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Nello Schermo dell'Arte Film Festival di Firenze dove scoprire gli artisti delle moving images

  • –di Maria Adelaide Marchesoni

Lo Schermo dell'Arte Film Festival, diretto da Silvia Lucchesi, è un progetto internazionale che si tiene a Firenze, quest'anno è giunto all'ottava edizione, dedicato a esplorare, analizzare e promuovere le relazioni tra arte contemporanea e cinema attraverso proiezioni di film, installazioni, pubblicazioni e workshop.

Il Festival fa parte della rassegna “50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze” organizzata da Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana. L'edizione appena conclusasi a Firenze il 22 novembre, ha registrato in sei giorni oltre 7.000 presenze e, tra le altre rappresentazioni, presentava un focus dedicato a Harun Farocki, regista e video artista tedesco scomparso nel luglio 2014, e un “Omaggio a Martial Raysse” in collaborazione con Palazzo Grassi – Punta della Dogana e Gucci Museo .

Il sostegno economico alla manifestazione dedicata al cinema d'autore è il risultato di un mix tra fondi pubblici, attraverso la partecipazione a bandi, e fondi privati. Sul fronte dei contributi pubblici il Festival in collaborazione con il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, che ha gestito il bando del valore di 400mila euro nell'ambito del progetto regionale “Cantiere Toscana Contemporanea”, ha ottenuto un finanziamento di 40mila euro. Altre risorse, pari a 15mila euro, sono state assegnate dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze/OAC Osservatorio per le arti contemporanee che dal 2007 sostiene le realtà multidisciplinari operanti nell'ambito delle espressioni della cultura e dell'arte contemporanea nel territorio cittadino. I privati hanno dato il loro contributo sotto diversi servizi come ad esempio l'Accademia di Belle Arti di Firenze che ha offerto agli studenti, circa 300, di usufruire di un biglietto a un costo ridotto per accedere alla manifestazione.

Altre forme di sostegno che gli organizzatori hanno ricercato sono state ottenute dalle Ambasciate (Paesi Bassi in Italia, Francia Svizzera) che hanno offerto la copertura delle spese di viaggio e soggiorno agli artisti e, non da ultimo attraverso l'istituzione di un premio, VISIO Young Talent Acquisition Prize, che è stato supporto dal Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei.

La manifestazione comprendeva, infatti, due progetti rivolti alle nuove generazioni di artisti, VISIO European Programme on Artists' Moving Images e Feature Expanded un programma di formazione realizzato in collaborazione con HOME Manchester e sostenuto da Creative Europe Media, diretto da Leonardo Bigazzi e Sarah Perks, ideato per sostenere artisti visivi che desiderano realizzare il loro primo lungometraggio. A vincere il Pitch di Produzione di Feature Expanded European Art Film Strategies l'artista australiana residente in Germania Gabrielle Brady per il suo progetto di film No Man Is an Island, che, una volta realizzato, sarà distribuito sul territorio inglese da HOME Manchester e in Italia dallo Schermo dell'arte Film Festival.

VISIO Next Generation Moving Images
è l'altro progetto nato in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi che ha reso possibile la realizzazione dell'esposizione fino al 20 dicembre alla Strozzina. In mostra i lavori dei 12 giovani artisti video internazionali, under 35 selezionati attraverso un bando internazionale, che lavorano con le immagini in movimento: Brud (India/Polonia), Alessandro Di Pietro (Italia), Rebecca Digne (Francia), Luc Fosther Diop (Camerun/Olanda), Hoël Duret (Francia), Roberto Fassone (Italia), Giorgi Gago Gagoshidze (Georgia/Germania), Emilie Pitoiset (Francia), Janis Rafa (Grecia/Olanda), Anike Joyce Sadiq (Nigeria/Germania), Dan Walwin (Gran Bretagna/Olanda), Baha Görkem Yalim (Turchia/Olanda).

La maggior parte dei 12 artisti non lavora con gallerie, non ha ancora fatto una scelta definitiva e promuove da solo il proprio lavoro. “Questa generazione di artisti - spiega Leonardo Bigazzi - ha vissuto la transizione completa da analogico a digitale, la diffusione di internet come immenso archivio da cui attingere e come canale di distribuzione dei propri lavori, e lo sviluppo di tecnologie video sempre più sofisticate ma allo stesso tempo disponibili su dispositivi portatili come cellulari o tablet”.

“L'esposizione - prosegue Bigazzi - permetterà di confrontarsi con diversi formati e supporti, dai video su monitor fino alle videoinstallazioni a più canali, riflettendo sull'approccio contemplativo o sul ruolo partecipativo dello spettatore nei confronti delle immagini in movimento”.

Alla Strozzina la mostra si apre con l'opera di Rebecca Digne (Marsiglia 1982 vive e lavora a Parigi) Kino-Peinture, 2008 (edizione di 3 + 2 AP, prezzo di 5.200 euro tasse incluse, rappresentata dalla galleria olandese Jeanine Hofland Contemporary Art) che ha vinto il VISIO Young Talent Acquisition Prize. L'artista utilizza la pellicola 16 mm, trasferita poi su digitale, per catturare lo sguardo sospeso di una spettatrice in una sala cinematografica.

Due gli artisti italiani selezionati, Alessandro Di Pietro con l'opera New Void che prende avvio dal film Enter the Void di Gaspar Noè (2009), da questo processo di appropriazione realizza una decostruzione processuale e crea una nuova e complessa struttura narrativa. Le opere video di Alessandro Di Pietro, che al momento non ha una galleria, presentano un range di prezzo compreso tra 3mila e 6mila euro. Roberto Fassone con il video Jeg Er Enorme Jaevler I / Jeg Er Enorme Jaevler II traccia un ritratto spietato dell'estetica post-Internet e dei suoi stereotipi: il range di prezzo è compreso tra 1.000 e 4.000 euro per i lavori più complessi, quello in mostra è un'edizione 1/3 offerto a 3.500 euro.

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