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Per Modigliani e Lichtenstein record da Christie's New York

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Mercato dell'arte

Per Modigliani e Lichtenstein record da Christie's New York

  • –di Giovanni Gasparini

In seguito al successo dell'anno precedente, Christie's ha per la seconda volta presentato un catalogo di lotti selezionati a tema, attraverso un periodo temporale e stilistico piuttosto ampio, da metà ‘800 ai giorni nostri.
Il catalogo di soli 34 lotti dedicati alla ‘Musa dell'artista” proposto a New York la sera del 9 novembre ha trovato l'accoglienza di un mercato selettivo, pronto a pagare nuovi prezzi record per i veri capolavori ma anche a rifiutare stime eccessive rispetto alla qualità relativa di alcuni lotti.
Il risultato riflette questa situazione, con un venduto totale di 491,3 milioni di dollari, entro la stima di 440-545 milioni dopo l'aggiunta delle commissioni, grazie a 24 lotti venduti pari al 71% per numero e all'87% per valore.

Oltre le metà del realizzo, 265,8 milioni di $, sono dovuti a solo due lotti, entrambi nuovi record per i rispettivi artisti, Modigliani e Lichtenstein.
Un maestoso sensuale nudo femminile disteso di Modigliani del 1917-18, già parte della mitica collezione Mattioli, una delle più importanti d'arte italiana moderna, finito agli eredi in Svizzera nel 1987, ha ampiamente superato i record precedenti e la stima, non pubblicata, di cento milioni per finire aggiudicata dopo essere stata inseguita da almeno sette pretendenti a 152 milioni, che con l'aggiunta delle commissioni diventano 170,4 milioni di $, poco sotto il record assoluto raggiunto l'anno scorso da Picasso e ben 100 milioni oltre il record per l'artista livornese adottato da Parigi pari a 70,7 milioni per una scultura venduta l'anno scorso da Sotheby's , mentre un altro nudo era stato venduto in asta nel 2010 per 69 milioni di $.

Si tratta di uno degli ultimi grandi nudi in mani private e forse il migliore qualitativamente, oltre a portare una provenance eccezionale.
Una classica composizione d'ispirazione fumettistica pop di Lichtenstein del 1964 rappresentante una vestitissima infermiera ha attirato un solo rilancio, partendo da una stima a richiesta piuttosto elevata e soggetta a garanzia attorno a 80 milioni, fermandosi a 85 milioni di $ a cui si aggiungono le commissioni per un totale di 95,4 milioni, circa 60 volte il prezzo in asta di 20 anni fa; un altro lavoro dell'artista pop, questa volta da un'edizione di cinque in smalto su metallo, sempre del 1964 e di dimensioni simili ma raffigurante una bionda fanciulla piangente, ha suscitato invece notevole interesse finendo a 13,4 milioni di $ da una stima di 7-9 milioni, mentre uno dei due lavori su carta proposti non ha trovato compratori, finendo quindi a Christie's che lo garantiva, e il secondo passava di mano dopo un solo rilancio sotto la stima bassa.

Complessivamente erano cinque i lavori su carta proposti, di cui quattro venduti entro le stime, fra cui spicca l'acquarello di Cezanne lavoro preparatorio per la celeberrima composizione dei giocatori di carte, conteso fino a 20,9 milioni di $ da una stima di 18-25 milioni, rendendo così inutile la garanzia di parte terza sul lotto; garanzia inutile anche per un piccolo ma compiutissimo disegno di Picasso del 1933 aggiudicato a 1,4 milioni, oltre la stima.
Il lavoro di Cezanne portava la stessa stima (18-25 milioni) di una statua femminile in legno di Gauguin che è stata lungamente contesa fino a raggiungere il nuovo prezzo record per il medium a 31 milioni di $, rendendo così inutile la garanzia di parte terza sul lotto; un altro lavoro di Gauguin, un olio del periodo thaitiano del 1891 ritraente un giovane, lavoro già posseduto anche da Matisse, ha attirato invece un solo rilancio, sufficiente a superare la garanzia fornita dalla casa d'aste e aggiudicare il lotto alla stima invero piuttosto spinta di 12 milioni, pari a 13,6 con le commissioni, per la gioia del collezionista Dimitri Mavrommatis che lo comperò per due milioni nel lontano 1987.
Stesso identico prezzo per un dipinto fauvista del 1909 di Kirchner (stima 10-15 milioni), mentre una sua scultura in legno primitivista ha scatenato una guerra di rilanci che hanno portato a superare ampiamente la stima di 3,5-5,5 milioni per fermarsi a 8 milioni di $.

Complessivamente le sette opere tridimensionali proposte hanno portato soddisfazioni nella fascia alta di prezzo, con tre lotti oltre le stime, i due indicati e una statuina femminile di Giacometti, mentre un busto di Diego dello stesso artista non ha trovato compratori da una stima di 6-8 milioni, così come un bronzo di Rodin già recentemente apparso sul mercato.

Ha fatto fatica a trovare acquirenti una tela di Giacometti del 1964 raffigurante James Lord, sovrastimata 22-30 milioni e aggiudicata a 20,9 milioni, stesso prezzo del lavoro di Cezanne, così come è passata di mano dopo un solo rilancio il lavoro più antico in asta, un grande nudo dipinto da Courbet nel 1862 che ha confermato la stima bassa di 15 milioni, quattro volte il record precedente per il pittore francese proto-impressionista per un lavoro che è tornato in asta dopo essere stato restituito ai legittimi proprietari spoliati durante la seconda guerra mondiale.

Dei tre Picasso in asta, un tardo e coloratissimo spadaccino del 1969 di grandi dimensioni si è fermato ben al di sotto della stima a richiesta di 25 milioni, probabilmente finendo in mano alla terza parte che ha garantito il lotto per 22,6 milioni di $, in ogni caso quasi il doppio del prezzo pagato in asta a Londra per la stessa tela nel 2009, nel momento più basso del mercato; un'altra tela di Picasso, questa volta un ritratto femminile del 1937, inusualmente spento e di dimensioni ben più contenute, non ha trovato compratori da una stima di 12-16 milioni.

Fra gli invenduti multimilionari è spiccato anche un nudo femminile di Freud rappresentante la figlia, rimasto fermo alla stima di 20-30 milioni di $, e anche quattro lotti garantiti direttamente dalla casa d'aste, fra cui “Woman' di de Kooning del 1952 stimata 14-18 milioni.

Sono rimaste a Christie's anche entrambe le composizioni di Leger del dopoguerra proposte: una grande tela rappresentante i lavoratori stimata 12-18 milioni, già invenduta l'anno precedente, e un più piccolo olio del 1953 stimato 1,5-2,5 milioni di $.
Complessivamente la casa d'aste ha garantito direttamente o via parte terza metà dei lotti in asta, fra cui tutti e cinque i primi realizzi, pari da soli a 341 dei 491 milioni di realizzo. Dei 15 lavori prodotti prima della seconda guerra mondiale proposti, solo due non hanno trovato compratori, tre hanno superato le stime e tre non hanno raggiunto le stime basse; 13 lavori del dopoguerra hanno portato risultati mediocri con ben sei invenduti e solo due oltre le aspettative, ma la performance peggiore è legata ai lavori d'arte contemporanea di artisti viventi: due dei sei lavori proposti non hanno trovato compratori (un lavoro di Chuck Close e uno di Wool), mentre gli altri quattro sono andati aggiudicati sotto le stima basse.

Complessivamente cinque lotti dei 24 venduti hanno superato le stime alte, forse eccessivamente spinte, mentre 10 si sono fermati sotto quelle basse (prima dell'aggiunta delle commissioni).
Pessime le performance dei cinque lotti che riapparivano sul mercato in asta dopo meno di dieci anni: tre invenduti e due aggiudicati sotto le stime dopo un solo rilancio contro la riserva; altri otto lotti sono andati venduti dopo un solo rilancio.

I risultati presentano un mercato giustamente selettivo, capace di spendere anche cifre enormi, ma poco propenso ad accettare stime talora ingiustificate; nuovamente l'effetto delle garanzie deve far riflettere gli intermediari circa l'impatto sulla redditività di questa pratica che, in una situazione in cui l'ago della bilancia sembra spostarsi lentamente ma inesorabilmente a favore dei compratori, rischia di provocare effetti amplificativi non desiderati.
Mancano ancora tre aste prima della chiusura dell'intensa settimana newyorkese: la sera del 10 novembre tocca al catalogo d'arte del dopoguerra e contemporanea di Christie's e la sera successiva a quello omologo di Sotheby's, mentre giovedì 12 chiude la sessione il catalogo d'arte impressionista e moderna di Christie's, solitamente battuto la settimana precedente.
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