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Astrazione e Pop Art, vetri di Murano e arredi degli anni ‘50 a…

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Mercato dell'arte

Astrazione e Pop Art, vetri di Murano e arredi degli anni ‘50 a grande richiesta nelle aste italiane di giugno -

  • –di Stefano Cosenz
Wannenes una coppa cinese in porcellana decorata con fiori di loti in stile Ming, dinastia Qing, marcata e del periodo Yongzheng (1723-1735) battuta per 210.800 euro
Wannenes una coppa cinese in porcellana decorata con fiori di loti in stile Ming, dinastia Qing, marcata e del periodo Yongzheng (1723-1735) battuta per 210.800 euro

Molte le aste nazionali di arte moderna e contemporanea che hanno dimostrato come il nostro dopoguerra gode una grande attenzione internazionale, in particolare l'Astrazione e la Pop Art italiana. Tra gli artisti internazionali, sale Carol Rama. Stime bruciate per le rare creazioni vetrarie di Murano del XX secolo e per i rari arredi degli anni '50 dello studio m ilanese BBPR e per gli esemplari unici di Gio Ponti.
Un'asta molto impegnativa di arte moderna e contemporanea è stata organizzata in ben 11 sessioni, il 28 e 29 maggio, il 2, 4, 5, 8, 9,11,12, 18 e 19 giugno da Meeting Art di Vercelli che ha fatturato 3.609.373,50 euro col 91,26% di lotti venduti. Un lavoro di Mimmo Rotella del 1990, La tigre ci guarda, ready made (decollage) e lamiera con bordo in metallo 200 x 100 x 3 cm, esposta durante una mostra tenutasi presso l'Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino nel periodo aprile-maggio 2003, da una base di 50mila euro e con stima 90-100mila euro, ne ha realizzati 73.800. Uguale realizzo di 73.800 euro è stato ottenuto da un'opera cinetica del Gruppo Enne del settembre 1959, Immagine variabile nel quadrato, dinamica visiva, 1963, partito da una base di 60mila euro, e stima 105-120mila.

L'Arte moderna e contemporanea assieme ad arti decorative del ‘900 da Bertolami Fine Arts a Palazzo Lovatelli a Roma l'8 e 9 giugno ha fatturato 286.350 euro, con il 43% dei lotti venduti e il 38,2% del venduto sul valore. Come ha commentato Raffaele Cecora, che ha curato questa vendita: “la peculiarità dell'asta era l'inserimento di una sezione dedicata alle arti decorative del ‘900 in cui la ceramica faceva la parte del leone, in particolare i pezzi di una collezione di ceramiche realizzate da Picasso per l'atelier Madoura di Vallauris, venduti con successo. Comunque una particolare performance è stata quella di una lampada da tavolo di Josef Hoffmann, uno dei brillanti designer austriaci del XX secolo, che da una base di 500 euro è stata aggiudicata a 5mila. Tra le ceramiche italiane, il top lot della vendita, una fioriera in ceramica invetriata con nudo di donna del 1925 circa di Pietro Melandri, tra i maggiori ceramisti di Faenza del XX secolo, esemplare unico presente fino agli anni '80 in un importante bar del centro di Roma, esposto alla Permanente di Milano nel 2010, venduto a 16mila euro”.
Pandolfini di Firenze ha tenuto il 13 giugno la sua prima asta di arte moderna e contemporanea a Milano, presso il Centro Svizzero di via Palestro, con un risultato molto positivo: 2.162.500 euro col 77% dei lotti venduti e il 142% del venduto sulle stime minime. Top lot della vendita, Bianco, una tela estroflessa e tempera vinilica di Agostino Bonalumi aggiudicata a un collezionista in sala per 295.800 euro, mentre un'altra sua tela estroflessa del 1984, Rosso, è stata battuta per 149.400 euro. Record per Alighiero Boetti per un suo piccolo arazzo di 16 x 16 cm, Non parto non resto del 1993, che da una base di partenza di 8mila euro ne ha realizzati ben 62.500. Proposte tre sculture di Igor Mitoraj, in particolare Testa in bronzo di grandi dimensioni del 1993 aggiudicata per 106.250 euro contro una stima di 30-50mila.

Anche Wannenes di Genova il 15 giugno ha battuto per la prima volta un'asta di arte moderna e contemporanea a Milano, presso la Sala Carroponte di Oper Care – Frigoriferi Milanesi, totalizzando 733.484 euro. Nuovo record per Carol Rama con La guerra è astratta del 1971, venduta per 99.200 euro. Questa artista, discussa quanto ammirata da Italo Calvino, Carlo Mollino, Man Ray e Andy Warhol, negli ultimi due anni ha avuto una rapida ascesa delle sue quotazioni a livello internazionale. Ex equo nel risultato per un'opera dalla forte impronta iconica di Kenneth Noland, 10 May 1963, uno dei più significativi esponenti dell'arte americana del dopoguerra, che si è concentrato verso un astrattismo geometrico caratterizzato dalla semplificazione delle forme, in cui ogni tonalità rivela la sua particolare densità e trasparenza. Tra il 15 e 17 giugno si sono tenute due aste dedicate al Design e allo Stile Italiano. Il Design ha totalizzato 929.487 euro con un 67,7% di lotti venduti e il 147,1% del venduto sul valore: una coppia di poltrone di Gio Ponti per Altamira del 1954, in legno e juta, è stata aggiudicata per 55.800 euro, mentre una lampada da parete n.181, realizzata nel 1951 da Gino Sarfatti per Arteluce (su dettagliate indicazioni di Marco Zanuso per la casa della famiglia Reggiani di Jesi) è stata battuta a 47.120 euro. Ancora design con “Stile Italiano” che ha totalizzato 173.620 euro, con un 63% di lotti venduti e un 115% del venduto sul valore: una lampada a sospensione di manifattura italiana in ottone, alluminio verniciato e vetro opalino, è stata battuta a 6.200 euro.

Due aste a giugno hanno concluso il primo semestre de Il Ponte Casa d'aste di Milano. La prima, di arte moderna e contemporanea, si è tenuta il 14 giugno con l'importante fatturato di 5,8 milioni di euro, il 93% dei lotti venduti e sette nuovi record per artista, tra cui per Bruno Munari con Macchina inutile del 1945 venduto per 190mila euro e per Aldo Galli con Senza titolo del 1941 venduto per 55mila euro. Come ha commentato il direttore del dipartimento, dr. Freddy Battino “se da un lato le aggiudicazioni di artisti come Aldo Galli e Bruno Munari dimostrano la crescente attenzione dei collezionisti per l'Astrazione italiana, dall'altro, le ottime performance delle opere di Tano Festa (50mila euro) e di Mario Schifano (32.500 euro) consolidano il trend favorevole della Pop Art Italiana”. Tra le opere di artisti stranieri, La femme en rose del 1931 di Fernand Léger è stata venduta per 275mila euro. L'asta ha goduto un'attiva partecipazione online e una variegata presenza di buyers internazionali in sala (collezionisti privati e galleristi) provenienti non solo dall'Europa, ma anche dagli Usa, Cina, Corea, Giappone, Venezuela, Argentina a conferma dell'interesse internazionale verso i nostri artisti moderni. La seconda asta, di Arti Decorative del ‘900 e Design, ha fatturato il 29 giugno un totale di 1.007.987 euro e il 70% dei lotti venduti confermando il trend positivo di crescita del settore. Hanno realizzato risultati da record numerosi arredi realizzati negli anni '50 dallo studio d'architettura milanese BBPR (Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers) tra cui il tavolo consolle con piano a losanga in marmo verde delle Alpi venduto a 57.500 euro, partendo da una stima di 6-8mila euro, e il monumentale lampadario in ottone e vetro stampato, venduto a 55mila euro con una stima di partenza di 7-8mila euro.

Importanti aste di arte moderna e contemporanea, arti decorative e design del XX secolo si sono tenute a giugno presso Cambi di Genova. La vendita di arte moderna e contemporanea del 13 giugno si è svolta a Milano con un fatturato di 1.150.850 euro, il 54,30% dei lotti venduti, il 60,12% del venduto sul valore. Tra i top lot, un olio su tela 65 x 60 cm, di Victor Vasarely, Anadyr II, 1956/59 stimato 50-60mila euro e venduto per 75mila. Stimata 60-70mila euro e venduta per 75mila euro una Tavoletta Graffita (Madonna) di Lucio Fontana, acquisita direttamente dall'artista nel 1935 da parte di un collezionista milanese, di cemento colorato, azzurro, bianco e nero, e graffito, 30 x 34,5 cm. Il 16 e 21 giugno si sono tenute da Cambi, rispettivamente a Milano e Genova, due aste di Design, la prima con un fatturato di 485.625 euro (51,72% di lotti venduti, 69,02% sul valore, 46,67% venduto estero) e la seconda di 851.587,50 euro (49,63% di lotti venduti, 68,82% sul valore, 60,50% venduto estero), per un totale di 1.337.212,50 euro. Le due aste hanno confermato il trend di questi anni, con una forte attenzione internazionale, con ottimi risultati, fra tutti per gli elementi d'arredo creati dall'architetto Gio Ponti, tra cui un mobile in radica in esemplare unico progettato per l'Opera Omnia di d'Annunzio, con decori “alla pompeiana” in ottone, prodotto da Quarti nel 1932, stima 30-40mila euro, realizzo 50mila. Molto bene anche i pezzi Arteluce con il lampadario di Gino Sarfatti con diffusori in vetro e struttura in alluminio, che ha raggiunto i 27.500 euro, contro una stima di 12-16mila. Il 16 giugno a Milano si è tenuta pure un'asta dedicata alla produzione vetraria di Murano dal 1890 al 1990. Tra i top lot, un grande vaso a caraffa del 1920 creato da Barovier su disegno di Vittorio Zecchin, interamente decorato con fasce di murrine a colori contrastanti, alto 30 cm e con diametro di 20 cm, facente parte di una serie rarissima di vasi decorati a murrine di cui si conoscono pochi esemplari: stimato 25-30mila euro, ne ha realizzati ben 200mila! Due opere di Carlo Scarpa, uscite dai forni delle vetrerie Cappellin e Venini negli anni '30 e '40, rappresentate da due vasi raffinati nella tecnica a Fili in vetro soffiato con decoro a sottili canne in vetro multicolori, del 1942 hanno realizzato rispettivamente 143.750 e 106.250 euro. Un raro vaso con decoro a canne policrome disposte a mosaico, realizzato dalla vetreria Venini nel 1954 su disegno di Paolo Venini, alto 32,5 cm, da una stima di 6-8mila euro è volato a 250mila!

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