ArtEconomy24

Incanti di maggio: perle da record da Wannenes, successo per i gioielli…

  • Abbonati
  • Accedi
Mercato dell'arte

Incanti di maggio: perle da record da Wannenes, successo per i gioielli delle storiche maison, per i Rolex e le monete d'oro - Foto

  • –di Stefano Cosenz

Cresce l'attenzione internazionale verso le nostre aste di gioielli, sono favorite le creazioni “uniche” delle storiche maison come Bulgari, Fasano e Petochi, i gioielli in corallo ambiti dal collezionismo orientale e i gioielli in stile archeologico. Una collana in perle naturali ha superato da Wannenes il milione di euro, acquistata da un cliente straniero, come pure una spilla di Van Cleef & Arpels che da 6mila euro è volata a oltre 90mila da Pandolfini. Non si ferma la richiesta per i rari Rolex e per le antiche monete in oro e argento. E' la sintesi di quanto è accaduto nelle aste nazionali di maggio.


Ma andiamo per ordine: Cambi di Genova ha tenuto a Milano tre importanti aste nel settore degli Argenti da collezione, dei Gioielli e degli Orologi. Gli argenti, il 5 maggio, hanno totalizzato 266.237,50 euro col 48.82% di lotti venduti e il 67,21% del venduto sul valore: una rara caffettiera neoclassica in argento fuso, sbalzato e cesellato, di Genova, punzone della Torretta per l'anno 1797, 1.170 grammi di peso, alta 35,5 cm, è stata venduta per 18.750 euro. Il 24 maggio è seguita l'asta di orologi da polso e da taschino che ha totalizzato 408.087,50 euro col 49,11% di lotti venduti e il 70,32% del venduto sul valore: un raro orologio da polso Rolex “Oyster Cosmograph”, Sigma Dial, Ref. 6265/6263, in acciaio, impermeabile, realizzato nel 1978, è stato aggiudicato per 30mila euro. Importante fatturato quello per l'asta di gioielli, del 25 maggio, pari a 1.763.825 euro, col 49,21% di lotti scambiati e il 60,09% del venduto sul valore: una spilla Bulgari in platino con grande smeraldo Colombia contornato da diamanti taglio brillante, navetta e goccia, è stata venduta per 175mila euro. Il settore dei gioielli in corallo ha suscitato un'eccezionale attenzione soprattutto da parte dei clienti orientali che si sono aggiudicati la maggior parte delle collane, girocolli e orecchini.
Il 12 maggio a Roma Minerva Auctions ha organizzato un'asta di gioielli, orologi e argenti nella sede di Palazzo Odescalchi con un fatturato di 1,3 milioni di euro e il 75% di lotti venduti. Un record per tipologia di oggetto è stato ottenuto con la vendita dell'alzata in cristallo di Rocca con elementi a forma di serpente sui lati, oro, piccoli diamanti e piccoli smeraldi, 21 x 7,5 cm, realizzata nel 1930 da Alfredo Ravasco: da una stima di 10-15mila euro è stata aggiudicata per 65mila! Vera star dell'asta è stata l'oreficeria Bulgari, tra cui l'anello in platino e oro con al centro uno zaffiro Ceylon (taglio cuscino antico da 14,893 ct) contornato da brillanti per 4ct, del 1960, che da una stima di 65-100mila euro ne ha realizzati 142.700.
Meeting Art di Vercelli ha tenuto un'asta di orologi il 14-15-21 e 22 maggio, con un ottimo risultato, 1.646.724 euro col 76,72% di lotti venduti, che dimostra come la Casa giochi un ruolo importante in questo settore in Italia: tra i Rolex, sempre al vertice delle richieste, un Cosmograph Daytona “Paul Newman” ref. 6262 del 1970, in acciaio, quadrante bicolore nero e bianco, contatore a 30 minuti e 12 ore, bracciale Oyster in acciaio (presenza di qualche graffio) è stato venduto per 86.100 euro contro una base di 70mila. Tra i Patek Philippe, altro marchio al top dei desideri, un referenziale 5496 in platino, calendario perpetuo con fasi lunari serie recente, astuccio e certificato del 2014, è stato venduto per 67.650 euro contro una base di 50mila.
Bertolami Fine Arts di Roma ha organizzato il 19 maggio la sua prima asta di gioielli, argenti e orologi con un fatturato di 422.900 euro con un 35% di lotti venduti e il 29% in valore. Come ha dichiarato Fabio Moroni, capo del dipartimento: “in questo settore i tempi di radicamento sul mercato non sono veloci, l'acquisto del gioiello viene giustamente percepito dal pubblico come una scelta delicata e rischiosa che viene preferibilmente effettuata presso rivenditori conosciuti. Bisogna dare al pubblico il tempo di acquisire fiducia. E' stata pienamente confermata la tendenza che si registra in Italia negli ultimi anni per le aste di preziosi: sala prettamente virtuale con acquirenti stranieri. Un dato interessante è quello relativo ai due top lot, un collier e un paio di orecchini di Petochi (il primo è una collana in oro, brillanti per 8,18ct, purezza VVSI-VSI, rubini, venduto per 23.400 euro sotto le stime di 26-30mila, il secondo un paio di orecchini in oro, zaffiri per 6,50 ct, diamanti per 3,57 ct, purezza VVSI-VSI, venduto per 23.00 euro contro una stima di 31-35mila). Petochi è uno storico marchio di alta gioielleria italiana ben conosciuto nel nostro paese, soprattutto a Roma, ma poco noto all'estero. Ci ha dunque stupito l'acquisto da parte di acquirenti stranieri e dobbiamo concludere che evidentemente la qualità paga anche quando il pezzo è difficile”.
Il Ponte Casa d'Aste di Milano ha chiuso il mese di maggio con un fatturato che ha sfiorato i 3 milioni di euro, soprattutto, grazie all'ottima performance dell'asta di gioielli del 24 maggio che ha fatturato di 1.616.440 euro con il 90% di venduto. Il responsabile del dipartimento, Luca Ghirondi, ha affermato: “l'asta ha goduto una grande affluenza di pubblico durante l'esposizione, vasto ed eterogeneo, attratto da base d'asta molto competitive. Al successo della vendita ha contribuito, oltre alla folta partecipazione in sala, anche l'intervento telefonico e on-line di bidder da tutto il mondo”: un anello solitario in oro bianco con diamante rotondo taglio brillante da 5,21 ct è stato aggiudicato a 90mila euro, mentre una broche in oro giallo e platino, Cartier Place du Casino Monte-Carlo, a formare i famosi “Two Parrots” è stata venduta per 80mila euro. All'asta di gioielli è seguita il 25 maggio una vendita di orologi col 77% di venduto (un Rolex da polso in oro, anni '50, ha realizzato 11.500 euro) e una, la prima nel settore, di filatelia e numismatica con l'80% di venduto (una bella lettera di Lombardo Veneto con un 5 cent giallo e una coppia del 45 cent azzurro della prima emissione spedita in Francia nel 1855 ha realizzato 4.500 euro). Il 26 maggio è stata la volta del Fashion Vintage con un 82% di venduto (un set completo di cinque borse e borsoni Louis Vitton edizione limitata per America's Cup ha realizzato 1.750 euro). La Casa il 10 maggio aveva già tenuto un'asta di dipinti e sculture del XIX e XX secolo, con un fatturato di 539.375 euro, 65% di venduto e 162% di venduto sul valore, e nella sede di Via Pitteri la consueta vendita di modernariato dal 24 al 31 maggio con un fatturato di 509.540 euro, 64% di venduto e l'81% del venduto sul valore.
Il 24 e 25 maggio si sono tenute da Pandolfini di Firenze due aste, la prima di argenti, la seconda di gioielli e orologi, che assieme all'asta del 17 maggio di dipinti antichi, hanno fatturato oltre 3 milioni di euro. Nella vendita di argenti del 24 maggio un Grande Vaso con Coperchio con decorazione sbalzata eseguito a San Pietroburgo nel 1858 dall'argentiere Samuel Arnd ha realizzato 7.500 euro. Nell'asta di gioielli e orologi da polso e da taschino, una spilla di Van Cleef & Arpels degli anni '50, Ballerina, in diamanti, rubini e smeraldi, da una stima prudenziale di 6-9mila euro è volata a 93.750, acquistata da un cliente straniero. Grande successo anche per un nucleo di gioielli in stile archeologico provenienti da collezioni private italiane con una percentuale di venduto vicina al 100%: una spilla in argento con cameo in sardonice, raffigurante il profilo di un imperatore romano della dinastia degli Antonini, partendo da una stima di 350 euro ne ha realizzati 9.373! Tra gli orologi, si conferma il successo per i Rolex, in particolare per i modelli Daytona come quello in acciaio del 1971, ref. 6265, aggiudicato per 27.500 euro.
Il 25 maggio la casa d'aste Sant'Agostino di Torino ha organizzato quattro sessioni di gioielli, orologi e pendole, argenti con un fatturato di circa 500mila euro (assieme alle tre sessioni di arte del 24 maggio il fatturato totale è stato di 1,5 milioni di euro con una percentuale di venduto del 60%). La vendita è stata dominata dalle grandi maison, Cartier, Van Cleef & Arpel, Pomellato, Weingrill senza dimenticare l'alta gioielleria torinese come Fasano: di quest'ultimo marchio una collana in oro giallo, rubini, diamanti smeraldi per oltre 70 ct taglio cabochon è stata venduta per 6mila euro, mentre la demi-parure in corallo inciso ed onice è stata esitata a 5.500 euro.
La Maison Bibelot di Firenze ha totalizzato, nella sua asta di gioielli e orologi del 27 maggio, 450mila euro con il 50% dei lotti venduti. Top lot, un prezioso orologio da tavola firmato Cartier, partito da 14mila euro e venduto per 115mila! Fu commissionato nel 1943 in forma di ciborio, in oro giallo, diaspro giallo e diamanti taglio vecchio e a rosa, quadrante con numero romani. Un pendente decò in platino, zaffiro rettangolare non trattato al calore da 75 ct e diamanti per 6,5 ct è stato aggiudicato per 92.500 euro.
Prestigiosa vendita di gioielli il 31 maggio da Wannenes di Genova che ha fatturato 1.789.444 euro col 57,5% di lotti venduti e il 197,4% del venduto sul valore: top lot una collana di due fili di 101 perle naturali (con diametro compreso tra 6 e 10mm) di acqua salata con chiusura di diamanti e smeraldo battuta per 1.054.000 euro contro una stima di soli 100-120mila (il miglior risultato di sempre per la casa), mentre un diamante taglio vecchio europeo di 8,28 carati colore G purezza S/2 (piccole inclusioni a 10 ingrandimenti), con certificato gemmologico, ha realizzato 124mila euro, contro una stima di 40-60mila.
Maggio ha visto aste in altri settori del collezionismo di particolare interesse.
Innanzitutto i vini rari e pregiati, con una nuova asta, la quarta, di Bolaffi che si è svolta a Torino il 25 e 26 maggio con un fatturato di oltre 930mila euro e una percentuale di venduto del 90%, grazie alla collaborazione ormai consolidata con Slow Food Editore. Top lot dell'asta la selezione di 11 bottiglie del celebre Domaine de la Romanée Conti 1990 ceduta a 35mila euro, oltre il doppio della base. Ottima performance per i grandi rossi piemontesi, in particolare per i Barolo Mascarello e i Barbaresco Giacosa. Grandi battaglie al rialzo tra le numerose offerte in sala e telefonate da Usa, Danimarca, Svizzera e Austria.
Le antiche monete, in particolare d'oro e d'argento, continuano a suscitare entusiasmo tra i numerosi collezionisti italiani e stranieri. A Pavia il 10 maggio Varesi ha licitato 688 lotti, e ne ha venduti 464 (67,44%) totalizzando 625.95 euro. Come ha commentato lo stesso Alberto Varesi: “l'asta ha nuovamente sottolineato l'andamento del mercato odierno, molto orientato a premiare gli esemplari particolarmente belli e/o rari e, in generale, la monetazione aurea. Grande successo anche per le collezioni importanti, quelle omogenee e ricche di esemplari di particolare pregio che da tempo non appaiono sul mercato, basti guardare le monete offerte dell'antica Zecca di Pavia”. Tra i top price, un “5 Doppie” di Genova del 1641, 33,21 gr d'oro, in condizione splendida, da una base di 18mila euro, ne ha realizzati 26.680, mentre un Denaro in argento di Pavia, Ludovico il Pio (814-880), in condizione splendida, da una base di 10mila euro ne ha realizzati ben 31.900!
Durante la seconda edizione di “Verona Legend Cars”, la Maison Bibelot di Firenze ha organizzato il 7 maggio presso il Padiglione 1 della Fiera l'asta Memorabilia motoristiche, auto e moto storiche, con una folta presenza di pubblico e di partecipanti anche per telefono, che ha sfiorato i 200mila euro. Contesi a lungo un Manifesto pubblicitario Fiat 1923, aggiudicato per 13.400 euro (base d'asta 6.000) ed il monumentale manifesto di Plinio Codognato realizzato per celebrare le vittorie Fiat nel 1923, aggiudicato per 38.000 euro (uno dei due soli esistenti). Tra le moto ed auto storiche, una Porsche 911 T Targa del 1973, è stata aggiudicata per 86mila euro.

Vai all’Art Gallery

© Riproduzione riservata