ArtEconomy24

MoMa e The Met avviano ristrutturazioni con riduzione forza lavoro

  • Abbonati
  • Accedi
Musei e Biennali

MoMa e The Met avviano ristrutturazioni con riduzione forza lavoro

  • –di Maria Adelaide Marchesoni

The Met Metropolitan Museum of Art e il MoMa Museum of Modern Art le due più importanti istituzioni museali americane hanno in programma nei prossimi mesi operazioni di ristrutturazione che interesseranno la forza lavoro.
Il MoMa ha dichiarato di voler offrire ai dipendenti che hanno raggiunto i 55 anni di età e oltre, che abbiano maturato almeno 9 anni di servizio alla data del 31 luglio, la possibilità di partecipare a un programma volontario di pensionamento. I motivi di questa proposta vanno ricercati nel fatto che il museo attualmente si trova in una fase di transizione con le attività museali ridimensionate in attesa dell'ampliamento del suo spazio espositivo progettato da Diller Scofidio + Renfro. Per l'espansione in questi giorni l'istituzione americana ha ricevuto una donazione di 100 milioni di dollari dal magnate dell'intrattenimento e collezionista David Geffen. Il costo per il progetto sarà di 400 milioni di dollari destinati alla costruzione a cui si devono aggiungere 40 milioni per i lavori di ristrutturazione. Il MoMa ha raccolto finora 650 milioni di dollari e una parte di questi sono stati destinati al fondo di dotazione del museo.
Di natura diversa il piano di ristrutturazione che la scorsa settimana il Metropolitan Museum of Art ha annunciato. Il museo, che a inizio 2016 ha aperto il nuovo spazio espositivo Met Breuer nell'ex sede del Whitney Museum of American Art, ha chiuso la gestione 2015 (nel giugno dello scorso anno) con un deficit operativo di 7,7 milioni di dollari e secondo la guidance il 2016 dovrebbe evidenziare un ulteriore aumento del deficit a 10 milioni di dollari, il management non esclude che potrebbe raggiungere nei prossimi anni anche 40 milioni di dollari. Il peggioramento dei conti ha portato pertanto il management alla decisione di avviare nei prossimi 24 mesi una ristrutturazione che interesserà la forza lavoro, una riduzione del programma espositivo con l'obiettivo di massimizzare i flussi di reddito. Negli ultimi sei anni The Met ha avviato un'altra ristrutturazione in occasione delle perdite registrate in seguito alla crisi degli hedge fund nel 2009.

The Met: la gestione 2015
Il Metropolitan Museum of Art ha registrato un disavanzo di gestione operativa di 7,7 milioni di dollari a fronte di ricavi pari a 276,8 milioni di dollari con un incremento del 5,4% rispetto all'anno fiscale 2014. L'aumento dei ricavi è stato parzialmente assorbito da costi operativi più elevati in seguito all'aumento delle spese per l'attività museale che complessivamente hanno raggiunto 284,5 milioni di dollari.
Tra i ricavi operativi, i positivi risultati dell'affluenza con oltre 6,3 milioni di visitatori, hanno elevato a 29,8 milioni di dollari i ricavi da biglietteria (14% del totale ricavi). Sul fronte della raccolta fondi, il museo ha potuto contare su circa 208 milioni di dollari in donazioni, gift, membership oltre al supporto del governo, rispetto a 186 milioni di dollari dell'anno fiscale 2014. Questa cifra comprende i fondi ricevuti dal National Endowment for the Arts, che ha assegnato al Met 65.000 dollari per la mostra “Sultans of Deccan India.”
A livello patrimoniale il totale attivo era pari a 4 miliardi di dollari al 30 giugno 2015. Il portafoglio di investimenti a lungo termine, che rappresenta la maggior parte del patrimonio del museo, ammontava a 3.3 miliardi di dollari e nell'anno fiscale ha generato un rendimento del 5%. Le passività sono aumentate a 266,9 milioni di dollari e il 59% è attribuito all'emissione di 250 milioni di dollari di obbligazioni a 30 anni. L'emissione è avvenuta nel febbraio 2015 e presenta un rendimento del 3,431%.

MoMa: gestione 2015
Il MoMa chiude la gestione al 30 giugno 2015 con un deficit operativo di 17,6 milioni di dollari (16,6 milioni di dollari nel 2014). I costi operativi derivanti dalla gestione museale sono aumentati a 166 milioni di dollari (157 milioni nel 2014) per i maggiori costi derivanti dall'attività curatoriale (a 77 milioni da 75 milioni di dollari). I costi per l'attività di fundraising ammontano a 15 milioni di dollari rispetto 14 milioni dell'anno precedente. I ricavi sono saliti a 202 milioni da193 milioni del 2014.

© Riproduzione riservata