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La qualità della Pittura Analitica, parola di Davide Mazzoleni

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Mercato dell'arte

La qualità della Pittura Analitica, parola di Davide Mazzoleni

  • –di Marina Mojana
Davide Mazzoleni, amministratore delegato di Mazzoleni Galleria d'Arte di Torino
Davide Mazzoleni, amministratore delegato di Mazzoleni Galleria d'Arte di Torino

La Galleria Mazzoleni di Torino, attiva sul mercato dell'arte moderna da oltre trent'anni, ha inaugurato la sede londinese nel 2014, al 27 Albemarle Street, con l'intento di far conoscere i grandi artisti italiani del secondo dopoguerra. Il 9 febbraio si è inaugurata l'antologica di Piero Manzoni e a fine aprile la prima mostra a Londra di Pittura Analitica, un movimento nato in Italia negli anni ‘70. Ne parliamo con Davide Mazzoleni, amministratore delegato di Mazzoleni Galleria d'Arte di Torino.

Quando inizia la riscoperta critica della Pittura Analitica?
La riscoperta tardiva quanto prorompente della Pittura Analitica inizia nella seconda metà del decennio scorso, sia in ambito critico che collezionistico. Negli ultimi 15 anni sono stati oltre 700 gli eventi, le mostre, i dibattiti e i saggi che hanno coinvolto questa corrente artistica, a dimostrazione che le comunità artistiche italiana, francese e tedesca hanno voluto intraprendere assieme un percorso di riscoperta, mirato a valorizzare le esperienze dei singoli artisti e la definizione del movimento nel suo complesso.

E quando inizia la riscoperta del mercato?
Dal punto di vista del collezionista, la Pittura Analitica è visivamente poco spettacolare, tanto da rendere ardua una comprensione immediata. Offre all'occhio ben pochi stimoli sensoriali: le forme sono ridotte al minimo e i colori compaiono nella gamma più tenue. L'appassionato d'arte deve avere un'apertura mentale per comprendere al meglio questa tipologia di arte. Il mercato ha incominciato ad interessarsene solo dopo aver apprezzato appieno gli artisti degli anni ‘60 e dunque la Pittura Analitica è stata percepita come il naturale proseguimento dell'Arte Programmata.

Ci sono musei stranieri con opere di Pittura Analitica in collezione? Se sì quali?
La maggior parte delle mostre dedicate alla Pittura Analitica negli anni ‘70 si sono svolte in Germania, Francia, Inghilterra e Olanda. Alcune istituzioni, dopo aver potuto ammirare la bellezza delle opere, ne hanno conservate alcune presso le loro collezioni. Tra queste la Westfälischer Kunstverein di Münster in Germania, il Museum voor Hedendaagse Kunst di Utrecht in Olanda e il Centre Pompidou di Parigi.

Perché la Pittura Analitica italiana è ancora rara nelle aste internazionali?
Il fatto che le opere dei pittori analitici non abbiano ampio spazio nelle aste internazionali è un fatto meramente storico. Proprio mentre stava per decollare, infatti, la Pittura Analitica venne spazzata via dalla Transavanguardia internazionale che, per il suo impatto visivo, ebbe un appeal decisamente più forte. Da allora la Pittura Analitica ha faticato molto per uscire nuovamente allo scoperto ed affermare la propria autorevolezza; ma il mercato prima e le aste internazionali poi daranno il giusto valore a queste opere. I primi risultati si sono già visti lo scorso anno, dove - ad esempio - le opere di Giorgio Griffa sono state battute in tutte le tre case d'asta principali Christie's, Sotheby's e Dorotheum.

Quali i principali motivi dei prezzi relativamente abbordabili (tra 10.000 e 80.000 € a opera) di questi maestri ormai storicizzati?
Il prezzo è strettamente legato alla legge di domanda ed offerta. La qualità del lavoro è sicuramente pregiata, la differenza la fanno la notorietà dell'artista e la richiesta, ovviamente tutto coadiuvato dal prezioso lavoro della galleria o Fondazione che rappresentano l'artista.
La prima causa sicuramente è il fatto che gli artisti della Pittura Analitica non hanno mai amato essere riuniti sotto un'etichetta e non sono mai stati in grado di costituire un vero e proprio gruppo, tanto da sentirsi “cani sciolti” come affermava Griffa nel 1980. Questa loro autonomia artistica ha giocato - nel tempo - sicuramente a loro sfavore. Gianfranco Zappettini, circa 10 anni fa, ha voluto creare una Fondazione ad hoc per riunire tutti i cosiddetti artisti della Pittura Analitica e grazie a questo sforzo è riuscito a portare alla riscoperta un periodo artistico quasi dimenticato.

Costano di più i loro lavori anni ‘70 o quelli recenti?
Come per la maggior parte degli artisti del secondo dopoguerra italiano, le opere più importanti sono sempre quelle che hanno segnato l'inizio di quella corrente pittorica. Come per Bonalumi o Castellani - dove le opere degli anni ‘60 sono quelle che hanno quotazioni più importanti - anche per i pittori dell'arte analitica vale la stessa regola. Chi oggi riesce a comprare un'opera degli anni ‘70 si porta a casa un pezzo di storia.

Tra tutti i maestri italiani del movimento chi sono oggi i più noti all'estero? E i più quotati?
I più noti all'estero sono sicuramente Giorgio Griffa, Marco Gastini, Carmengloria Morales e Gianfranco Zappettini, ovvero quegli artisti che negli anni ‘70 hanno avuto la capacità e la fortuna di esporre in musei prestigiosi in tutto il mondo e che hanno comunque saputo cogliere la potenzialità di un'esperienza fuori dai confini italiani, come forma di investimento per il proprio futuro artistico.

Dal 1970 a oggi che margine di incremento registrano i prezzi di questi autori?
Difficile riuscire ad esprimere concretamente il margine di incremento in un lasso di tempo così ampio, anche se i prezzi sono - in proporzione - rimasti abbastanza invariati rispetto agli anni ‘70. Negli ultimi 10 anni comunque c'è stato un incremento importante. I veri frutti si potranno vedere solamente tra qualche anno.

Quali sono le piazze internazionali più sensibili a questa pittura di tipo minimalista?
Il fenomeno della Pittura Analitica, intesa come pittura minimalista e concettuale, si sviluppa in quasi tutti i Paesi europei, dalla Germania, alla Francia fino all'Inghilterra con Charlton. In tutti questi Paesi che hanno avuto a che fare con questa tipologia di pittura credo ci sia una sensibilità maggiore. Sono sicuro però che la Pittura Analitica verrà apprezzata sempre laddove si guarda alla qualità di un lavoro.

I prezzi di asta e di galleria sono allineati?
Gli esemplari andati in asta sono ancora troppo pochi per riuscire a dare una valutazione. In ogni caso, la forbice di prezzi tra asta e galleria è ancora stretta.

Chi sono i migliori acquirenti di Pittura Analitica?
Ad oggi, il mercato italiano resta l'interlocutore principale, ma riteniamo che gli americani possano trovare in questa corrente artistica elementi di grande fascino.

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