi 1,5 milioni di £, un multiplo della stima di 250-350mila £: un giusto riconoscimento per un periodo sinora sottovalutato della serie dei tagli, a causa forse della loro irregolarità.

I galleristi Nahmad hanno portato a casa una ‘Attesa' bianca con due tagli di buone dimensioni del 1959 per 1,1milioni di £ da una stima di 600-80mila £, vincendo anche la competizione del gallerista e collezionista italo/svizzero Cortesi.

Ottimi risultati anche per Castellani con tutti e quattro i lavori proposti aggiudicati, tre oltre le stime alte, fra cui una superficie bianca a Cardi per 422mila £, mentre una seconda leggermente più grande finisce per 540mila £ ad una famiglia di collezionisti italiani in sala molto attivi su diversi lotti e acquirente anche della tarda tela di Severini per 750mila £ e di una sfera di Pomodoro per 340mila £.

L'unico lavoro di Burri proposto, un grande ‘Rosso Plastica' del 1961 ha portato il risultato più alto della serata a 3,4 milioni di £, raggiungendo la stima alta di 3 milioni prima dell'aggiunta delle commissioni.

Proposti e venduti anche tre lavori di Manzoni, fra cui una celeberrima ‘Merda d'artista' contesa fino a finire in una collezione italiana per 180mila £, il doppio della stima alta, mentre due altri lavori ‘Achrome' di dimensioni ridotte trovano compratori dopo un solo rilancio contro la riserva.

Il secondo artista più rappresentato per lotti era Alighiero Boetti, con dieci lavori tutti venduti oltre (sei) o entro le stime, a testimonianza dell'incredibile versatilità e creatività dell'artista che alcuni associano, almeno nel primo periodo, all'Arte Povera.

Il primo lotto della serata, un suo piccolo arazzo tutto a toni bianchi del 1988, è stato lungamente conteso fino a finire nelle mani dell'art advisor Jude Hess per quasi 150mila £, 4 volte la stima lata di 25-35mila £; la stessa compratrice ha inseguito invano una ‘Mappa' venduta a 1,1 milioni, verso la stima alta, mentre
stime superate di molto anche per un inusuale arazzo lungo e stretto ‘Da uno a dieci' che raggiunge 600mila £, oltre il doppio della stima alta.

Seguendo il filone dell'Arte Povera, oltre ai già detti risultati record, vanno riportati due risultati milionari per altrettanti ‘specchi' di Pistoletto con un nudo femminile del 1971 conteso fino a 2,2 milioni, un milione oltre la stima alta, e una romantica coppia abbracciata ‘Michelangelo e Maria' del 1968 inseguito anche dal solito Cardi e dalla galleria Vedovi di Parigi fino a sfiorare 1,8 milioni di £ partendo dalla stessa stima di 800mila – 1,2 milioni di £.

Risultati oltre le stime anche per tre lavori tridimensionali di Mario Merz, Paolini e Anselmo; la classica sequenza di Fibonacci su neon proposta da Merz incorporava e culminava con un ‘Piccolo caimano', materiale sottoposto a restrizioni della Convenzione Cites e pertanto non esportabile al di fuori dell'Ue: nonostante ciò è stata inseguita da Voena e ha sfiorato il milione di £, oltre la stima.

Solo due delle ben 19 opere tridimensionali proposte sono rimaste invendute, fra cui uno dei due Melotti, ingiustamente incompreso, mentre la metà hanno superato le aspettative, fra cui due dei tre lavori di Pomodoro proposti.

Le aste italiane hanno confermato la solidità e progressiva internazionalizzazione di questo settore; ad ulteriore dimostrazione, Christie's ha annunciato che proporrà una rara tela di Fontana ‘Fine di Dio' del 1964 nelle aste di novembre a New York con una stima a richiesta attorno ai 30 milioni di dollari.

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