ArtEconomy24

Contemporary Istanbul, record di visitatori e 64% delle opere vendute…

  • Abbonati
  • Accedi
Mercato dell'arte

Contemporary Istanbul, record di visitatori e 64% delle opere vendute

  • – di Silvia Anna Barrilà

Le tensioni politiche in Turchia non sembrano aver scalfito il mondo dell'arte contemporanea di Istanbul, che da settembre a novembre ha visto il susseguirsi di ben due fiere, Art International dal 2 al 4 settembre e Contemporary Istanbul dal 12 al 15 novembre, e della 14ª edizione della Biennale di Istanbul, curata da Carolyn Christov-Bakargiev, dal 5 settembre all'1° novembre.

Tra le due fiere, Contemporary Istanbul, che ha appena chiuso la decima edizione, è stata la prima fiera in Turchia; rispetto alla concorrente, che è invece alla terza edizione, Contemporary Istanbul è più rivolta alle gallerie e alla clientela locale, e riesce ad attirare molti più visitatori. Quest'anno sono stati 86mila (un record) rispetto ai circa 25mila di Art International.

I dati della Fiera dal 2006 al 2014

“Contemporary Istanbul è ben inserita nel contesto locale grazie alla sua storia” spiega la curatrice e autrice Zeynep Uzuner. “La fiera, infatti, è stata co-fondata da Suzan Sabanci Dincer, un'influente imprenditrice e collezionista che è anche la presidente della banca turca Akbank ed è stata main sponsor di Contemporary Istanbul per gli ultimi dieci anni. La sponsorizzazione di Akbank Private Banking e i suoi forti legami nel campo della finanza, dell'arte e della cultura hanno rinforzato il marchio della fiera e la sua capacità di attrarre high net worth individuals e collezionisti locali e internazionali con un occhio attento per l'arte come investimento”. E aggiunge: “Tra le due fiere c'è molta competizione, ma il fatto che ci siano due fiere in realtà è positivo, perché aiuta a ravvivare la scena locale. Art International mira più ai visitatori della Biennale e alle collezioni museali, mentre Contemporary Istanbul ha più seguito tra i collezionisti locali ed è interessante per i giovani collezionisti che cercano le edizioni”.

Sebbene la qualità delle opere offerte in fiera fosse molto altalenante, il bilancio si è chiuso positivamente, soprattutto per le gallerie turche. L'organizzazione ha dichiarato che il valore totale delle opere esposte era pari 194 milioni di lire turche, vale a dire 63 milioni di euro, e il 64% è stato venduto. L'opera più cara in fiera era una scultura di Jannis Kounellis, offerta allo stand di Galeri Artist per 1.040.000 euro, ma in generale le opere andavano da poche migliaia di euro ai 150.000 euro. Un bel salto comunque rispetto ai primi anni, quando c'erano esposte opere per un valore totale di 8 milioni di dollari.

Per favorire la crescita del mercato dell'arte in Turchia, il presidente della fiera Ali Güreli ha dichiarato in conferenza stampa che sta lavorando con i ministeri delle finanze, del commercio e del turismo per attuare delle riforme. In particolare, si mira a tagliare le tasse sugli acquisti d'arte e renderli deducibili, soprattutto per le grandi istituzioni e le aziende, in modo da sostenere il collezionismo aziendale, e incentivare le esportazioni di opere e la presenza di gallerie turche ad eventi internazionali attraverso il sostegno della loro partecipazione alle fiere all'estero. Inoltre Güreli ha annunciato che a maggio lanceranno una nuova fiera, chiamata Step, dedicata alle gallerie emergenti. I collezionisti invitati quest'anno in fiera erano 350 in 11 alberghi, e si mira ad arrivare a 1.000.

Per quanto riguarda le vendite, già durante la preview le gallerie turche hanno registrato diverse transazioni, mentre per le gallerie straniere è stato più difficile concludere, nonostante la qualità delle loro proposte. Tra i miglior stand in fiera c'erano, infatti, quelli delle gallerie berlinesi Daniel Marzona, che ha presentato una piccola personale del giovane artista georgiano Vajiko Chachkhiani, con opere insieme delicate e struggenti (prezzi tra 2.500 e 6.000 euro); Johann König, che ha mostrato otto artisti della galleria con prezzi da 8.000 euro per Alicia Kwade a 85.000 euro per una grande scultura di Jeppe Hein, non ha concluso vendite ma è in trattativa per due grandi lavori; e Xavier Laboulbenne, che ha presentato le sculture della svedese Sara Mathiasson, le tele tridimensionali del bulgaro Anton Stoianov e i disegni pornografici del giapponese Gengoroh Tagame (prezzi da 10.000 a 22.000 euro).

Mentre queste gallerie erano alla prima partecipazione in fiera, è stato più semplice concludere per quelle gallerie straniere già ben inserite nella scena locale. La francese Lelong, per esempio, era alla terza partecipazione e ha venduto due dipinti di David Hockney, delle grafiche di Mirò e ha riservato una scultura di David Nash. “Abbiamo iniziato a partecipare sia a questa che all'altra fiera di Istanbul perché da una decina d'anni abbiamo visto sempre più collezionisti turchi a Parigi e Basilea e abbiamo già venduto loro delle opere” ha detto Patrice Cotensin, direttore della galleria. “Ha aiutato il fatto che avevamo un'amica art advisor turca e che rappresentiamo un artista turco noto: Ramazan Bayrakoğlu”. I prezzi in stand andavano da 5.000 a 280.000 euro.

Tra le turche, la galleria con l'offerta migliore era Rampa, che presentava artisti affermati come Ahmet Oran, Selma Gürbüz e Gülsün Karamustafa, accanto ai più giovani Nilbar Güreş e Güçlü Öztekin (prezzi tra 10.000 e 77.000 euro). Lo stesso mix di artisti emergenti e affermati caratterizzava gli stand di altre gallerie turche di qualità come Galerie Nev, (prezzi tra 6.500 e 65.000 euro) Pi Artworks (prezzi tra 1.000 e 20.000 dollari) e Dirimart (prezzi tra 10.000 e 140.000 dollari).

Tra le gallerie italiane, Il Chiostro Arte Contemporanea di Saronno ha presentato una piccola personale di Marco di Giovanni con due opere, una su carta realizzata nel corso di un anno e una su Moleskine, e un'altra realizzata in collaborazione con Andrea Facco (prezzi tra 100 e 8.000 euro). Di Giovanni è già ben inserito nell'ambiente artistico di Istanbul, tanto che una sua opera fa parte della collezione della banca Yapi Kredi.

Un'altra galleria italiana, Aria Art Gallery di Firenze, ha presentato tre artisti sul tema dell'illusione dell'arte con opere di Carole Feuerman, Michelangelo Bastiani e Fabrizio Corneli (prezzi da 2.500 a 150.000 euro). Alla terza partecipazione in fiera può contare già su contatti locali tanto che nelle prime tre ore di inaugurazione aveva già venduto tre opere.

Foto

© Riproduzione riservata