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Art Cologne celebra il 50° anniversario con un'edizione di successo

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Mercato dell'arte

Art Cologne celebra il 50° anniversario con un'edizione di successo

  • –di Silvia Anna Barrilà

La fiera d'arte moderna e contemporanea più antica d'Europa, Art Cologne, ha celebrato il suo 50° anniversario dal 14 al 17 aprile a Colonia con 60.000 visitatori (56.000 nel 2015). Fondata nel 1967 dai galleristi Hein Stünke e Rudolph Zwirner, ha preceduto di pochi anni ArtBasel, fondata nel 1970 dai galleristi Trudi Bruckner, Balz Hilt e Ernst Beyeler. Ma mentre Basilea è riuscita ad imporsi come prima fiera in Europa e poi nel mondo, Art Cologne col tempo ha perso di rilevanza. Fino a qualche anno fa, quando l'americano Daniel Hug ha preso in mano la direzione ed è riuscito a restituire a Colonia vivacità, facendo tornare le gallerie internazionali e dando spazio a quelle più giovani. Art Cologne rimane, infatti, il luogo privilegiato per incontrare i ricchi collezionisti tedeschi della zona del Reno, che sono ancora forti e numerosi, nonostante Berlino sia diventato il centro di produzione dell'arte contemporanea.

L'offerta in fiera era dominata dai grandi nomi dell'arte tedesca come Sigmar Polke, Georg Baselitz, Isa Genzken, Rosemarie Trockel, Imi Knoebel, Cosima von Bonin, Thomas Struth, Candida Höfer, Thomas Ruff, Jürgen Teller e Wolfgang Tillmans, e dalle opere bidimensionali di grande formato. La più grande era un'enorme tela di Katharina Grosse di quasi 4x8 metri da 300.000 euro allo stand della galleria viennese Galerie nächst St. Stephan Rosemarie Schwarzwälder.
Ad accogliere i visitatori nella sezione delle gallerie blue chip c'era lo stand del figlio di uno dei fondatori della fiera, il potente David Zwirner di New York, che il giorno dell'inaugurazione ha venduto una grande zucca di Yayoi Kusama a 750.000 dollari, opere di una nuova serie di Thomas Ruff ispirate agli archivi fotografici della Nasa, opere di Sigmar Polke, e un ritratto di Isa Genzken del fotografo Wolfgang Tillmans a 80.000 dollari. Di fronte a Zwirner, si distingueva per lo stand finemente curato un'altra potente galleria: la svizzera Hauser & Wirth, che ha celebrato la nuova apertura della galleria a Los Angeles con una presentazione di tre importanti artisti californiani, Paul McCarthy, Jason Rhoades e Richard Jackson. Di quest'ultimo c'era un wall-painting site-specific che è stato distrutto dopo la fiera, ma si poteva commissionare ad un prezzo tra 75.000 e 180.000 dollari e ha suscitato l'interesse di due musei. Già durante l'opening, inoltre, sono state vendute due edizioni della sua opera “Ain't Painting a Pain” (2012) a 75.000 dollari e un'altra opera a 55.000 dollari.


L'inaugurazione à andata bene anche per Max Hetzler di Berlino, che ha piazzato opere a prezzi tra 9.000 e 70.000 euro. “C'è un'ottima atmosfera e siamo sorpresi dai visitatori” ha commentato André Buchmann della Galerie Buchmann (Berlino, Lugano). “Ci sono molti curatori e vengono da tutti i musei tedeschi”. Al suo stand c'erano opere di Tony Cragg (95.000-180.000 euro), di cui il Von Der Heydt Museum inaugura una grande retrospettiva il 19 aprile, ma anche dell'italiano Alberto Garutti, con cui la galleria collabora da due anni. “Lo abbiamo portato a Colonia già l'anno scorso” prosegue Buchmann, “perché vogliamo farlo conoscere al nostro pubblico e mostrare continuità. A Basilea sarà inserito nella sezione Art Parcour”. I prezzi per le sue opere in stand andavano da 18.000 a 70.000 euro.
Rimanendo in ambito italiano, a fianco a Buchmann c'era il gallerista torinese Giorgio Persano con un'enorme opera di Mario Merz del 1985 in cui l'uso della natura si estende dai tavoli alla tela. Oltre a Merz, c'erano opere di Nicola De Maria, Bernar Venet, Michael Biberstein e Pedro Cabrita Reis a prezzi da 40.000 a 700.000 euro (per il Merz). “Abbiamo avuto almeno quattro richieste per ogni artista” ha detto Persano commentando l'opening. “È la seconda volta che partecipiamo perché Colonia è una fiera storica che negli ultimi anni si è ripresa bene e crediamo nel futuro”.


Alla prima partecipazione quest'anno, invece, il francese Perrotin, venuto con l'idea di aprirsi ad una nuova clientela. Nel suo stand mostrava opere di vari artisti tra cui una da 350.000 dollari di un artista strettamente legato alla galleria come Takashi Murakami, ma anche una del tedesco Heinz Mack, di cui viene inaugurata il 23 aprile in galleria a Parigi la prima grande personale in Francia dal 1973, quando è stato in mostra al Musée d'Art moderne de la Ville de Paris. Su un'altra parete c'era un'opera da 48.000 euro del francese Laurent Grasso (1972), vincitore del Prix Marcel Duchamp nel 2008, con cui Perrotin inaugura un nuovo spazio a Seoul il 28 aprile.
Il piano inferiore rispetto alla sezione delle gallerie blue chip - che, però, presentava anche gallerie più locali o di qualità inferiore rispetto a quelle nominate - era dedicato al moderno, con gallerie come Galerie Thomas di Monaco di Baviera che ha ricevuto il premio alla carriera assegnato ogni anno dalla fiera e che ha venduto un lavoro di Alexej von Jawlensky per 220.000 euro. In questa sezione Von Vertes di Zurigo ha ceduto una tela di Joan Miró per più di 1 milione di euro, forse la vendita più cara della fiera. In genere, infatti, le vendite sono state registrare per lo più sotto i 300.000 euro.


Al piano ancora superiore, invece, c'erano le gallerie emergenti: una lista di ottime gallerie con opere più sperimentali e proposte di alta qualità. Tra queste c'era l'italiana SpazioA di Pistoia. “È la prima volta che partecipiamo” ha detto il gallerista Giuseppe Alleruzzo, “perché abbiamo sentito dai colleghi che la qualità è in continuo miglioramento”. La galleria ha presentato due artisti: la tedesca Esther Kläs (1981), che è in costante crescita e ha già avuto una personale al MoMA PS1 (i prezzi in cinque anni sono passati da 5.000 euro a 25.000-35.000), e l'italiano Luca Bertolo, che invece produce un lavoro volutamente poco riconoscibile - e quindi poco commerciale - ma che lentamente sta ottenendo riconoscimenti, tanto che ha venduto già durante l'opening (i prezzi per le opere in stand andavano da 5.000 a 11.000 euro).


All'interno della sezione delle gallerie emergenti, una serie di proposte molto interessante era quella delle “Collaborations”, con stand concepiti dalla collaborazione di due giovani gallerie. “Per partecipare si propone un progetto” ha spiegato Matthias von Stenglin della galleria di Zurigo RaebervonStenglin. “Noi condividiamo l'artista Sofia Hultén (prezzi sui 12.000 euro) con Daniel Marzona di Berlino, per cui siamo partiti da lei e in più abbiamo presentato ognuno un artista”. Per RaebervonStenglin era Karsten Födinger (1.500-6.000 euro) e per Marzona Olaf Holzapfel (15.000 euro). Il dialogo ha funzionato molto bene, tanto che sia Holzapfel che Hultén sono stati acquistati per la Collezione di arte contemporanea della Repubblica Federale Tedesca.

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