ArtEconomy24

Paris Tableau penalizzato dal terrore non smentisce la qualità -

  • Abbonati
  • Accedi
Mercato dell'arte

Paris Tableau penalizzato dal terrore non smentisce la qualità - Foto

  • –di Stefano Cosenz

Chiusura anticipata a venerdì 13 novembre della quinta edizione di Paris Tableau, l’ormai celebre Salone di pittura antica organizzato ogni anno a Palais Brongniart a Place de la Bourse. Per ragioni di sicurezza infatti, per i noti tragici eventi di Parigi, è stata richiesta la chiusura per i due giorni successivi, sabato 14 e domenica 15 novembre. Malgrado questa causa di forza maggiore, il Salone ha accolto 5.000 visitatori, tra cui molti americani accorsi per l’atteso Simposio sulla pittura barocca negli Usa o per il vetting, in particolare importanti curatori di musei americani come il Getty, il Lacma e il Met.

Foto

Paris Tableau ancora una volta ha inteso mostrare quanto la pittura classica sia una perenne fonte d’ispirazione, d’educazione e di entusiasmo, offerta ancora a prezzi molto contenuti rispetto ai vertici supermilionari dell’arte contemporanea. Comunque molto opere proposte dalle 25 gallerie internazionali partecipanti al Salone non sono state vendute: infatti di fronte a una pittura antica il collezionista è molto riflessivo, la vuole rivisitare e studiare prima di decidere l’acquisto, e certamente altre vendite si sarebbero concretizzate se il Salone fosse rimasto aperto nel week end.

Paris Tableau ha presentato come sempre le diverse tematiche della storia dell’arte pittorica. Innanzitutto i “soggetti religiosi” che hanno dominato l’antica arte italiana. Una tempera su tavola del Maestro di Staffolo, attivo a Fabriano nel Quattrocento, Vergine con il Bambino con San Sebastiano e San Bernardino, era offerta da Moretti Fine Arts Ltd di Londra per 190mila euro (anche se l’opera più ammirata nello stand, a parere di Gabriele Caioni, direttore della Galleria, è stata sicuramente l’Angelo Custode di Carlo Dolci del Seicento per la quale erano richiesti circa 550mila euro).

Anch’essa del Seicento una tela proveniente dalla collezione Steinberg di New York, Adorazione dei pastori di Valerio Castello, era offerta da Giacometti Old Master Paintings di Roma per 300mila euro. Di stile Bamboccianti Il Buon Ladrone di Michelangelo Cerquozzi apparso nel 1660 nella collezione del Cardinale Flavio Chigi è stato venduto nel Salone da Porcini di Napoli (prezzo offerto 90mila euro). La Galleria Maurizio Nobile di Parigi ha venduto un olio su tela del Seicento di Francesco Cairo, Dalila, celebre personaggio biblico, proposto con una quotazione di 330.000 euro (mai apparso in pubblico da molti decenni e riscoperta grazie a una foto conservata nella fototeca della Fondazione Longhi). La galleria Carlo Virgilio di Roma ha venduto due dipinti di Vincenzo Camuccini a circa 40mila euro ciascuno, di cui Studio di gamba e delle braccia di San Giuseppe del 1805-1806, per la pala della Presentazione al Tempio di Piacenza. Il “tema mitologico” spiccava nello stand di Maurizio Canesso: una tela del 1640 di Pier Francesco Mola, Erminia incide il nome di Tancredi su un albero, era proposta per 170mila euro. Una splendida Natura morta di fiori di Cornelis Jansz. De Heem e di suo figlio David del XVII secolo era proposta da Kunsthandel P. De Boer di Amsterdam per 185mila euro. Sempre ambite dal collezionismo internazionale le “vedute italiane” che i facoltosi collezionisti del Grand Tour della penisola commissionavano all’epoca ai maestri italiani nel XVIII e XIX secolo: un iconico olio di Gaspar Van Wittel detto il Vanvitelli, Veduta del Tevere con Castel Sant’Angelo (11 versioni esistenti), era proposto per 1 milione di euro da Lampronti Gallery di Londra. Per la prima volta sono apparsi a Paris Tableau i luminosi paesaggi francesi impressionisti: da Stoppenbach & Delettre Ltd di Londra per 490mila sterline era proposto un olio del 1891 recentemente riscoperto di Henry Moret, tra i più noti artisti dell’Ếcole des Pont-Aven, Les Chaumes en Guidel. Non ultimo un rarissimo olio di Gustave Courbet del 1872-73, di eccezionale qualità, mai esposto in pubblico, La Vague, da una sua importante serie di opere raffiguranti “onde del mare”, è stato proposto da Art Cuellar-Nathan di Zurigo per 900mila euro.

I visitatori del Salone hanno potuto godere di una particolare iniziativa, un percorso “Arte e Vino” degustando vini all’interno degli stand e scoprendo dipinti che celebrano l’iconografia di bevute da Bacco a Dionisio, baccanali, allegorie, nature morte, curato da Axa Art, la società d’assicurazione specializzata nella protezione di collezioni d’arte e di vini d’annata, oltre che di patrimoni immobiliari e mobiliari. In particolare la Galleria Nobile ha venduto del tema un olio su tela di Dirk van Baburen (1595-1624), pittore olandese di tendenza caravaggesca, Bacco inventa il vino (prezzo riservato).

Ci sono state altre iniziative che hanno sorpreso gli appassionati presenti a Paris Tableau. Bruno Frisoni, il direttore artistico della Maison Roger Vivier ha accolto i visitatori nel suo studio-atelier, rivelando i segreti delle sue creazioni e del suo immaginario che si ispirano a un’esposizione al Grand Palais, a una visita al Louvre o a una visita alle gallerie, un autentico “ladro d’immagini” come ama definirsi lui stesso.

Oltre 200 partecipanti hanno presenziato al convegno internazionale “Alle origini del gusto: La Pittura Barocca negli Stati Uniti”, presieduto da Keith Christiansen, presidente del dipartimento Dipinti Europei del Met di New York, e da Anna Ottani Cavina, presidente onorario della Fondazione Federico Zeri. Gli esperti hanno raccontato l’atteggiamento degli americani nel periodo in cui venivano creati i loro musei. Malgrado essi avessero, alla fine del XIX secolo, una vera avversione per la pittura barocca, sono riusciti a superare i loro pregiudizi e hanno creato importanti collezioni d’arte barocca nei musei degli Stati Uniti.

Il giorno dell’anteprima, il 10 novembre, 60 donatori si sono spontaneamente riuniti, grazie all’iniziativa di Jean-Pierre Cuzin, conservatore generale onorario, e Guillarme Kientz, conservatore del dipartimento di Pittura del Louvre, per acquistare il dipinti di Claudius Jacquand del 1822, Un soldat soigné par une religieuse dans un cloître, da donare al Museo di Belle Arti di Lione (da diversi anni il museo desiderava che questa tela entrasse a far parte di una serie di opere definitte “troubadour” già in suo possesso): l’opera, appartenente alla Galleria Michel Descours è stata venduta a 15mila euro.

Infine, la decisione di rendere annuale la Biennale des Antiquaires, di modificare la sua organizzazione creando una commissione di ammissione indipendente presieduta da Monsieur Henri Loyrette (ex presidente – direttore del Louvre) e gli importanti cambiamenti sopravvenuti all’interno del Syndicat National des Antiquaires sono stati considerati dai membri fondatori di Paris Tableau segni positivi di rinnovamento per il mercato dell’arte sulla piazza di Parigi. Pertanto, a partire da settembre 2016, Paris Tableau entrerà far parte della 28a edizione della Biennale des Antiquaires che si terrà al Grand Palais apportando tutta la sua competenza ed esperienza, in particolare per l’organizzazione di un simposio.

© Riproduzione riservata