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Parigi, Sotheby's la collezione di Bernard Boutet de Monvel ha richiamato i musei

  • –di Stefano Cosenz
S.A.R. le Maharaja d'Indore, del 1934, venduto per 2.499.000 euro contro una stima di 300-500mila
S.A.R. le Maharaja d'Indore, del 1934, venduto per 2.499.000 euro contro una stima di 300-500mila

L'asta con cui Sotheby's a Parigi ha disperso il 5 e 6 aprile la collezione di Bernard Boutet de Monvel, costituita dai suoi dipinti e dai suoi arredi, non è stato solo un evento commerciale che ha richiamato 550 collezionisti da 30 nazioni (compreso il Medio-Oriente, la Russia e l'Asia) e curatori di musei (ben otto sue opere sono state acquistate da musei francesi, compreso il Museo d'Orsay, il Museo d'Orléans, il Museo de Poitiers e il Museo franco-americano dello Château de Blérancourt), aggiudicando 321 dei 344 lotti proposti (93,3%) e totalizzando 9.293.271 euro con il 99,6% del venduto sul valore.

È stato un evento irrepetibile anche dal punto di vista culturale, perché Bernard è stato in tutti i sensi una persona prestigiosa, “uno dei più importanti artisti francesi dell'inizio del XX secolo”, come ha dichiarato Pascale Pavageau, a capo del dipartimento dei dipinti e dei disegni del XIX secolo presso Sotheby's di Parigi: pittore aristocratico, dandy di sofisticata eleganza tanto che lo stilista francese Paul Poiret gli chiedeva spesso consigli quando si trattava di scegliere un abito per andare all'Opéra. Vissuto nella prima metà del Novecento fu un pittore precursore dell'Art déco, per molti il “pendant” di Tamara de Lempicka, icona di un periodo storico di raffinato “savoir vivre”, fu anche fotografo, decoratore d'interni (come dell'hotel particulier di Jean Patou e della villa dell'attrice Jane Renouardt), creatore di mobili e suppellettili, amatissimo negli Stati Uniti (morì nel 1949 in un incidente aereo in un volo tra Parigi e New York), ritrattista ufficiale di “paperoni” d'oltreoceano, come gli Astor, i Vanderbilt, i Frick. Iconico è il suo dipinto Autoritratto, place Vendȯme, del 1932 che da una stima di 200-300mila euro è volato a 1.743.000 !

Ebbe un'unica figlia, Sylvie, scomparsa qualche anno fa, una moglie adorata, Delfina, immortalata con tanto di veletta e tailleur Piguet (dipinto nel 1936, Delfina Boutet de Monvel, venduto per 363mila euro contro una stima di 40-60mila). Altre tele che raffigurano Delfina hanno ottenuto realizzi strabilianti, come Delfina Boutet de Monvel devant le barceau de Silvye del 1923, venduta per 327mila euro contro una stima di 15-20mila o Delfina à la guitare del 1936 aggiudicata per 117mila euro contro una stima di 30-50 mila.

Bernard ha dipinto il gotha europeo, amici e rampolli dell'alta società, dai principi Sixte di Borbone-Parma e Le'on Radziwill al conte de Barrale e a Pierre de Quinsonas, sino al S.A.R. le Maharaja d'Indore, da lui dipinto nel 1934, opera da lui risultata il top lot dell'incanto, venduto per 2.499.000 euro contro una stima di 300-500mila.

All'asta sono andati anche i mobili (soprattutto in stile Napoleone III) del suo hotel particulier nel VII arrondissement (passage la Visitation): una pendola da tavolo a movimento magnetico in tartaruga, marmo, argento, smalto, manifattura Cartier di fine anni '20, stimata 40-60mila euro è volata a 243mila.

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