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Mercato dell'arte

La fotografia prova a far breccia a Londra

  • –di Sara Dolfi Agostini
TOD PAPAGEORGE STUDIO 54, NEW YORK, 1978-1980 Courtesy Galerie Thomas Zander, Colonia
TOD PAPAGEORGE STUDIO 54, NEW YORK, 1978-1980 Courtesy Galerie Thomas Zander, Colonia

Riuscirà Londra a rubare lo scettro di capitale europea della fotografia a Parigi? È ancora presto per dirlo, ma le condizioni ci sono, e gli operatori della scena inglese non sembrano disposti a lasciarsi scappare questa opportunità. Dal 19 al 22 maggio, per fare un esempio, la città ha catalizzato galleristi, collezionisti, editori e appassionati offrendo per il secondo anno consecutivo due fiere, Photo London e OffPrint , più mostre nelle maggiori istituzioni cittadine, dalla Tate Modern alla Barbican Art Gallery , e aste di fotografia storica e contemporanea. “Photo London ha dato ai collezionisti una ragione in più per venire a Londra, e all'asta abbiamo registrato una partecipazione inedita” racconta Genevieve Janvrin, direttrice per la fotografia alla casa d'asta Phillips , che ha realizzato 2,2 milioni di £ per 160 lotti. Con una sorpresa: il record per il fotografo giapponese Masahisa Fukase, con una stampa rara in grandi dimensioni della sua famosa serie “Ravens” degli anni '70, stimata 15-25mila £ e venduta per quasi 94mila.

Masahisa Fukase è anche tra i protagonisti della mostra “Performing for the Camera” alla Tate Modern, che sta dedicando ampio spazio alla fotografia giapponese, anche grazie al supporto di Hyundai. Nella collezione permanente, ad esempio, ci sono 16 stampe di Shigeo Anzaï scattate alla 10. Biennale di Tokyo, e acquisite dal museo alla galleria White Rainbow, che in questi giorni presenta un nuovo progetto espositivo dedicato ad Anzaï, con prezzi da 1.500-4.000 £.

La seconda edizione di Photo London, in scena alla Somerset House, ha richiamato addirittura 35mila visitatori (+40% rispetto al 2015) con un parterre di 80 gallerie, di cui 22 con sede o avamposto in città e nomi importanti della fotografia internazionale. A rappresentare il XIX secolo c'erano due giganti come Hans P. Kraus Jr. e Robert Hershkowitz. Il primo con una selezione di fotografi inglesi e francesi, tra cui le romantiche marine di Gustave Le Gray e i bouquet floreali di Adolphe Braun, a prezzi tra 15-380mila dollari. Nello stand di Hershkowitz, invece, c'erano fotografie anonime a partire da 500 £, fino ad arrivare a una stampa di William Henry Fox Talbot, venduta per oltre 200mila £.

Sul contemporaneo, Taka Ishii aveva uno stand ispirato all'estetica del paesaggio, con stampe vintage della serie “Towards the city” di Yutaka Takanashi a 13mila €, e a 8mila € le atmosfere sospese di Risaku Suzuki e gli scenari sotterranei di Naoya Hatakeyama. Alcune gallerie hanno usato la fiera come una vetrina, puntando su autori storicizzati di grande impatto. Thomas Zander , ha venduto a 15-30mila € le foto di Helen Levitt, celebre esponente della street photography americana, ed esposto l'ultima edizione disponibile di un'installazione di 70 fotografie di Tod Papageorge dedicata allo Studio 54: prezzo 230mila €, ma solo per collezioni museali. Rose Gallery www.rosegallery.net, invece, ha puntato su due maestri della fotografia a colori che hanno documentato in chiave pop le rispettive società, l'americano William Eggleston e l'inglese Martin Parr, che in questi giorni è anche curatore di una mostra sulla storia della fotografia alla Barbican Art Gallery. Prezzi delle stampe vendute? Tra 30-40mila €.

Sul fronte della nuova fotografia, Purdy Hicks ha offerto a 7mila £ le opere di Edgar Martins, presto in mostra al nuovo museo MAAT di Lisbona . Mentre Christophe Gaillard www.galeriegaillard.com ha proposto Hannah Whitaker, attualmente in galleria a Parigi. Le opere, in vendita a 4-8mila €, sono incluse in “Photography is Magic”, ricognizione sull'immagine fotografica contemporanea pubblicata da Aperture l'anno scorso e firmata dell'autorevole critica della fotografia Charlotte Cotton.
A pochi minuti a piedi dalla Somerset House, i 1700 mq dell'iconica Turbine Hall alla Tate Modern erano occupati da OffPrint, fiera degli editori indipendenti che si occupano di graphic design, fotografia e arte contemporanea, fondata dal libraio olandese Yannick Bouillis. “Quando ho fondato Offprint volevo creare un luogo d'incontro tra produzione e mercato, la prima edizione è stata durante Paris Photo nel 2010 e ha richiamato subito 4.000 visitatori” racconta.

A Londra è stato invitato da Chris Dercon e Simon Baker, rispettivamente direttore e curatore per la fotografia della Tate Modern, che andavano a comprare i libri a Parigi. Tate ha offerto lo spazio e Luma Foundation , autorevole fondazione di Arles della collezionista Maja Hoffmann, accompagna il progetto nella sua realizzazione. I numeri di Offprint parlano da soli: 158 editori tra cui gli italiani Humboldt Books e San Rocco Magazine , banchetti da 350 £ per quattro giorni, e quasi 5.000 pubblicazioni in vendita, la metà stampate tra 2015 e 2016. E i libri si vendono, tra conferenze, book signing e un programma di eventi curato da Self Publish, Be Happy, start-up in cinque anni di attività ha portato il più tradizionale dei veicoli fotografici, il libro, a un nuovo inaspettato successo attraverso collaborazioni con fotografi emergenti come Cristina de Middel e Lorenzo Vitturi. “La fotografia nasce per documentare e conservare i ricordi, ma adesso tutto ruota attorno ai social network: condividiamo, e non ci importa sapere cosa ne sarà delle nostre fotografie virtuali, né se ci sarà un archivio per il futuro” spiega il fondatore di SPBH, l'italiano Bruno Ceschel. Quindi, l'idea di costruire un set teatrale per riflettere su limiti e potenzialità della fotografia oggi, con numerosi progetti performativi di fotografi e la collaborazione di Lucas Blalock, vecchia conoscenza degli acquirenti di SPBH che sarà in mostra il mese prossimo da Hauser & Wirth a New York . Non c'è da stupirsi: nonostante il processo di smaterializzazione in atto in campo fotografico, oggi e sempre di più i nuovi fotografi si trovano tra le confortanti pagine di un libro a tiratura limitata, da adesso e in futuro esposto anche nella capitale britannica.

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