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Hauser & Wirth in cima alla classifica dei Power 100 di ArtReview

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Mercato dell'arte

Hauser & Wirth in cima alla classifica dei Power 100 di ArtReview

  • –di Silvia Anna Barrilà

Ci sono i galleristi svizzeri Iwan e Manuela Wirth in cima alla Power 100 di ArtReview, la lista dei 100 personaggi più potenti nel mondo dell'arte pubblicata oggi dalla rivista inglese. Sono i secondi galleristi ad essere arrivati a questa posizione dopo Larry Gagosian (sesto nella lista, nel 2014 era all'ottavo). Il motivo per cui la giuria di 16 membri internazionali chiamati a redigere la lista ha scelto loro per il primo posto (erano terzi nel 2014) è il loro modo di intendere la vendita e la promozione dell'arte contemporanea. Hanno capito, infatti, che i collezionisti non vogliono essere considerati semplici acquirenti, ma vogliono qualcosa in più, uno stile di vita. A questa esigenza hanno risposto con la loro sede nel Somerset: un modello di galleria innovativa rispetto a quella tradizionale, più simile ad un'istituzione culturale immersa nella natura della campagna inglese che ad una semplice galleria, in cui ai collezionisti viene offerto un programma a 360 gradi. Nei primi nove mesi hanno accolto 100 mila visitatori. La loro influenza crescerà ulteriormente a marzo 2016, quando apriranno insieme al curatore Paul Schimmel (ex-MOCA) una nuova sede a Los Angeles su 9.300 m2 con dipartimento didattico, libreria, bar e ristorante.

Chi ha ceduto loro il primo posto è stato Nicholas Serota, direttore della Tate, che ha ricevuto negli ultimi 12 mesi diverse critiche per la sponsorizzazione di BP, per i ritardi e i costi dell'estensione del museo, e per aver perso due direttori: Chris Dercon e Penelope Curtis. Per questo Serota è sceso a posizione cinque. Per il resto non ci sono grandi novità nella top ten: rimangono, con qualche rimescolamento interno, Marina Abramović, i galleristi David Zwirner e Larry Gagosian, i direttori di musei Hans Ulrich Obrist e Julia Peyton-Jones (Serpentine) e Glenn D. Lowry (MoMA), mentre entrano in top ten Ai Weiwei (dal 15° al secondo posto), Adam D. Weinberg, direttore del Whitney, dal 18° al nono posto grazie all'apertura della nuova sede da 422 milioni di dollari ad aprile; e Carolyn Christov-Bakargiev (dal 19° al decimo posto), curatrice della Biennale di Istanbul e da gennaio della Gamdi Torino e del Castello di Rivoli .

Ma più interessanti sono le new entry del resto della lista, che in molti casi dimostrano la globalizzazione della scena artistica. Entra, infatti, per la prima volta, la gallerista coreana Hyun-Sook Lee (82° posto), già collezionista e fondatrice della Kukje Gallery a Seoul nel 1982, di cui ArtReview apprezza lo sforzo di introdurre l'arte contemporanea in Corea quando il paese ancora guardava agli Impressionisti. Entrano, poi, Bose Krishnamachari e Riyas Komu (86° posto), artisti e fondatori della Kochi-Muziris Biennale www.kochimuzirisbiennale.org in India, la cui prossima edizione si terrà nel 2016. Dal Bangladesh arrivano Nadia & Rajeeb Samdani, collezionisti che entrano al 98° posto dopo aver annunciato una lista di artisti e curatori internazionali per la prossima biennale da loro organizzata, il Dhaka Art Summit (5-7 febbraio 2016). Rientrano nella lista dopo vari periodi di assenza anche Christine Tohme (74° posto), curatrice libanese che curerà la Biennale di Sharjah del 2017; Philip Tinari (91° posto), direttore dell'Ullens Center for Contemporary Art di Pechino; Eugene Tan (95° posto), direttore della National Art Gallery di Singapore; e l'artista tailandese Rirkrit Tiravanija.

Ma ci sono anche due protagoniste della scena artistica italiana tra coloro che sono rientrati nella lista in seguito a periodi di assenza: le collezioniste Miuccia Prada (61° posto), www.fondazioneprada.org assente dal 2012 e di nuovo in pista con la sua fondazione milanese progettata da Rem Koolhaas, e PatriziaSandretto Re Rebaudengo (77° posto), che mancava addirittura dal 2002, e di cui è stato apprezzato l'impegno nella costituzione di un'associazione di istituzioni private votata al sostegno reciproco. Migliorano le loro posizioni gli altri italiani in lista: Massimiliano Gioni, dal 25° al 19° posto; il trio Continua, che quest'anno celebra 25 anni e passa dal 91° al 69° posto; e Massimo De Carlo, dall'81° al 72° posto.

 

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