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Gli artisti portoghesi nelle collezioni italiane

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Gli artisti portoghesi nelle collezioni italiane

  • –di Marianna Agliottone
Julião Sarmento, Milk and Honey, 2004, mixed media on canvas (courtesy Sean Kelly Gallery, New York)
Julião Sarmento, Milk and Honey, 2004, mixed media on canvas (courtesy Sean Kelly Gallery, New York)

Gli artisti portoghesi non sono particolare oggetto di ricerca da parte dei collezionisti italiani, anzi si può osservare quanto parte dell'interesse, ad oggi, non prescinda dalla presenza di questi artisti nei grandi eventi internazionali come la Biennale di Venezia .

A tal proposito, è interessante quanto dichiara ad Arteconomy24 Vittorio Gaddi , notaio e collezionista di Lucca, che ha in raccolta un grande dipinto su tela (190 x 220 x 6 cm) di Julião Sarmento: «Ho acquistato una sua opera non perché nutro un particolare interesse per la scena artistica portoghese, che anzi non conosco a fondo, ma perché ero interessato al suo lavoro, che avevo ammirato per la prima volta quando, nel 1997, ha rappresentato il Portogallo alla XLVII Biennale di Venezia”. Sarmento è un artista che vanta esposizioni personali in molte importanti istituzioni museali ed è presente nelle collezioni di molti musei, il MoMA di New York, il Moderna Musee, il Centre Pompidou e il Guggenheim di New York, ed ha partecipato a due edizioni di dOCUMETA . “Il dipinto che ho si chiama Milk and Honey - prosegue Gaddi - l'ho acquistato ad Art Basel dalla Sean Kelly Gallery di New York che lo esponeva nel suo stand. Fa parte di una serie di dipinti con figure di donne appena accennate e non completate, spesso prive del volto, accompagnate da frasi apparentemente scollegate dalle immagini. Per quanto riguarda il prezzo di acquisto, il pagamento è stato effettuato in dollari e, con il cambio dell'epoca, corrispondeva a 47.600 euro».

Oltre a Gaddi, tra gli altri collezionisti a interessarsi agli artisti portoghesi ci sono Bruna e Matteo Viglietta, collezione La Gaia , che attualmente posseggono più di 2.000 opere tra cui, anch'essi, un pezzo di Julião Sarmento, e poi Leonor Antunes acquistato da Isabella Bortolozzi a Berlino, nel 2006, e Francisco Tropa preso da Jocelyn Wolff di Parigi ad Artissima , nel 2015, con cifre che vanno dai 10.000 ai 20.000 euro. Infine, tra le poche presenze dei portoghesi nelle raccolte italiane, non mancano pezzi acquisiti anche con cifre più contenute: Gino Battista, collezionista pugliese e imprenditore dell'omonimo caffè, ha acquistato, nel 2015, un incisione su rame di Rui Chafes, in edizione di 40, per 1200 euro.

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