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Tefaf, grande offerta di arte italiana di tutti i tempi, molti i…

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Mercato dell'arte

Tefaf, grande offerta di arte italiana di tutti i tempi, molti i compratori

  • –di Stefano Cosenz
Moretti. FINE Art Firenze, Londra, New York Veduta del Canal Grande, affacciata a Sud da Palazzo Foscari, 59,7 x 89,5 cm, di Bernardo Bellotto
Moretti. FINE Art Firenze, Londra, New York Veduta del Canal Grande, affacciata a Sud da Palazzo Foscari, 59,7 x 89,5 cm, di Bernardo Bellotto

Il Tefaf di Maastricht (11-20 marzo), arrivata alla sua 29a edizione, non è solo la più importante fiera di antiquariato al mondo per numero di gallerie, tra le più prestigiose (269 di cui 18 italiane), per la qualità e la rarità degli oggetti proposti, spesso unici, che spaziano lungo tre millenni di storia, dall'archeologia all'arte contemporanea, ma il suo principale punto di forza è l'approccio da parte dei collezionisti. Come ha spiegato ad ArtEconomy24 Alessandro Cesati, celebre antiquario milanese specializzato in antiche sculture e antichi oggetti di metallo, nati come utensili e divenuti per la loro bellezza nel corso dei secoli opere d'arte: “il collezionista che vista il Tefaf è molto preparato, dimostra la sua passione verso l'oggetto esposto, pronto a comprendere velocemente ed appieno la qualità artistica dell'opera, ma anche il giusto prezzo offerto che dipende dalla sua rarità, dal suo stato di conservazione e da quei dettagli che lo rendono spesso unico nei confronti di opere similari, ma meno rare”.

ArtEconomy24 ha raccolto al 2° giorno, venerdì 11 marzo, i primi significativi risultati delle vendite, dopo la preview del 10 marzo esclusivamente dedicata ai VIP, ovvero ai collezionisti internazionali più importanti, tra cui moltissimi italiani, e ai curatori dei più prestigiosi musei.
Le pitture e sculture antiche antiche hanno goduto un autentico exploit di vendite già dal primo giorno presso Colnaghi, la storica galleria londinese sorta nel 1760: una Natura morta di fiori in un vaso, olio su tavola del 1615 del fiammingo Roelandt Savery, 63,5 x 45,1 cm, è stato acquistato da Mauritshuis, celebre museo dell'Aia, per 6,5 milioni di euro, mentre due sculture, Cristo e i due ladroni, in legno alti 15 cm del tedesco Georg Petel (prezzo richiesto 800mila euro) e San Benedetto da Norcia in legno alta 30 cm dello spagnolo Gregorio Fernandez (prezzo richiesto 450mila euro), entrambi inizio XVII secolo, sono state vendute a due collezionisti americani. Sono state vendute da Colnaghi anche tre tele di artisti italiani: di Luca Giordano La chiamata di Pietro e Andrea, olio su tela 230 x 410 cm del 1690 venduta a un collezionista europeo (prezzo richiesto 2 milioni di euro), L'Adorazione dei pastori del Maestro dell'Annunciazione ai Pastori, artista attivo a Napoli nella prima metà del XVII secolo, 126 x 178 cm, venduta a un collezionista europeo (prezzo richiesto 1,8 milioni di euro) e San Francesco di Assisi di Francesco Lupicini, prima metà del secolo XVII, 74,8 x 66,2 cm, venduto a un collezionista europeo (prezzo richiesto 200mila euro).

Tra gli antichi capolavori pittorici esposti al Tefaf, presso la Galleria Moretti Fine Art con sedi a Firenze, Londra e New York appartenente al celebre dealer Fabrizio Moretti, unico italiano nel Board of Tustees e nell'Executive Committee del Tefaf, grande interesse per una delle vedute veneziane più belle del Settecento di Bernardo Bellotto, Veduta del Canal Grande, affacciata a Sud da Palazzo Foscari, 59,7 x 89,5 cm, proposta per oltre 5 milioni di euro, mentre la stessa galleria avrebbe già venduto una bellissima opera di Salvator Rosa, pittore di epoca barocca, Soldati che giocano ai dadi, (prezzo richiesto 900mila euro).

Importante ritrovamento di un Rembrandt, il dipinto “Il paziente incosciente”, realizzato dal pittore ancora giovane, è stato ritrovato ed è esposto per la prima volta a Maastricht. La tela rappresenta l'olfatto e fa parte di una serie di cinque quadri dedicati ai sensi. Il quadro era nelle mani di un privato statunitense che, ignaro del suo valore, lo scorso anno l'ha venduto alla galleria d'arte parigina Talabardon & Gautier di rue Faubourg Saint-Honoré per ‘soltanto' un milione di dollari (poco più di 900.000 euro). Dopo l'acquisto la galleria ha sottoposto la tela di 21,6 per 17,8 cm a perizia e i tecnici hanno scoperto in un angolo la firma del giovane Rembrandt ‘RHF', ossia l'abbreviazione di ‘Rembrandt Harmenz fecit'. Il dipinto è già stato venduto a The Leiden Collection, collezione privata di New York proprietaria di due altri quadri della stessa serie: il tatto e l'udito. La vista, invece, appartiene a un museo olandese. All'appello manca ‘il gusto', finora mai ritrovato.

Una parte dello stand al Tefaf di Robilant+Voena di Londra, Milano e St Moritz, è dedicata alle opere del vedutista olandese Gaspar van Vittel che acquistò celebrità nell'Italia del Settecento prima dello stesso Canaletto e che realizzò molte affascinanti vedute a lui commissionate da famiglie nobiliari, come una Veduta della Baia di Pozzuoli e delle isole di Nisida, Procida e Ischia, 71 x 170 cm, commissionata verso il 1700 dal nono Duca di Medinaceli (prezzo richiesto 1,5 milioni di euro) e una coppia di vedute del Tevere al Porto della Legna e del Porto di Ripa Grande, entrambe 49 x 97,5 cm (prezzo richiesto 3 milioni di euro). Di particolare importanza una tela di Jacob Philipp Acker, l'unica in mani private, facente parte di una serie di 12 tele commissionate da Ferdinando IV re di Napoli nel 1795 (11 tele custodite nella reggia di Caserta) e proposta a 1 milione di euro.
Un gallerista italiano con sede a Parigi sempre in rue Faubourg Saint-Honoré, Giovanni Sarti, specializzato negli artisti primitivi italiani del XIII al XV secolo, propone tra gli altri un suggestivo pannello di un cassone con tre episodi della Teseide di Boccaccio del 1440 di Paolo da Visso, tempera, oro su tavola (prezzo richiesto 1,2 milioni di euro). Gallerista parigino, anch'esso sulla rue Faubourg Saint-Honoré, De Jonckheere, specializzato in opere fiamminghe, ha sorpreso i visitatori con una splendida tela cinquecentesca dell'olandese Marinus Van Reymerswaele, The tax collector and his guarantor, 80 x 71 cm, proposta per 250mila euro.

Anche la pittura italiana dell'Ottocento trova grandi estimatori nel mercato internazionale: la galleria milanese Carlo Orsi Antichità propone un'importante tela storica di Giuseppe Bezzuoli, La morte di Filippo Strozzi, 193,5 x 258 cm (prezzo richiesto 400mila euro), mentre la galleria a Via Margutta a Roma Francesca Antonacci – Damiano Lapiccirella, specialista in disegni e sculture di artisti europei tra le fine del secolo XVIII e la metà del XIX propone un importante olio su tela di Vincenzo Camuccini del 1824, proveniente direttamente dalla collezione Camuccini, Attilio Regolo parte per Cartagine, un altro esemplare è esposto a Palazzo Braschi (prezzo richiesto 260mila euro). Come lo stesso Damiano Lapiccirella ha dichiarato, le prime giornate sono state caratterizzate da numerose visite di collezionisti tedeschi, francesi, inglesi e soprattutto americani (con un museo americano è in corso una trattativa) interessati ai disegni, tra cui diversi Balla e Depero. La stessa Galleria parteciperà dal 28 marzo all'importante Salon de Dessin al Palais de la Bourse a Parigi.

Si conferma al Tefaf il trend positivo del post war italiano: highlight presso la Galleria Tornabuoni Art di Parigi diretta da Michele Casamonti è un'installazione di Paolo Scheggi esposta alla Biennale di Venezia del 1967, Intercamera plastica, prezzo richiesto circa 3 milioni di euro, un Fontana esagonale intorno agli 8 milioni e un Rosso nero di Alberto Burri del 1955, tessuto, olio e vinavil su tela, proposto tra i 7,5 e gli 8 milioni. Sarebbe stata già venduta una tela di Alberto Biasi del 1998, 180 x 90 x 4 cm, artista di arte cinetica, settore oggi molto ambito, Va dove ti porta il bianco, 180 x 90 x 4 cm, per la quale erano richiesti intorno ai 90mila euro. La Galleria Cardi di Milano ha venduto una scultura in ferro e acciaio di Kounellis del 1996, Untitled, 100 x 70 cm ciascun pannello del trittico (prezzo richiesto 200mila euro). E ancora la Galleria Robilant+Voena, accanto all'area dedicata al vedutismo del Settecento, ha curato uno spazio al post war italiano ove spicca un Concetto spaziale di Lucio Fontana (tre tagli su fondo rosso) proposto a 5,8 milioni di euro, mentre ha già venduto una coppia di sculture dello stesso artista, edizione limitata di 500 esemplari (prezzo richiesto 200mila euro).

Le sculture antiche italiane sono state una rivelazione di questo Tefaf, è il parere di Marco Longari della Galleria Longari Arte Milano che ha già venduto nelle prime due giornate una scultura in legno policromo Madonna con Bambino del 1280/90 del Maestro de la Madonna de la Salle a un collezionista italiano (prezzo richiesto 200mila euro) e una scultura in marmo dell'inizio ‘500 di artista lombardo, Alberto Maffioli da Carrara, San Giovanni a un collezionista austriaco (prezzo richiesto 220mila euro). Pur inquietante, di grande fascino un Busto anatomico con vermi in cera policroma di Gaetano Giulio Zumbo risalente al 1699-1700, un esemplare del quale è esposto al Museo di Storia Naturale de La Specola (prezzo richiesto 290mila euro).
Non sono mancate in questi primi giorni vendite di importanti opere di arte tribale, come una figura Songye alta 50 cm fatta di legno, corno, metallo e cuoio del Congo, risalente al XIX secolo, venduta dalla Galerie Didier Claes di Bruxelles (prezzo richiesto 150mila euro) e, nel settore dell'arte asiatica, una rara pittura cinese del XVIII secolo venduta da Rossi & Rossi di Londra (prezzo richiesto 70mila dollari), mentre tra gli highlights della fiera una scultura in lega di rame dorato raffigurante Vajrasattva della Mongolia del tardo XVII secolo / inizi XVIII alta 23,9 cm è proposta alla stessa galleria per 2,35 milioni di dollari.

ArtEconomy24 si riserva di tornare sui risultati del Tefaf alla fine di questa edizione per raccogliere una panoramica definitiva della fiera.

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