
Pandolfini ha chiuso il primo semestre 2016 con un risultato totale di 12.062.000 euro, il 4,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2015 a fronte di due aste in più (13 quest'anno). Le percentuali di venduto sono state pari al 74% per lotto e all'88% per valore. “Nel primo semestre abbiamo registrato una sostanziale crescita della domanda in tutti i comparti dell'arte con maggiore forza nel settore dei gioielli e dell'arte moderna e contemporanea” commenta l'ad Pietro De Bernardi. Proprio quest'ultimo è stato il settore a più alto aggiudicato, con un totale di 2.162.500 euro. “Ad oggi il mercato dell'arte contemporanea è sempre più complesso” così De Bernardi, “in quanto spesso preda di speculazioni o di tentativi di speculazione. Gli artisti più solidi del momento e che, sponsorizzati da grandi gallerie, riescono ad ottenere ottimi risultati dai propri collezionisti sono: Igor Mitoraj, Banksy e Damien Hirst. Per quanto riguarda l'Italia, Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, Francesco Vezzoli e Paola Pivi. Da non trascurare qualche giovane artista ancora posizionato su una fascia di prezzo accessibile, come Luca Pignatelli, Fabio Viale e Riccardo Gusmaroli. In questo momento io consiglierei ai nostri clienti di investire su tutti gli artisti della Transavanguardia e su Mimmo Rotella, ora in leggera flessione, ma sicuramente uno dei pilastri della pittura italiana. Ovviamente rimangono delle certezze sempre super vendibili: Fontana, Burri, Castellani, Bonalumi e Manzoni”.
Nei gioielli, invece, l'attenzione è sempre molto alta per le pietre di colore, per i brillanti di dimensioni importanti e per la gioielleria firmata da maison internazionali. Nel settore dell'arte orientale il gusto dei compratori si sta sempre più orientando verso i Bronzi e le Porcellane Imperiali con risultati eccellenti per le opere di elevata qualità. Rimane sottovalutato il settore dei mobili a arredi, che secondo De Bernardi: “soffre per un deciso cambiamento di gusto iniziato ormai da diversi anni. Spesso le valutazioni e le successive aggiudicazioni di mobili anche di elevata qualità sono veramente invitanti e non corrispondenti alla qualità esecutiva dell'opera. Ritengo che con un'ottica di lungo periodo e avendo spazio a disposizione questo sia un settore dove varrebbe la pena investire”.
Anche da Pandolfini negli ultimi anni la partecipazione straniera è cresciuta moltissimo tanto che l'ultima asta di arte moderna e contemporanea di giugno a Milano ha visto la partecipazione di clienti da 18 paesi fra cui Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Germania, Turchia, Danimarca, Austria, Cina, Kazakistan e Russia.
Il prezzo medio delle opere aggiudicate nel primo semestre è stato pari a 6.058 euro, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2015 quando si era fermato a 4.625 euro. “Si tratta di un valore molto importante perché, più del totale delle aggiudicazioni, rappresenta la forza commerciale della casa d'aste e la penetrazione in segmenti di mercato che una volta erano solo appannaggio delle case d'asta internazionali” commenta De Bernardi.
Anche l'utilizzo dell'online bidding aumenta esponenzialmente ogni anno soprattutto in settori come i gioielli, l'arte contemporanea, i libri antichi e naturalmente i vini da collezione. In quest'ultimo settore circa il 20% degli acquisti viene fatto online.
Top ten primo semestre 2016
Vaso guan, Cina, Periodo Qianlong (1736-1795), stima 50.000-70.000 euro, venduto a 356.800 euro
Agostino Bonalumi, “Bianco”, 1967, stima 250.000-350.000 euro, venduto a 295.800 euro
Buddha vairocana, Cina, Dinastia Ming, secolo XVI, stima 80.000-120.000 euro, venduto a 198.200 euro
Giovanni della Robbia, “Quattro angeli trasportano in volo la mandorla mistica”, stima 40.000-60.000 euro, venduto a 173.800 euro
Agostino Bonalumi, “Rosso”, 1984, stima 90.000-150.000 euro, venduto a 149.400 euro
Pompeo Batoni, “Allegoria dell'estate e dell'autunno”, stima 7.000-10.000 euro, venduto a 149.400 euro
Pablo Picasso, “Les déjeurners”, 1961, stima 100.000-150.000 euro, venduto a 112.500 euro
Igor Mitoraj, “Testa”, 1993, stima 30.000-40.000 euro, venduto a 106.250 euro
Van Cleef And Arpels, Ballerina (spilla), stima 6.000-10.000 euro, venduto a 93.750 euro
Giuseppe Pellizza da Volpedo, “La poverina o il ritratto della poverina”, 1888, stima 70.000-90.000 euro, venduto a 87.500 euro
© Riproduzione riservata