ArtEconomy24

Aste italiane: in giugno sugli scudi antichi disegni e armi, armature…

  • Abbonati
  • Accedi
Mercato dell'arte

Aste italiane: in giugno sugli scudi antichi disegni e armi, armature giapponesi, vasi cinesi e sculture buddhiste

  • –di Stefano Cosenz
Bertolami Fine Arts una fioriera in ceramica invetriata con nudo di donna del 1925 circa di Pietro Melandri, esemplare unico presente fino agli anni '80 in un importante bar del centro di Roma, venduto a 16mila euro
Bertolami Fine Arts una fioriera in ceramica invetriata con nudo di donna del 1925 circa di Pietro Melandri, esemplare unico presente fino agli anni '80 in un importante bar del centro di Roma, venduto a 16mila euro

Due raffinate aste di antichi disegni incantano Firenze, battaglia di rialzi per antiche armi e armature giapponesi a Sarzana, bruciano le stime rari vasi cinesi e sculture buddhiste. A Genova anche un record mondiale per un artista italiano del Quattrocento fiorentino.
Il 1° giugno a Genova da Wannenes ha battuto un'importante asta di dipinti antichi e del XIX secolo che ha totalizzato 2.710.764 euro con il 65,9% di lotti venduti e il 134% del venduto sul valore. Il cuore della vendita è rappresentato dalla collezione del celebre antiquario torinese Giancarlo Gallino, riferimento per l'arte antica di Gianni e Marella Agnelli: una grande tavola del Quattrocento del fiorentino Neri di Bicci, L'Arcangelo Gabriele e Tobiolo e Santi, stimato 400-600mila euro, è stato battuto per 806mila euro, record mondiale per l'artista. Tra il 15 e 16 giugno si sono tenute le ultime tornate di vendite della Casa in questo primo semestre del 2016 dedicate all'Arte Orientale, al Design e allo Stile Italiano. L'Arte Orientale il 15 giugno ha totalizzato presso la Casa genovese 753.594 euro con un 62,8% di venduto per lotto e 411,5% per valore: top lot, una coppa cinese in porcellana decorata con fiori di loti in stile Ming, dinastia Qing, marcata e del periodo Yongzheng (1723-1735) battuta per 210.800 euro.

Un'importante vendita di opere su carta (stampe e disegni dal XVI al XX secolo), libri antichi e autografi si è tenuta da Pandolfini a Firenze il 23 giugno con un fatturato di 800mila euro, 71% dei lotti venduti e il 120% del venduto sulle stime minime. Come ha commentato Pietro De Bernardi, ad di Pandolfini: “la clientela italiana e internazionale risponde sempre in modo positivo di fronte a una vendita accuratamente selezionata come questa, frutto di ricerca e studio in un settore molto sofisticato”.
La vendita conferma il segnale di ripresa del mercato nazionale: molti i collezionisti italiani di provata esperienza e cultura hanno ricominciato ad acquistare opere su carta, come ha commentato Antonio Berni, direttore del dipartimento. Top lot della vendita, il disegno a penna, inchiostro bruno e acquarello rosso La deposizione nel sepolcro di Giovanni De Vecchi, foglio preparatorio per la pala d'altare della Cappella Tani nella chiesa di Santa Prassede a Roma, che partito da una stima di 8-12mila euro ne ha realizzati 50mila. Tra le stampe antiche, diverse incisioni di Vedute di Venezia e Capricci del Canaletto, tra cui la torre di Marghera che partita da una stima di 2-3mila euro ne ha realizzati 13.750.

Tra i libri antichi, la prima edizione delle celebri Vite del Vasari del 1550 che dalla stima di 8.500-11.500 euro, ha raggiunto 20mila euro. L'asta Pandolfini di arte orientale del 24 giugno ha totalizzato 1,2 milioni di euro con il 178% del venduto sulle stime minime. Come ha commentato lo stesso De Bernardi “folta la partecipazione a livello internazionale, dal Regno Unito e Hong Kong e, soprattutto, acquirenti cinesi che si sono confrontati sulla piattaforma Pandolfini Live e con i compratori in sala”. Top lot della vendita il Vaso Guan, Cina, Periodo Qianlong di forma quadrata con marchio in blu del periodo (1736-1795) che grazie alla determinazione dei concorrenti ha visto salire il suo prezzo dalla stima di 50-70mila euro fino a 356mila euro, cifra a cui è stato aggiudicato ad un compratore straniero. La rarità di questo oggetto risiede, oltre alla pregevolissima fattura e allo stato di conservazione, nei pochissimi esemplari presenti sul mercato e passati nelle aste internazionali anche in tempi non recenti. Eccellente risultato anche per una scultura in bronzo dorato, alta 52 cm, del Buddha Vairocana, risalente alla Dinastia Ming del XVI secolo, con le rare posizioni delle mani a mudra (pollice e indice uniti a formare dei cerchi e le altre dita tese con il palmo sinistro rivolto al petto e quello esterno all'esterno), venduta per 198.200 euro.

Il 14 e 15 giugno si è tenuta a Firenze un'altra vendita di stampe e disegni dal XVI al XX secolo e di dipinti dell'Ottocento e Novecento presso Gonnelli Casa d'aste: fatturato di 383mila euro col 43% dei lotti venduti. Marco Manetti, titolare della Libreria ha commentato: “I risultati di vendita sono stati soddisfacenti, considerando anche che per noi è stata una novità assoluta aver dato spazio all'arte del XIX secolo. Vendute, con rialzi importanti, opere di Giovanni Fattori, Ottone Rosai, Francisco Goya e Giovan Battista Piranesi”. Le due tele di Fattori, Soldati a cavallo (Episodio di battaglia) e Ritratto di signora in poltrona sono state aggiudicate la prima a 20.910 euro (base 8mila) e la seconda a 67.650 euro (base 55mila).
Superati i tre milioni di euro nella vendita numismatica record di Bolaffi che si è svolta a Torino in data 8 e 9 giugno, con l'85% di lotti venduti. Top lot assoluto l'esemplare da 12 Doppie e 1/2 del 1641 della zecca di Genova, tra le maggiori rarità della monetazione genovese, aggiudicato dopo una serrata battaglia al rialzo a 122mila euro. La moneta reca al diritto la Vergine coronata di stelle seduta sulle nubi con il Bambino in braccio e, al rovescio, la croce ornata con quattro teste d'angelo. Al secondo posto, con 61mila euro di realizzo, la serie completa di quattro valori in oro di Giorgio IV d'Inghilterra del 1826 e, al terzo, ancora una volta dalla zecca di Genova, l'esemplare da 5 Doppie del 1647 venduto per 43.920 euro, oltre il doppio rispetto alla base.

Tra le altre aggiudicazioni importanti si segnala in particolare quella del 100 Lire 1878 della zecca di Roma (36.600 euro) recante sul diritto l'effigie di Vittorio Emanuele II e, sul rovescio, lo stemma di Casa Savoia coronato e circondato dal Collare dell'Annunziata. Ottimo risultato, inoltre, per la terza e conclusiva parte della Collezione Fattovich di medaglie, ordini e decorazioni della monarchia austro-ungarica con il 97% di lotti venduti e un ricavo di 425mila euro, cinque volte la base d'asta. La raccolta venne assemblata, a partire dagli anni '40 del secolo scorso, da Giovanni Fattovich (1901-1986), collezionista veneziano nato a Zara.
L'ultima asta di armi antiche del primo semestre del 2016 organizzata da Czerny's si è svolta il 4 giugno a Sarzana con un fatturato totale di 1,2 milioni di euro, il 73% di lotti venduti e l'80% del venduto sul valore. Grande successo per le armi giapponesi di grande fascino decorativo - quest'anno inoltre l'intero comparto dell'antiquariato giapponese gode una grande attenzione nazionale, grazie alle mostre organizzate a Roma e Milano in occasione del 150° anniversario delle relazioni culturali tra l'Italia e il Giappone -: un'elegante armatura da samurai, periodo Edo (1615-1868) è stata venduta per 26mila euro partendo da una base di 8.500, mentre un'interessante Tachi, arma giapponese del XVII secolo, ha raggiunto anch'essa i 26mila euro partendo da una base di 4mila.

© Riproduzione riservata