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Mercato dell'arte

Ottobre, le aste italiane premiano vini, perle e sculture

  • –di Stefano Cosenz
Maison Bibelot: un raro cassettone del XVIII secolo, impiallacciato in noce ed interamente intarsiato in ciliegio, è stato aggiudicato per 7.250 euro (stima 4mila)
Maison Bibelot: un raro cassettone del XVIII secolo, impiallacciato in noce ed interamente intarsiato in ciliegio, è stato aggiudicato per 7.250 euro (stima 4mila)

Vendite di media importanza, ma soddisfacenti come risultati, in diversi settori del collezionismo hanno caratterizzato il mercato nazionale in ottobre. Mentre stenta a riprendere il mercato dei mobili antichi, spiccano rari oggetti di arte decorativa, sculture, importanti creazioni orafe in perle naturali, vini d’annata provenienti da un’unica prestigiosa enoteca e comincia ad emergere la passione per gli “antichi titoli”, documenti storici liaison tra economia, arte e impresa.

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Il Ponte di Milano ha organizzato due aste. La più importante, il 21 e 22 ottobre, è stata dedicata a mobili, oggetti e dipinti antichi, nonché a sculture e ad arredi da giardino con un esito positivo sia in termini di affluenza di pubblico che per il risultati raggiunti (fatturato di 1.252.925 euro e il 63% di lotti venduti). Gli esperti del dipartimento confermano la ripresa d’interesse verso gli oggetti da collezione, i quadri e gli oggetti d’antiquariato di vario tipo, mentre l’interesse verso i mobili stenta a ripartire e si concentra essenzialmente su pezzi di altissimo livello qualitativo. Una tela del paesaggista fiammingo Van Bloemen (1662-1749), Veduta fantastica di Roma, 115 x 165 cm, stimata 22mila euro ne ha realizzati 65mila, mentre una placca ottagonale in bronzo dorato decorata a smalti e corallo rosso 22 x 23 cm, manifattura Trapani fine XVII – inizi XVIII secolo, ha realizzato 58.750 euro contro una stima di 7mila. Il 20, invece, è stata dispersa la collezione di arredi, dipinti e memorabilia di Mike Bongiorno, con un fatturato di 106.200 euro e il 65% dei lotti venduti (oltre 200). Battitore d’eccezione Fabio Fazio, amico di Mike e della famiglia, che si è avvicendato ai componenti della famiglia di Mike, la moglie Daniela, i figli Niccolò e Leonardo, e a un altro ospite d’onore, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Tra il pubblico anche gente comune, desiderosa di aggiudicarsi un oggetto del noto conduttore televisivo. In particolare un gruppo di giovani si è aggiudicata la giacca da smoking bianca indossata da Mike nelle occasioni importanti per regalarla ad un amico futuro sposo, mentre per 1.500 euro sono stati aggiudicati il paio di occhiali di Mike, corredati da una foto.


Dipinti antichi, del XIX e XX secolo sono stati il tema della vendita di Farsettiarte di Prato tenutasi il 30 e 31 ottobre. Gli esperti giudicano il mercato antiquario in Italia solido, ma ancora lontano dai picchi degli scorsi decenni. La vendita ha fatturato circa un milione di euro con il 70% dei lotti venduti. Tra i dipinti antichi la cifra più alta è stata raggiunta dall’importante tavola attribuita ad Andrea Piccinelli, detto del Brescianino, raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Girolamo e Caterina da Siena, olio su tavola 86 x 65,5 cm, acquistato per 102.400 euro contro una stima di 70-80mila. In generale hanno avuto esiti soddisfacenti le sezioni dedicate ai vetri, agli argenti, alle maioliche e ai mobili antichi, compreso un nucleo di arredi Liberty, disegnati da Piero Zeri intorno al 1906. I prezzi dei dipinti del XIX e XX secolo sono stati in linea con quelli degli anni precedenti, mentre spiccano gli esiti di alcune sculture, testimonianza di un rinnovato interesse da parte dei collezionisti. Un bronzo dello scultore Quinto Martini del XX secolo alto 110 cm, Torso di giovinetta,  è stato venduto per 24.277 euro.


Bilancio positivo per le tre sessioni della prima asta della stagione autunnale presso Maison Bibelot di Firenze del 22 e 23 ottobre con un fatturato complessivo di 200mila euro e col 70% dei 900 lotti venduti. Un raro cassettone del XVIII secolo, impiallacciato in noce ed interamente intarsiato in ciliegio, è stato aggiudicato per 7.250 euro (stima 4mila). Rimane costante l’appeal per le porcellane e vetri: top lot un grande servizio da tavola in porcellana di Meissen del XX secolo, realizzo 3.125 euro contro 750 di base. Fra le curiosità una piccola raffinata scultura in bronzo, avorio e smalti, Danzatrice, firmata Gerdago (Gerda Gottstein) aggiudicata per 2.750 euro. Tra i dipinti antichi, un olio su tela del XVII secolo del genovese Pellegro Piola è stato aggiudicato per 7.500 euro. L’arte moderna e contemporanea ha visto una grande tela (200 x 300 cm) dell’astrattista toscano Vinicio Berti, Composizione 1978, aggiudicata per 6mila euro contro una base di 3.800.


Meeting Art di Vercelli ha organizzato ad ottobre due aste. La prima, il 3-4-7-8-10-11, di orologi e gioielli d’epoca con un fatturato di 467.154 euro e con l’81,74% dei lotti venduti. Un esemplare recente di cronografo Hublot Big Bang in ceramica nera e acciaio, contatore a 30 minuti e 12 ore, astuccio e certificato originali (questi ultimi sono elementi essenziali per la valorizzazione di un orologio) è stato venduto per 7.380 euro contra una base di 5mila. La seconda, il 17-18-21-22-24-25, di dipinti del XIX e XX secolo ha avuto un fatturato di 431.176,50 euro con l’83,43% di lotti venduti. “Rispetto al precedente incanto dedicato allo stesso settore, con 340.150 euro di fatturato,” precisano gli esperti “si è registrato un leggero incremento che dimostra la costante crescita di Meeting Art”. Un olio su tela del XIX secolo di Pietro Barucci, Campagna romana, 71,5 x 135 cm,  è stato venduto per 12.300 euro contro una base di 10mila.


Nel settore dei gioielli e orologi International Art Sale di Milano ha organizzato un’asta il 13 ottobre con un fatturato di 1,3 milioni di euro e l’80% dei lotti venduti. Il top lot, anche in questa vendita, è stata come sempre una collana a un filo di 73 perle naturali di acqua salata (come da certificato SSEF di Basilea) digradanti da 10,70 a 5,30 mm, lunga 54 cm, con chiusura traforata in oro bianco con smeraldo e due brillanti, venduta per 144mila euro contro una stima di 30-40mila, mentre un paio di orecchini in argento e oro giallo con perle naturali di acqua salata a forma di goccia (come da certificato SSEF di Basilea) è stato venduto per 24.900 euro contro una stima di 12-16mila.


Pandolfini di Firenze ha aperto la sessione autunnale l’8 ottobre con un eccezionale risultato: una White Glove Sale del Dipartimento di Vini pregiati e da collezione, 100% dei lotti venduti (180 nel catalogo), 160% delle stime minime, 330mila euro di fatturato. L’asta si è tenuta alla Stazione Leopolda di Firenze, in occasione della presentazione de La Guida de l’Espresso 2016, evento organizzato in collaborazione con Pitti Immagine. Assai soddisfatto Pietro De Bernardi, ceo di Pandolfini: “Non è la prima volta che a Firenze realizziamo un’asta così di successo. Solo una settimana fa abbiamo raggiunto il 95% di venduto nella sessione Capolavori da Collezioni Italiane. Sono stati premiati i nostri sforzi nel settore: la grande qualità, la cura nella redazione del catalogo e delle schede. Molti compratori venivano dall’estero o erano collegati attraverso la nostra piattaforma Live”. L’attenzione questa volta era accresciuta dal fatto che la vendita era interamente dedicata a un’importante selezione di bottiglie, di difficile reperibilità sul mercato, dell’Enoteca Marcucci di Pietrasanta. Il top lot, un formato da 5 litri di Mouton Rothschild del 2000, venduto per 11.100 euro, dello stesso formato una bottiglia di Chateau d’Yquem del 1983 è stata aggiudicata per 3.270 euro. Ottimi risultati per i vini italiani: un lotto di tre bottiglie di Masseto venduto per 2.130 euro, un lotto di 15 bottiglie di Sassicaia (1994-96-98) venduto per 2.420 euro, un lotto di 30 bottiglie di Barolo di Bartolo Mascarello (2005-06-07) venduto per 3.550 euro.


La “nona arte”, ovvero le tavole originali di fumetti e illustrazioni, continuano ad attrarre l’attenzione dei collezionisti, anche se il settore rimane ancora di nicchia in Italia. Urania Casa d’aste di Milano, specializzata nel campo, ha scelto Lucca, durante la più importante manifestazione italiana nel settore dei fumetti, Lucca Comics & Games, per organizzare il 30 ottobre un’asta con 370 lotti, totalizzando un fatturato di 141.266 euro col 36% di lotti venduti: di Vittorio Giardino, una china e acquarello su cartoncino, L’immagine perduta del 2015, 50 x 33,5 cm, venduta per 9.500 euro. Sempre richieste le firme più note, Guido Crepax (una matita e china su cartone, 41 x 56 cm, Una storia possibile del 1974 venduta per 6.200 euro contro una base di 5.200) e Hugo Pratt (una matita e china su cartoncino, 35,5 x 47,5 cm, L’Ombra del 1964, aggiudicata per 5mila euro contro una base di 2.500).


Il 17 ottobre a Bologna Portafoglio Storico ha tenuto un’asta di “titoli antichi” che cominciano a godere un’attenzione collezionistica anche in Italia. Come ha dichiarato Alex Witula, titolare della casa, ad ArtEconomy24 “si tratta di documenti che testimoniano tangibilmente le più disparate imprese umane, gettando un ponte ideale tra i settori dell’economia, del commercio, della borsa valori e dell’arte. Possono rappresentare anche un investimento, ma il collezionista in tal caso dovrà limitarsi all’acquisto di certificati  a bassa tiratura, di suggestiva veste grafica, preunitari (per quanto riguarda i titoli italiani) o avvalorati da autografi di personaggi famosi. L’asta che ha visto in sala 15 collezionisti, 60 per corrispondenza e 32 online (solo 15 offerenti stranieri), comprendeva titoli italiani per oltre il 50%. Il fatturato è stato di 40.550 euro col 70% dei lotti venduti. Top lot, un titolo detto “Monte non Vacabile de’ Paschi della Città e Stato di Siena 5%” venduto per 2.500 euro dopo una battaglia tra due collezionisti in sala, due per corrispondenza e due online. Si tratta di un certificato cumulativo di crediti da cinque luoghi da 100 Scudi ciascuno, fruttante l’anno 5 Scudi per luogo, emesso nella residenza nel Monte a Siena il 9 luglio 1823 in base a una Provisione del 5 novembre 1624 specializzata nel credito agrario.

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