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Mercato dell'arte

Asta Finarte sotto le stime, buone performance per Schifano, Festa e Fioroni

  • –di Gabriele Biglia
Tano Festa “La camera rossa” 1963 Stima: 10.000-15.000 euro Aggiudicato per 72.000 euro
Tano Festa “La camera rossa” 1963 Stima: 10.000-15.000 euro Aggiudicato per 72.000 euro

L'asta di Finarte dedicata all'Arte Moderna e Contemporanea tenutasi mercoledì 11 maggio nelle sale del Palazzo della Permanente di Milano in via Turati, si è chiusa con un totale 1,2 milioni (senza buyer's premium) contro una aspettativa pre-asta di 1,5-2 milioni di euro, con una percentuale di venduto del 76%.
La storica casa d'aste milanese, dopo l'esordio sul mercato del novembre scorso a seguito dell'acquisizione dei nuovi investitori del marchio fondato nel 1959, è in ancora in fase di riposizionamento. Il catalogo di vendita ha offerto 141 lavori appartenenti ai movimenti più significativi del XX secolo, dal Futurismo al Pop Art romana, pochi particolarmente importanti, indice della difficoltà per la casa d'aste di reperire opere di qualità medio alta, in un segmento del mercato, quello dell'arte moderna e contemporanea, particolarmente inflazionato dalla presenza di altri competitor.
Se da una parte si è registrato un grande interesse per le opere di Tano Festa e Mario Schifano provenienti dalla collezione del giornalista e scrittore Furio Colombo, dall'altra i lotti con le stime più alte in catalogo, come la tela estroflessa a tempera vinilica rossa di Agostino Bonalumi (stima: 100.000-150.000 euro) e il dipinto del 1929 di Gino Severini “Natura morta. Tendina e mandolino”(lotto 6), presentato alla Seconda Quadriennale d'Arte Internazionale del 1935 ed esposto nella sua personale di Parigi nel 1931, sono rimasti invenduti. Molti lotti sono stati aggiudicati sotto la stima minima, come il dipinto di Renato Guttuso proveniente dalla nota raccolta Pellin “Telefoni o L'incomunicabilità” del 1980 (stima: 30-40.000 euro) acquistato per soli 24.000 euro.
Invendute anche le due tele sagomate di Turi Simeti, un acrilico marrone del 1990 composto da otto ovali (stima: 40-50.000 euro) e un acrilico bianco a cinque ovali, anch'esso di recente realizzazione (25-35.000 euro)
L'incanto si è aperto con una tempera su cartoncino post-futurista di Giacomo Balla, “Bandiere in movimento”, datata 1918/ 1919 (stima: 20 -30.000 euro), aggiudicata al martello per 22.000 euro.
La vendita si è accesa all'apparire delle opere provenienti dalla collezione Colombo, che hanno ottenuto prezzi importanti rispetto alle stime di partenza: la tecnica mista su tavola “La camera rossa” (lotto 62) datata 1963, di Tano Festa, stimata 10.000-15.000 euro, è stata aggiudicata per 72.000 euro, mentre un'altra opera di Festa “Michelangelo according to Tano Festa” del 1967 da una valutazione di 4.000 e i 6.000 euro è stata battuta a 70.000 euro.
Successo anche per i lavori di Mario Schifano come “Water lilies” del 1982, aggiudicato a 42.000 euro, contro una stima di 10.000-15.000 euro. Più che raddoppiato anche il valore di “Cielo Terra” (1964), stimato tra i 6.000 e gli 8.000 euro, ma battuto a 19.000 euro, mentre ha sfiorato il raddoppio “Sogno di Quattro stagioni” (1966), venduto a 35.000 euro (stima d'asta 16.000-18.000 euro).
Ottimi i risultati anche per Giosetta Fioroni: tutte vendute le sue opere, con “Le cortigiane da Carpaccio” (1966) che ha chiuso a 41.000 euro (stima d'asta 15.000-20.000 euro), la seconda miglior aggiudicazione di sempre per l'artista romana.
Ottimo risultato anche per il lavoro di Max Bill “Vier Uberlagerte Helligkeiten”, un acrilico su tela 1966 (stima 20-30.000 euro) comprato per 42.000 euro e per la tela “Composition Abstrait” del 1960 di Serge Poliakoff aggiudicata per 50.000 euro (stima 20.000-30.000 euro).

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