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London Art Week, l'antico riprende quota

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Mercato dell'arte

London Art Week, l'antico riprende quota

  • –di Stefano Cosenz
Vetting in preparazione del London Art Week
Vetting in preparazione del London Art Week

La quarta edizione del London Art Week si è chiusa venerdì 8 luglio con un grande successo di visitatori e curatori internazionali, con importanti vendite concluse nelle più svariate discipline e con un range di prezzi tra 1.000 e oltre 1 milione di sterline. La settimana ha visto la partecipazione di 46 prestigiose gallerie, oltre alle tre principali case d'asta, con proposte che vanno dai dipinti ai disegni, dalle sculture agli oggetti di arte decorativa, spaziando nelle epoche dall'archeologia al XX secolo. Il numero delle esposizioni è stato maggiore rispetto a quello delle precedenti edizioni, abbracciando anche i settori delle armi antiche e delle armature, il vetro istoriato del XVI secolo, le nature morte fiamminghe, i libri illustrati da celebri maestri, le sculture medievali e rinascimentali e i ritratti Tudor. I visitatori sono accorsi da ogni parte del mondo, come l'Australia, il Cile, la Cina, l'India e la Russia.

Le gallerie sono state visitate da curatori di oltre 40 importanti musei come il Rijksmuseum di Amsterdam, Il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, gli Uffizi di Firenze, il Los Angeles County Museum of Art di Los Angeles, l'Art Institute di Chicago, oltre ai principali musei inglesi. Già dalle prime ore si sono concluse vendite e lanciate riserve sia con collezionisti privati che con curatori di musei. La galleria Colnaghi ha annunciato di aver concluso trattative sia con vecchi che nuovi clienti, anche per la tela A philosopher holding a mirror di Joseph de Ribera, chiamato lo Spagnoletto della prima metà del XVII secolo (asking price nella regione di 1,25 milioni di sterline), due importanti sculture di Pedro de Mena del XVII secolo acquistate da un privato, che le ha prestate a lungo termine ad un importante museo europeo (trattate ciascuna per un cifra intorno ai 500mila euro), ceduta anche la tela Sant'Antonio da Padova con Gesù Bambino di Luis Salvador Carmona del XVIII secolo (asking price 150mila euro).

La galleria Stephen Ongpin Fine Art di Londra ha tenuto un'esposizione, “Drawing Inspiration: Sktches and Sketchbook Pages of the 19th and 20th Centuries” confermando ben 15 opere vendute durante la settimana, inclusa una ad un museo americano, con un range di prezzi da quattro a sei cifre. L'esposizione “17th Century Still Life and Song Yu” presso la galleria Johnny van Haeften ha confermato vendite di Old Master compreso Wild Strawberries in a Bowl and a Sprig of Gooseberries on a stone Ledge di Adriaen Mignon (1665-1707/10) e A Still Life of Fruit in a Woodland Setting di Abraham Mignon del XVII secolo. Due dipinti del pittore cinese contemporaneo Song Yu sono stati venduti a 55mila e 25mila euro.

Lullo-Pampoulides di Londra ha organizzato un'esposizione nella sua nuova galleria a Cork Street intitolata “Classicism Reimagined: Master paintings and sculptures 1700 – circa 1950” confermando due vendite e cinque riserve di acquisto sia con collezionisti privati che con musei, con un range di prezzi tra quattro e sei cifre. Sam Fogg di Londra ha venduto un significativo numero di vetri istoriati del Cinquecento dalla loro esposizione “Gilded Light: 16th-century stained glass roundels from the collection of Sir Thomas Neave and other private collections” sia a collezionisti privati che a musei offerti a prezzi tra 1.000 e 40mila sterline.

Ariadne Galleries di Londra e New York ha ospitato l'esposizione “Art and Adornment: Treasures of Combat” e ha venduto una testa in oro di un'ascia fenicia risalente all'età del bronzo a un cliente locale per un importo a sei cifre. Olivier Forge and Brendan Lynch di Londra e New York hanno tenuto un'esposizione “Flint Marble Bronze from the Mediterranean and Beyond” e ha venduto un statuetta in bronzo etrusca a un'istituzione inglese, un rilievo in marmo con figura femminile risalente al 1° secolo d.C. a un collezionista americano (prezzo richiesto oltre 25mila sterline), un torso maschile romano in marmo (prezzo richiesto 150mila sterline) e una giara egizia (prezzo richiesto 35mila sterline). Martyn Gregory di Londra ha venduto un certo numero di opere della sua mostra “Traveller-artists in the Far East” compresa Chinese figure by a waterfall in the hills di George Chinnery (1774-1852) (prezzo richiesto 9mila sterline), mentre Crispian Riley-Smith Fine Arts di Skipton, specialista in disegni antichi, ha venduto Studies of Four Legs in Profile di Bartlomeo Passarotti del XVI secolo a un collezionista privato, un disegno di Giovanni Baglione (1566-1643) ad un collezionista europeo, e un altro disegno è riservato a un museo inglese.
All'evento commerciale hanno partecipato pure diverse gallerie italiane.

Carlo Virgilio di Roma ha dichiarato ad ArtEconomy24 che: “nonostante l'influenza negativa della Brexit, la nostra prima esperienza alla London Art Week è stata positiva. Abbiamo esposto, soprattutto, disegni e sculture, opere del tutto inedite. Tra le opere vendute, una cera policroma spagnola del ‘600, un olio su carta di Giulio Aristide Sartorio, Studio per la Santa Elisabetta d'Ungheria, 1897, china e olio su carta da lucido incollata su cartone, 67 x 36 cm, firmato e datato, sul retro etichetta della Galleria Mesaro di Milano (prezzo richiesto 30mila euro), e disegni neoclassici di autori italiani come Felice Giani. Abbiamo pure venduto a nostri collezionisti americani a prezzo non divulgabile una raccolta di disegni appartenuta al pittore tedesco Johann Martin di autori dell'ambiente artistico della Roma ottocentesca”.

La galleria Robilant+Voena ha partecipato a Londra sia a Masterpiece (dove è stata venduta un'opera contemporanea del coreano Chun Kwang Young, Aggregations 05-MAO18, 2005, mixed media e collage su carta pannellata 163 131 x 7 cm, prezzo richiesto 145mila dollari), sia a London Art Week. Nella Galleria è stata organizzata una mostra sull'arte italiana dal 1910 al 1940 con prezzi da 1,5 milioni a 20mila euro, con vendite a collezionisti italiani e inglesi. La Galleria Maurizio Nobile di Bologna e Parigi ha partecipato all'evento londinese: ha venduto alla Morgan Library & Museum di New York (prezzo richiesto per la coppia 40-45mila euro) due fogli in penna e inchiostro bruno su carta, di grande interesse di Giovanni Francesco Barbieri del XVII secolo, Studi di nasi e bocche, 14,5 x 21,4 cm e Studi di orecchie, 15 x 21 cm: si tratta di due dei disegni preparatori per una serie di 22 incisioni che Guercino realizzò per Antonio Mirandola e incisi nel 1619 da Oliviero Gatti per il cosiddetto “Libro dei Disegni” di Guercino, dedicato a Ferdinando Gonzaga duca di Mantova, che doveva fornire modelli agli studenti nella pratica del disegno (i fogli corrispondono alla tavola 4 e 5 del libro).

La Galleria ha venduto pure un capolavoro di Giovan Battista Petrini del XVII secolo, San Giuseppe (prezzo richiesto 80mila euro. “Vista la poca offerta di dipinti italiani nelle aste ¬– ha affermato il direttore Flavio Gianassi della Moretti Fine Art di Londra e Firenze - i collezionisti provenienti dal nostro paese sono stati numericamente inferiori rispetto agli anni passati, mentre la presenza di curatori di musei americani è stata forte, con rappresentanti dal Getty di Los Angeles e dal Metropolitan di New York. Posso dire che il risultato da parte delle varie gallerie sia stato comunque interessante, nonostante la situazione d'incertezza creata dal voto della Brexit che, se da una parte ha fermato gli acquirenti locali, dall'altra ha avvantaggiato quelli d'oltreoceano allettati da una sterlina bassa. I risultati delle aste non sono stati soddisfacenti, eccetto per la tela del Rubens venduta da Christie's per una cifra che ha superato le aspettative. Per quanto ci riguarda, nessuna vendita interessante da segnalare, ma alcune trattative in corso”.

E trattative in corso sono in atto anche nella Galleria Cesare Lampronti di Londra: “questa lentezza è dovuta all'inserimento di una terza figura tra il gallerista e il cliente, l'art advisor, - spiega Lampronti - che porta a riflessioni e riserve che si protraggono nel tempo. Un caso emblematico è rappresentato da una straordinaria veduta di Jakob Philipp Ackert del 1797, Il Porto di Salerno visto da Vietri, con in primo piano pastori e altre figure, e sullo sfondo il Castello di Arechi e imbarcazioni nella baia (135,7 x 221,6), per il quale il governo inglese che lo tutela ha espresso un interesse, al punto che potrebbe essere considerato un tesoro nazionale. Appartiene alla stessa serie di 17 dipinti custoditi alla Reggia di Caserta (già presentato al Tefaf, il prezzo richiesto è di 1 milione di euro). Ci sarebbe una lunga trattativa in corso con l'Istituzione italiana. Solo una volta che la vendita con il cliente italiano sia stata concordata e stilato il contratto, il contratto verrebbe preso in conto dal governo inglese che a quel punto si riserverebbe in tre mesi di trovare la liquidità per l'acquisto o, in alternativa, di sciogliere la tutela e permettere la cessione della tela all'Istituzione italiana”.

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