L'eccellenza artistica italiana rimane una delle aree più ambite da parte del collezionismo internazionale fatto non solo di collezionisti privati, ma anche di istituzioni pubbliche, oltre ad essere oggetto di ricerca da parte dei collezionisti italiani, ma certamente non dei musei italiani, che continuano a rimanere assenti di fronte alle interessanti proposte offerte al Tefaf. Giunta alla conclusione domenica 20 marzo, ArtEconomy24 ha proseguito la sua indagine presso alcune delle gallerie partecipanti per conoscere il loro parere e i risultati nei giorni della fiera nel settore dell'arte italiana antica e moderna. “Per noi il Tefaf ha avuto un'ottima inaugurazione ed un'affluenza di clienti concentrata nei primi giorni di apertura, quando sono arrivati i curatori dei più importanti musei americani, pur essendo mancati molti dei collezionisti statunitensi. Sicuramente il Tefaf resta per il nostro settore la fiera numero uno” è l'opinione di Fabrizio Moretti titolare della Galleria Moretti Fine Art www.morettigallery.com di Firenze, Londra e New York, specializzata negli Old Master italiani. Cesare Lampronti www.cesarelampronti.com, noto antiquario italiano che ha trasferito la sua galleria a Londra, specializzato in dipinti di antichi Maestri dal XVI al XVIII secolo, ha incantato i visitatori con vedute italiane settecentesche, in primis di Gaspar Van Wittel, detto Vanvitelli (fra gli iniziatori della pittura di veduta, unendo la tradizione italiana alla verosimiglianza di matrice olandese, con una passione in particolare per Roma dove rimase fino alla fine dei suoi giorni), con uno splendido dipinto del 1719, I giardini ed il Casino di Villa Chigi – Massinaghi, 74 x 135 cm, raffigurante un casino di delizie, con annesso giardino all'italiana, con il papa Clemente XI Albani che si affaccia sul giardino, ed un secondo dipinto, Piazza della Bocca della Verità, con Santa Maria in Cosmedin e il tempio di Ercole Vincitore, Roma, 74 x 135 cm (per ciascuna delle due tele del Vanvitelli il prezzo richiesto è di 1,5 milioni di euro). “Abbiamo anche esposto una straordinaria veduta di Jakob Philipp Ackert del 1797, Il Porto di Salerno visto da Vietri, con in primo piano pastori e altre figure, e sullo sfondo il Castello di Arechi e imbarcazioni nella baia (135,7 x 221,6), per il quale il governo inglese ha espresso un interesse, al punto che potrebbe essere considerato un tesoro nazionale” ha dichiarato Cesare Lampronti ad ArtEconomy24. “È sorprendente che un dipinto che avrebbe dovuto interessare più l'Italia, e in particolare modo la Reggia di Caserta – prosegue il gallerista -, dove ci sono già 17 dipinti della stessa serie, interessi invece di più un governo straniero. Il prezzo richiesto è di 1 milione di euro”.
Per Maurizio Canesso, titolare dell'omonima galleria parigina www.canesso.com su Rue Lafitte e specializzato in dipinti di antichi Maestri italiani, “il mercato al Tefaf è risultato estremamente positivo per il dipinto antico, come non vedevo da anni. Ho venduto all'apertura un dipinto del bergamasco Vittore Ghislandi, detto Fra Galgario (1655-1743), Ragazzo con turbante, 67 x 53 cm, e un dipinto del pittore fiammingo Hendrick De Somer, detto Enrico Fiammingo (morto a Napoli nel 1655), Saint Jérôme, del 1654” (prezzi richiesti non rivelati dal gallerista). La galleria parigina di Giovanni Sarti www.sarti-gallery.com sulla celebre rue du Faubourg Saint-Honoré, specializzata negli artisti primitivi italiani dal XIII al XV secolo, ha venduto un'opera su rame d'Artemisia Gentileschi del 1620-21, Giuditta che decapita Oloferne, 31 x 24 cm, opera sconosciuta fino ad ora, per la quale erano richiesti 650mila euro (Artemisia fu una delle pittrici italiane più conosciute ed apprezzate del XVII secolo, in un'epoca in cui non era facile per una donna affermarsi come artista. Si trasferì a Firenze per fuggire dallo scandalo in cui fu coinvolta a Roma dopo il processo per stupro contro il pittore Agostino Tassi, storia oggi spesso citata come simbolo delle violenze a cui sono state sottoposte per secolo le donne). La Galleria ha in trattativa altri dipinti, tra cui un importante trittico, tempera su tavola, del 1360 circa di Niccolò di Tommaso (documentato a Firenze, Napoli e Pistoia nella seconda metà del XIV secolo), con al centro Vergine con il Bambino su un trono con San Pietro e altri santi, a destra Crocifissione con al Vergine, San Giovanni e Santa Maria Maddalena, a sinistra Natività di Cristo, due pinnacoli con tema Annunciazione, 71,1 x 50,5 cm, attribuito a una fase precoce della sua carriera artistica (prezzo richiesto 600mila euro).
La galleria romana a Via Margutta Francesca Antonacci – Damiano Lapiccirella www.antonaccilapiccirellafineart.com , specializzata in disegni e sculture di artisti europei tra la fine del secolo XVIII e la metà del XIX, ha venduto tra gli altri un inedito disegno del toscano Santi di Tito, sanguigna quadrettata a matita nera, Studio per la Cena in Emmaus, 173 x 190 mm, del 1574 preparatorio per la pala d'altare custodita nella Basilica di Santa Croce di Firenze, realizzata per la famiglia Berti, antica casata che aveva nella basilica fiorentina il proprio sepolcreto (prezzo richiesto 45mila euro), e un disegno di Vincenzo Camuccini (1771-1844) Studio di gamba (prezzo richiesto 35mila euro). La galleria è in trattativa avanzata con un museo internazionale per un gruppo di disegni di Balla.
Nel settore dell'antica arte decorativa, la galleria Piva & C www.tomasopiva.com di Milano ha venduto, tra le altre opere, una coppia di magot in maiolica bianca del 1750 circa, manifattura torinese Giacinto Rossetti, alti 22 cm, prezzo richiesto 60mila euro, ed alcuni esemplari della collezione di globi terrestri tascabili inglesi, in legno rivestiti in carta, risalenti alla fine del XVIII - inizio XIX secolo, firmati, nelle custodie originali in pelle pescecane, con mappa celeste (prezzo richiesto dai 7mila ai 10mila euro ciascuno). Tomaso Piva ha aggiunto: “il bilancio della fiera è positivo, il pubblico sia italiano che estero è apparso molto attento, da notare in particolare un grande interesse da parte delle istituzioni internazionali”.
Giancarlo Ciaroni della galleria antiquaria Altomani & Sons www.altomani.com di Milano, ha così dichiarato ad ArtEconomy24: “al di là della vendita di una collezione di dipinti su pietre dure di Antonio Tempesta per 230mila euro, il successo più importante è stato riscosso dal bozzetto in terracotta del Cavallo di Pietro Bracci, modello preparatorio 37 x 31 cm del Tritone che frena un cavallo marino feroce della Fontana di Trevi del 1759 (precedentemente attribuito al Bernini), ritrovato sul mercato antiquario americano e valutato 350mila euro. Senza dubbio questa terracotta è stata l'oggetto più commentato, ricercato e richiesto dai musei stranieri, considerato patrimonio dell'umanità e un'importante nuova aggiunta per la storia della fontana più conosciuta al mondo. Per rispettare il volere del professor Tommaso Mantanari che ha studiato l'opera, l'oggetto è stato esposto ma non in vendita, con la speranza di potergli dare una collocazione italiana, quale naturalmente si meriterebbe”.
Anche Tomasso Brothers www.tomassobrothers.co.uk di Londra ha venduto una gemma italiana nel settore delle antiche sculture: una figura in bronzo di Marsyas, figura mitologica greca, alta 30,5 cm del 1500 circa attribuita alla cerchia di Antonio Pollaiolo, proveniente dalle collezioni della Contessa Stroganoff e del Professor Elia Volpi custodita a Firenze nel Palazzo Davanzati (prezzo richiesto 275mila euro). Anche questa galleria sottolinea la visita durante i giorni della fiera di diversi musei europei ed americani, come il Rijksmuseum, il MET, il Getty, l'Huntington e il Museumof Fine Art Boston.
Alta, come d'altronde atteso, la richiesta per l'arte moderna e contemporanea italiana. La galleria TornabuoniArt www.tornabuoniart.fr di Parigi e Londra, gestita da Michele Casamonti, che da diversi anni ormai promuove i Maestri del nostro XX secolo in campo internazionale, organizzando anche grandi retrospettive di successo, ha venduto un'opera metafisica di Giorgio De Chirico del 1929, Zebra a cavallo sulla spiaggia, 74 x 92 cm (prezzo richiesto intorno agli 850mila euro) e una tela estroflessa di Enrico Castellani del 2001, Superficie bianca 120 x 180 cm (prezzo richiesto 980mila euro).
Eccellenza italiana anche nel settore della gioielleria antica: la galleria Alessandra di Castro www.alessandradicastro.com con sede nella romana Piazza Di Spagna ha venduto una collana d'oro con perle, rubini e nove cammei in sardonice realizzata a Roma intorno al 1850 da Fortunato Pio Castellani (capostipite di una dinastia di orafi e antiquari) e Luigi Pichler (famoso incisore italiano del XIX secolo).
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