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Marc Porter lascia la presidenza di Christie's per la concorrente Sotheby's

  • –di Marilena Pirrelli

Marc Porter, 55 anni, si è dimesso dalla presidenza di Christie's e lascerà la casa d'asta entro la fine dell'anno. All'inizio del 2015 si era dimesso da capo delle private sale. Dopo 25 anni di lavoro nella casa d'asta di Fraçois Pinault Porter lascia per entrare nella rivale Sotheby's dall'anno prossimo, presumendo che la clausola di non concorrenza dura circa un anno. Al momento, Sotheby's non ha divulgato quale sarà il nuovo incarico di Porter, si presume nelle relazioni con i grandi clienti internazionali e sicuramente in una posizione di rilievo nello sviluppo del business della casa d'aste quotata a Wall Street.
Sotheby's ha cercato di rinnovare le private sale sin dall'arrivo del suo nuovo amministratore delegato Tad Smith ad aprile e non sarebbe una sorpresa vedere Porter assumere un ruolo in questo comparto. L'occasione d'incontro con Smith c'è stata nella gara per acquisire la vendita della collezione di A. Alfred Taubman, dove ha prevalso Sotheby's con una garanzia alla famiglia Taubman di 515.000.000 dollari.
Nella sua lunga carriera in Christie's Porter è stato presidente dal gennaio 2010 e capo internazionale delle private sale dal 2012 al 2015 e membro del Consiglio internazionale di Christie's, è stato anche presidente di Americas Christie's per sei anni e presidente di Christie's Giappone. Avvocato presso Trust & Estates prima di entrare nella casa d'aste nel 1990, è noto per i suoi vasti contatti nel settore. Nella casa d'asta di Pianult, in qualità di presidente di Christie's Americhe, ha eseguito vendite importanti, tra cui l'asta da 157.000.000 di dollari dei gioielli di Elizabeth Taylor nel 2011 e quelle delle collezioni di Frances Lasker Brody e di Michael Crichton. Ha guidato la divisione globale di private sale (che invece ora verrà frazionata) fatturando 1,5 miliardi di dollari nel 2014 (+26% sul 2013) pari al 17,85% del fatturato totale, e 515 milioni nei primi sei mesi del 2015. Porter ha guidato la società nel periodo in cui Christie's è diventata un'impresa internazionale passando nel 2004 da un fatturato di 2 miliardi di dollari a 8,4 miliardi nel 2014 e 4,5 miliardi nei primi sei mesi di quest'anno.
“In Sotheby's Porter assumerà un ruolo che gli consentirà di portare la sua esperienza nel mondo dell'arte maturata in decenni nel sopportare le esigenze dei nostri clienti più importanti in tutto il mondo” ha dichiarato Tad Smith. Sotheby's ha anche appena concluso l'offerta volontaria di licenziamenti, scadeva il 30 novembre, ottenendo risparmi sui costi, ciò significa che non dovrà ricorrere alla cassa integrazione, ha detto una portavoce. A fine 2014, Sotheby's aveva 1.550 dipendenti, di cui 606 in Nord e Sud America, 502 nel Regno Unito, 230 in Europa continentale e 212 in Asia. Il 75% della struttura dei costi è fissa e la maggior parte dell'organico sono impiegati. L'ulteriore riduzione di costi è stata necessaria per cercare di migliorare una marginalità operativa che da alcuni anni è in costante calo: nel terzo trimestre i ricavi commissionali della casa d'asta sono diminuiti del 12% e l'auction commission margin si è attestata al 15,2% rispetto al 19,9% di un anno prima. Nei primi nove mesi la marginalità era al 15,3% in calo rispetto dal 15,5% dei primi nove mesi del 2014.
Jussi Pylkkänen, presidente mondiale di Christie's ha ringraziato Porter: “per il suo eccezionale contributo alla casa d'aste per molti anni” e ha dichiarato che le responsabilità di Porter saranno assunte da Brook Hazelton, presidente di Americas Christie's.

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