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Mercato dell'arte

Aste italiane, in aprile scambi vivaci per dipinti e disegni antichi, Pop Art romana e design

  • –di Stefano Cosenz
Farsettiarte - Un olio su tela di Beppe Ciardi del 1925, “Paranze”, 150x180 cm,, stimato 30-40mila euro, venduto a 47.310 euro
Farsettiarte - Un olio su tela di Beppe Ciardi del 1925, “Paranze”, 150x180 cm,, stimato 30-40mila euro, venduto a 47.310 euro

Si fanno vivi gli scambi nelle aste nazionali di aprile nel settore dei dipinti e disegni antichi, del post-war italiano e del design. Gli antichi oggetti di pregio schizzano in alto solo se sono proposti con stime prudenziali. Stabile l'arte orientale, dopo il boom degli anni scorsi.

Il Ponte di Milano, a fianco delle aste nelle sede centrale di Via Pontaccio dedicate ai settori tradizionali e con quotazioni significative, già da tempo organizza nella sede di Lambrate, aste di successo dedicate a un pubblico giovane e dinamico, composto da architetti, collezionisti, commercianti, appassionato di “modernariato”, una sorta di figlio minore del dipartimento di Design. Sono aste che comprendono 4.000 – 5.000 lotti con valutazioni contenute e con percentuali di vendita sopra la media: l'asta di modernariato, oggetti di decorazione d'interni, dipinti di arte moderna, collezionismo, tenutasi il 12-13-14 e 15 aprile a Via Pitteri, ha ottenuto un fatturato di 633.516 euro con il 70% di lotti venduti: tra le collezioni che hanno ottenuto il maggior successo si segnalano le macchine fotografiche (venduto circa il 90%), le macchine da caffè (venduto il 90%), i lotti a soggetto napoleonico (quasi 100% con lotti che hanno più che raddoppiato le stime), gli intramontabili Swatch (quasi 100% di venduto). Un busto in marmo bianco di Carrara “Napoleone Bonaparte” alto 46 cm e stimato 500-600 euro, ne ha realizzati 1.572. La lampada da tavolo in metallo, laccato verde sabbiato, Italia anni '70, è stata venduta per 1.965 euro contro una stima di 350-400.

A Via Pontaccio, nella suggestiva cornice di Palazzo Crivelli nel cuore di Brera, si sono tenute, invece, due aste: la prima, il 5-6 e 7, di arredi e dipinti antichi, ed argenti e la seconda, l'8 aprile, dedicata all'arte orientale. Ma andiamo con ordine, la prima ha fatturato di 932.425 euro e col 67% di lotti venduti: “il mercato dell'antico è ancora sofferente - hanno dichiarato gli esperti del Ponte -. Il collezionista acquista ma in modo consapevole selezionando il bello e dando il giusto valore di mercato alle opere, soprattutto, se i soggetti sono accattivanti o molto decorativi. Le valutazioni, necessariamente prudenti, sono l'espressione dell'andamento del settore, con una tendenza comunque al rialzo per le opere di qualità e di pregio”.

Un gruppo da centro, Trionfo i Nettuno e Anfitrite, modello di Filippo Tagliolini in biscuit della Real Fabbrica Ferdinandea, 1785-90, alto 53 cm, valutato 30-32mila euro ne ha realizzati 62.500, mentre una coppia di oli su tela (64 x 83 cm) del maestro bolognese del XVIII secolo, Nascita di Venere e Perseo e Andromeda, valutata 1.600-1.800 euro, ne ha realizzati 27.500. L'esito delle due tornate di argenti evidenzia in particolare la solidità commerciale dell'argenteria d'uso civile, decorativa e d'apparato. Si confermano le grandi firme della creatività italiana e internazionale del Novecento come Ravasco, Cortelazzo, Buccellati, Jensen e Tiffany: un centrotavola in argento, decorato al centro da figure marine, nudi femminili e animali fantastici e con base decorata a fondale marino con figure marine e fantastiche, Italia XX secolo, 13.400 grammi di peso, valutato 10-12mila euro è stato venduto per 12.500. Della seconda asta dedicata all'arte orientale con il fatturato totale (269.900 euro) e la percentuale dei lotti venduti (61%): “Il mercato del settore, dopo il boom degli anni scorsi, sta vivendo un momento di stabilizzazione – hanno affermato dalla casa d'aste - e gli effetti si riscontrano anche in termini di asta: un minor numero di lotti e categorie più ascontate. I risultati della vendita si allineano con le tendenze del mercato dell'arte cinese classica a livello globale: le porcellane, in particolare quelle che rimandano alla Cina imperiale, ed i bronzi dorati di tradizione Tibetana-Nepalese sono le tipologie che hanno dato i risultati migliori, fermo restando che l'alta qualità continua a dare risultati e ad attrarre concorrenti”. Una coppia di vasi alti 46 cm con motivi dei “cento cervi”, con marchio apocrifo Qianlong sul fondo, Cina epoca Guangxu (1875-1908), stimata 25-30mila euro, ne ha realizzati 45mila.

Il 14 aprile Maison Bibelot di Firenze ha tenuto un'importante asta di disegni antichi di Villa Piatti: il corpo dell'inedita collezione, raccolta dal pittore Giulio Piatti nel XIX secolo, era composto da circa 30 disegni dal XVI al XVIII secolo, suddivisi in 27 lotti, ed ha totalizzato 240mila euro con due soli lotti invenduti. Il catalogo è stato curato da uno dei massimi esperti del settore, Mattia Jona. Top lot dell'asta, lo Studio frontale di figura maschile chinata attribuita ad un artista dell'Italia centrale del XVI secolo, un carboncino parzialmente acquerellato e biacca su carta grigio-azzurrina, con base di partenza di 900 euro è volato a 82.500 euro. Una seconda vendita si è tenuta il 14 e 15 aprile con dipinti Ottocento e Novecento, maioliche, ceramiche e porcellane con un fatturato di 305mila euro e il 70% dei lotti venduti: un carillon d'epoca partito da 150 euro ne ha realizzati 3.625.

Il 16 aprile Farsettiarte di Prato ha organizzato un'asta di antiquariato con un fatturato di circa un milione di euro. Il principale motivo d'interesse era costituito da una prestigiosa raccolta privata di maioliche ed i risultati migliori sono stati fatti registrare dagli splendidi esemplari del XV e XVI secolo. In particolare, un raro vaso bianco in maiolica realizzato in Toscana nella prima metà del Quattrocento, alto 19,5 cm, stimato 40-50mila euro ne ha realizzati 109.360, mentre un albarello in maiolica policroma di manifattura napoletana della fine del Quattrocento, alto 24 cm, con il ritratto di Filippo Maria Visconti di profilo, stimato 89-90mila euro, è stato venduto per 105.700. Nella sessione dedicata alle opere del XIX e XX secolo, l'interesse degli acquirenti si è concentrato sulle opere di tre artisti livornesi: la nature morte e i ritratti di Oscar Ghiglia, provenienti da una collezione fiorentina, e le vedute di Renato Natali e di Llewelin Lloyd. Un olio su tela di Beppe Ciardi del 1925, Paranze, 150 x 180 cm, stimato 30-40mila euro è stato venduto a 47.310.

Dipinti antichi ed arredi sono stati il tema di un'asta presso Meeting Art di Vercelli il 16-17-20-21-23-24 e 25 aprile con un fatturato di 888.292,50 euro e con il 74,34% di lotti venduti e importanti aggiudicazioni sia per i dipinti antichi che per gli oggetti di design. Tanta gara per esempio per una poltrona anni '90 di Ron Arad, in alluminio anodizzato e alluminio lucidato a specchio, 102 x 56 cm alta 78 cm, che da una partenza di 7mila euro è stata venduta per 14.760. Tra i top lot, un dipinto a olio su tavola del XVII secolo di Valentin De Boulogne che a Roma risentì l'influenza del Caravaggio, Cristo e il pagamento del tributo, 27 x 36 cm, cornice del XVIII secolo, rimasto nella collezione Sir Luke Schaub del 1758, quando venne acquistato a un'asta Langford's nel 1758, fino al 1987: da una base di 15mila euro è stato venduto a 28.250. Nel settore dell'antica arte decorativa, un raro cofanetto matrimoniale in osso scolpito e intarsiato in legni di varia essenza, facente parte della bottega degli Embriachi, Nord Italia XV secolo, rivestito in lamelle in bassorilievo raffiguranti uomi e donne in atteggiamenti galanti, 29 x 16 cm, alto 20 cm, da una base di 14mila euro è passato a 17.220.

Boetto di Genova ha tenuto il 19 aprile una vendita di arte moderna e contemporanea che ha fatturato 1,8 milioni di euro, con l'80% dei lotti venduti e il 60% in valore. “L'interesse è stato soprattutto sulla sezione della Pop Art italiana (Angeli e Schifano) e su Bonalumi, il risultato dei quali è stato al di sopra delle aspettative - hanno illustrato gli esperti della casa d'aste -. I collezionisti stranieri sono stati il 50%, mentre i restanti, italiani, si stanno riaffacciando al settore in maniera vivace. Nel settore della fotografia l'interesse si è manifestato, soprattutto, sui lavori di Massimo Vitali e di Gina Pane”. Lo smalto su tela di Mario Schifano del 1978-79, 120 x 120 cm, Senza titolo, è stato aggiudicato a 110mila euro contro una stima di 100mila, mentre la tempera vinilica su tela estroflessa di Agostino Bonalumi, Nero del 1980, 100 x 100 cm, è stato aggiudicato alla stima, 110mila euro.

Un catalogo di importanti dipinti antichi è stato disperso da Pandolfini di Firenze, che purtroppo non ha fornito fatturato totale e percentuali sul venduto, come invece solitamente fa. La regina dell'asta è stata la Lunetta di Giovanni della Robbia, già appartenuta al Kunstgewerbe Museum di Colonia, che dopo un'accesa battaglia di rilanci e partita da 40-60mila euro è stata battuta per 173.800. Occorre segnalare il risultato ottenuto dal trittico a tempera e oro su tavola del Maestro della Madonna Lazzaroni raffigurante una Madonna con Bambino in trono tra Santi nella parte centrale, e Santi nelle alette laterali, che dopo una concitata gara partita da una stima prudenziale di 8mila euro ha raggiunto i 56.250 euro. Tra le opere del XIX secolo, un olio su tela del 1888 di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Ritratto della Poverina, ha raggiunto gli 87.500 euro.
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