
Nonostante le non rassicuranti previsioni dell'economia cinese, la quarta edizione di Art Basel Hong Kong (Hong Kong Convention and Exhibition Center, 24 - 26 marzo 2016, private view dal 22 marzo) si è chiusa con un successo di pubblico, oltre 70mila visitatori, tra cui direttori, curatori, provenienti da oltre 100 importanti musei e istituzioni internazionali.
Art Basel Hong Kong si conferma la principale fiera d'arte internazionale in Asia. All'edizione di quest'anno hanno partecipato 239 gallerie provenienti da 35 paesi di cui oltre la metà con spazi espositivi in Asia e nell'area Asia-Pacifico. Il settore core ospitava 187 tra le più importanti gallerie mondiali che esponevano arte Moderna e Contemporanea, Insight, settore dedicato alle gallerie e agli artisti provenienti dall'Asia e dalla regione Asia Pacifico, esponeva il lavoro di 28 gallerie con progetti solo show sviluppati esclusivamente per la fiera, Discoveries sezione dedicata ai talenti emergenti in esposizione nelle 24 gallerie partecipanti nella sezione, Encounters con 16 installazioni di grandi dimensioni, di cui sei nuove opere e quattro site-specific e, infine, il settore Film raddoppiato per includere lungometraggi e documentari. Le gallerie new entry ad Art Basel Hong Kong sono state 28, di cui 18 occidentali e 9 asiatiche.
Prima di raccontare l'edizione che si è appena chiusa un confronto con l'istantanea del 2015 ci ricorda che i visitatori erano stati 60mila, 233 le gallerie ospitate e tra i deal più elevati un dipinto di Chris Ofili, Dead Monkey—Sex, Money and Drugs venduto da David Zwirner (New York, London) per 2 milioni di dollari, mentre White Cube aveva venduto Black Scalpel Cityscape di Damien Hirst per 1,2 millioni di dollari.
Nei giorni di apertura della fiera la domanda di opere d'arte di elevata qualità ha sostenuto il mercato internazionale anche se alcuni dealer hanno notato, non solo nelle prime ore di apertura riservate ai Vip, che l'atmosfera generale sembrava meno frenetica e più riflessiva rispetto alle edizioni passate.
L'imperativo da parte delle gallerie sembra essere stato quello di assumersi un rischio contenuto puntando su artisti top-selling ed emergenti. “I ricchi collezionisti della Mainland Cina hanno solo rallentato gli acquisti” hanno spiegato dallo stand di Lia Rumma (Milano, Napoli) che tuttavia non ha rilasciato dichiarazioni su eventuali affari conclusi, “l'interesse non è mancato, conoscono gli artisti occidentali e sono interessati in modo particolare al lavoro di William Kentridge che l'estate scorsa ha esposto a Ullens Center for Contemporary Art a Beijing”.
Dagli incontri con i diversi galleristi italiani presenti in fiera è emerso che il collezionista dell'area ha bisogno di tempo, i contatti si consolidano nel corso degli anni, con una presenza continua alla fiera. Alcuni galleristi italiani sono oramai degli habitué, hanno partecipato alle edizioni degli ultimi quattro anni quando la fiera non era ancora sotto il marchio Art Basel. Inoltre, è quasi impossibile delineare una tendenza delle preferenze dei collezionisti sia dal punto di vista del media sia delle scelte artistiche, i collezionisti si sono rivelati onnivori e hanno comprato un po' di tutto.
“Dimentichiamoci il 2013 – ha esordito Franco Noero della galleria omonima - ma l'interesse non è mancato e, soprattutto, i collezionisti locali si sono ricordati di noi e sono tornati a trovarci, ma il rapporto richiede tempo, non è una relazione immediata. Art Basel Honk Kong rimane la fiera più difficile del marchio Art Basel” ha concluso Noero che ha esposto opere di Jim Lambie e Lara Favaretto con prezzi che oscillavano tra 8mila euro e 50mila sterline.
Lo stand di Francesca Minini, molto apprezzato da collezionisti e visitatori, ha unito i lavori di tre artisti (Daniel Buren, Matthias Bitzer e Francesco Simeti).”Siamo molto soddisfatte per l'interesse da parte di alcuni collezionisti provenienti dalle Filippine e dalla Corea, ma anche dagli Usa e dall'Europa, che avevamo conosciuto negli anni precedenti – ha dichiarato Francesca Minini. “Quest'anno - prosegue la gallerista - abbiamo ricevuto notevoli apprezzamenti per lo stand e, in particolare, fatto alcune vendite per il lavoro di Francesco Simeti con prezzi compresi tra 10mila e 35mila euro”.
Massimo De Carlo che ha inaugurato in occasione di Art Basel Hong Kong il suo terzo spazio nel famoso Pedder Building a Central - dove risiedono già Gagosian, Lehman Maupin e PearlLam -, con un solo show dell'artista Yan Pei-Ming. In fiera gli affari sono andati bene e sono state vendute opere a un prezzo compreso tra 80mila e 450mila dollari.
Non sono mancate le vendite a sei cifre, tra le top sale David Zwirner (New York, London) che sta progettando di aprire una galleria in Asia, ha presentato uno stand con dipinti per lo più figurativi, di cui cinque opere dell'artista belga Michaël Borremans realizzati appositamente per la fiera. Tutti e cinque sono stati acquistati da collezionisti asiatici a prezzi che vanno da 250.000 a 1,6 milioni di dollari.
Galerie Gmurzynska (Zug, Zurich, St. Moritz) ha venduto diversi lavori di Fernando Botero a collezionisti di Shanghai, Taipei, Beijing, HK, Seoul, tra cui un olio su tela At the Park,2006 per circa 1.3 milioni di dollari, un bronzo Leda and the Swan,”2006 per circa 400.000 dollari e Donna seduta con mela,”2011 per 400.000 dollari.
Nella sezione Insight, Liang Gallery (Taipei City, Taiwan) già ad Art Basel Hong Kong da tre anni, ma per la prima volta in Insight, ha realizzato la vendita di quattro opere dell'artista Hsu Chia-Wei, di cui 2 video e 2 arazzi. Huai Mo Village, 2012 (3/3) venduto per 64.290 HKD (8.310 $), Ruins of the Intelligence Bureau, 2015 per 67.860 HKD (8.770 $), Huai Mo VillageTapestry I per 107.140 HKD (13.850 $) e Huai Mo VillageTapestry III per 95.240 HKD (12.310 $).
Longmen Art Projects (Taipe) ha venduto dei dipinti dell'artista Ye Yongqing Blue Bird, 2015 a un collezionista privato cinese per 25.000 dollari e Bird on a Rock, 2015 a un altro collezionista privato cinese per 18.000 dollari.
Nella sezione Discoveries la galleria Yeo Workshop (Singapore) ha registrato la vendita dell'opera Wonocolo Series No. 6 dell'artista Maryanto per 1.200 $.
La fiera con il suo potente marchio ha contribuito a nutrire la reputazione della città come centro d'arte per l'Asia con il risultato che diverse gallerie hanno aperto negli ultimi anni e altre istituzioni artistiche sono in fase di costruzione (M+). Tuttavia le critiche non sono mancate e molti sostengono che la scena artistica a Hong Kong sia ancora troppo focalizzata sul business.
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Alcune vendite a Art Basel Hong Kong
Lisson Gallery (London, Milan, New York)
Ryan Gander
Associative Ghost Template #8, 2012
Perspex 125 x 125 x 4.8 cm edition 1 of 1 + 1 AP
30.000 - 40.000 euro
venduta a un collezionista Mainland China
Nathalie Djurberg & Hans Berg
A Thief Caught in the Act (Blue with Orange Legs), 2015
Wooden table, lamp, dimmer, timer, metal wire, aluminium foil, wood, canvas, modelling clay, acrylic paint 130 x 180 x 90 cm
60.000 euro
Venduta a collezionista europeo (Scandinavia)
Dominique Lévy (Geneva, London, New York)
Rudolf Stingel
Untitled, 2010
Olio su tela
82 5/8 x 66 7/8 inches (210 x 170 cm)
1,9 millioni di dollari (prezzo richiesto)
Park Seo Bo
Ecriture 36-73, 1973
Matita e olio su tela
17 1/4 x 20 1/2 inches (44 x 52 cm)
250.000 dollari (prezzo richiesto)
Kavi Gupta Gallery (Berlin, Chicago)
McArthur Binion
dna: white painting: test for seasons: XV, 2006
Venduto per 30.000 — 40.000 dollari
Blum & Poe (Los Angeles, New York, Tokyo)
Julien Schnabel
Untitled (Chinese), 2011
Inkjet print, oil, resin on polyester
90 x 80 inches
venduto a 350.000 dollari
Ha Chonghyun
Conjunction 2002-50, 2002
Olio su tela
120 x 180 c,
Venduto a 195.000 dollari
Zhu Jinshi
The ear of Imperial Garden, 2010
Olio su tela
140 x 160 cm
Venduto a 195.000 dollari
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