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Il «prezzo» di essere donna nel mondo dell'arte

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Mercato dell'arte

Il «prezzo» di essere donna nel mondo dell'arte

  • –di Maria Adelaide Marchesoni
Spider, 1997, di Louise Bourgeois
Spider, 1997, di Louise Bourgeois

(Spider, 1997, di Louise Bourgeois)

La rivista americana Artnews ha recentemente pubblicato un'indagine che ha confermato ancora una volta l'esistenza di pregiudizi di genere nel mondo dell'arte. Dal punto di vista dei numeri, questa tendenza viene analizzata attraverso le vendite nelle aste serali di Post War and Contemporary che si sono svolte a New York in novembre dal 2010 al 2015 nelle tre principali case d'aste Sotheby's, Christie's e Phillips. La disparità del genere emerge in modo rilevante: nel 2015, il 92% dei lotti battuti erano di artisti, mentre solo l'8% erano stati creati da artiste. Questa percentuale viene confermata anche per gli anni passati, in quanto rimane sostanzialmente stabile con una netta predominanza del genere maschile.

Analizzando i singoli dati delle case d'asta, Phillips presenta una situazione migliore, ma le vendite tendono a evidenziare un minor numero di lotti con stime più basse rispetto a Christie's e Sotheby's. Se si osserva la percentuale con riferimento al valore, la situazione non si presenta migliore: il valore aggregato delle vendite di arte femminile in autunno e in primavera realizzato nelle aste di Christie's sempre nella sessione serale di Post War and Contemporary ha evidenziato una percentuale pari a circa il 3% sul risultato complessivo delle vendite degli ultimi cinque anni. Per Sotheby's l'incidenza è leggermente migliore e si attesta al 6,7 per cento.

Tutto questo non significa che le artiste non abbiano registrato valori importanti nelle aste nel corso degli ultimi cinque anni. Il record appartiene attualmente a un dipinto Jimson Weed, White Flower No. 1 del 1936 di Georgia O'Keeffe (1887-1986) battuto nel 2014 per 44 milioni di dollari, mentre nel 2015 White Calla Lily, 1927, ha registrato il secondo prezzo elevato per un'opera di un'artista, aggiudicato per 7,8 milioni di dollari. Altre artiste hanno segnato record come ad esempio Joan Mitchell (1925-1992), con l'opera Untitled, un dipinto del 1960 battuto da Christie's nel maggio 2014 per 11,9 milioni di dollari, Yayoi Kusama, record per la vendita di White No. 28 del 1960 da Christie's a New York nel novembre 2014 per 7,109 milioni di dollari, Cindy Sherman (1954-) l'opera Untitled # 96, 1981, è stata battuta per 3,9 milioni di dollari da Christie's a New York nel 2011 e nel novembre 2014, una raccolta di 21 Untitled Film Stills in bianco e nero del 1977-1980, sono stati aggiudicati per 6,7 milioni di dollari da Christie's a New York. Le immagini facevano parte di una serie di 69 autoritratti in cui l'artista assumeva vari ruoli in una varietà di impostazioni, evocativi di fotogrammi di film neorealisti italiani del 1940. E infine, Louise Bourgeois, la sua scultura Spider realizzata nel 1997, è stata battuta da Christie's lo scorso 11 novembre a New York (lotto 10 B) segnando un nuovo record per l'artista scomparsa nel 2010, dopo aver battuto un prezzo pari a 28,2 milioni di dollari rispetto a una stima compresa tra 25 milioni e 35 milioni di dollari.

Altri elementi che confermano questa “distanza” tra uomini e donne nell'universo arte vanno ricercati nelle esposizioni museali. Meno del 30% delle mostre nei principali musei americani sono, infatti, dedicate al genere femminile e la sua presenza nelle collettive in appuntamenti come la Biennale di Venezia e Documenta si posiziona ben al di sotto della parità. Le artiste, infine, ricevono meno attenzione sulla stampa specializzata americana e per quanto riguarda il mercato solo 3 su 10 artisti rappresentati da gallerie sono donne.

Qualcosa, tuttavia, sta cambiando: nel 2014 la collezionista, filantropo e attivista politica Barbara Lee ha donato 43 opere di artiste all'ICA di Boston e recentemente ha effettuato al museo una donazione aggiuntiva che comprende 20 opere di 12 artiste del valore di 42 milioni di dollari.

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