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M+ Hong Kong: un “cantiere” con una ricca collezione

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Musei e Biennali

M+ Hong Kong: un “cantiere” con una ricca collezione

  • –di Maria Adelaide Marchesoni
Fang Lijun, Untitled, 1995. Oil on canvas, 250 x 180cm. M+ Sigg Collection, Hong Kong
Fang Lijun, Untitled, 1995. Oil on canvas, 250 x 180cm. M+ Sigg Collection, Hong Kong

M+ è un nuovo museo in costruzione a Hong Kong nel distretto culturale West Kowloon la cui apertura è prevista, dopo i numerosi rinvii, nel 2019. Il museo focalizza la sua offerta culturale nelle arti visive del XX e XXI secolo (60mila metri quadrati di arte, design architettura e moving image) della regione di Hong Kong, Cina, Asia e resto del mondo. È attualmente amministrato da West Kowloon Cultural District Authority, ente governativo di Hong Kong, e ad aggiudicarsi la gara d'appalto del progetto architettonico è stato lo studio di architettura svizzero Herzog & De Meuron.

M+ è in fase di realizzazione, ma possiede già una collezione e in questi giorni a Hong Kong durante ArtBasel la stampa internazionale e i collezionisti hanno potuto ammirare una selezione delle opere, quelle della Collezione Sigg, che saranno esposte fino al 5 aprile 2016 a ArtisTree nella mostra M+ Sigg Collection: Four Decades of Chinese Contemporary Art curata da Dr Pi Li, Sigg Senior Curator, Visual Arts, di M+. Alla fine del 1970, Uli Sigg - giornalista economico svizzero, imprenditore, ex ambasciatore svizzero in Cina (1995-1998) e collezionista d'arte - ha avviato una collezione d'arte contemporanea cinese che oggi si compone di oltre 2.200 opere di circa 350 artisti, che rappresentano vari generi attraverso quarant'anni di storia dell'arte cinese.

La collezione Sigg è entrata a fare parte di M+ nel 2013 in seguito alla sottoscrizione di due accordi con Dr. Ulrich Adolf Sigg: il primo relativo all'acquisizione di 47 opere d'arte contemporanea cinese ad un costo di circa 180 milioni di dollari di Hk e un altro accordo sempre con Dr. Ulrich Adolf Stigg, attraverso Stiftung für Chinesische Gegenwartskunst (Chinese Contemporary Art Foundation), per una donazione di 1.463 opere d'arte contemporanea cinese, valutate 1,3 miliardi HK $ secondo una relazione redatta da un esperto indipendente nel maggio del 2012.

L'accordo, secondo quanto si legge nelle note della relazione all'ultimo bilancio, si perfeziona al verificarsi di una condizione: che l'apertura del museo M+ avvenga entro e non oltre il 2019. In caso contrario l'accordo prevede che il venditore/donatore ritorni in possesso sia delle opere donate sia di quelle vendute, queste ultime allo stesso prezzo di cessione.
Il West Kowloon Cultural Discrit Autorithy (WKCD), a partire dal 2005, ha destinato importanti risorse alla realizzazione della collazione del museo che sarà prossimamente trasferita nel M+ Collection Trust. Nel 2008 il piano strategico finanziario del WKCD destinava alle acquisizioni la somma di 1,7 milioni di dollari di HK (196,3 milioni di euro) di cui 1 miliardo di dollari di HK indirizzati alle prime acquisizioni che sono avvenute nell'esercizio 2012-13 e continueranno fino all'apertura del museo.

Attualmente, circa 150-200 milioni di dollari di HK all'anno sono iscritti in bilancio anche per i prossimi quattro anni. Nel bilancio che si è chiuso nel marzo 2015 la collezione presentava un valore pari a 370 milioni di $ HK (257 milioni di dollari di HK nella gestione precedente).
Nell'esercizio 2014-15, M+ ha ampliato e diversificato la collezione, con 376 nuove opere per le arti visiva, il design, l'architettura e le moving image portando il totale delle opere in collezione a 4.003 opere, di cui oltre il 32% sono da artisti e designer di Hong Kong.

Gli acquisti più significativi della collezione d'arte visiva includono Asian Field (2003) dell'artista inglese Antony Gormley, una monumentale installazione in parte donata da un filantropo di Hong Kong, TV Bed (1972/1991) del coreano americano artista e pioniere della video arte Nam June Paik; Aka no samban (Red III,1953), una delle prime opere superstiti di Shiraga Kazuo, principale membro del gruppo d'avanguardia giapponese dal primo periodo post-bellico, Gutai.
La collezione design e architettura del museo è stato ampliata con opere del designer giapponese Shiro Kuramata, tra cui Homage to Josef Hoffmann, Begin the Beguine (1985) tra cui Omaggio a Josef Hoffmann, Begin the Beguine (1985) oltre a opere di grandi designer e architetti occidentali: l'americano Isamu Noguchi, la francese Charlotte Perriand e l'italiano EttoreSottsass. Per le immagini in movimento sono state acquistate opere di Chen Chieh-jen, Ming Wong, Apichatpong Weerasethakul, Paul Chan, e Young-Hae Chang Heavy Industries.

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