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MOMA nuova emissione obbligazionaria per 275 milioni di dollari (Moody's rating Aa2 Outlook stable)

  • –di Maria Adelaide Marchesoni

Il MoMa Museum of Modern Art non ha problemi a recuperare le risorse economiche per far fronte all'ampliamento da 450 milioni di dollari della sede situata a Manhattan. Il museo ha già raccolto 650 milioni di dollari grazie al sostegno di alcuni donatori compresa la donazione di 100 milioni di dollari dal magnate dell'intrattenimento e collezionista David Geffen. In questi giorni il museo ha effettuato attraverso l'agenzia Trust for Cultural Resources of the City of New York un'emissione obbligazionaria esente Revenue Bonds, Series 2016-One-E per 275 milioni di dollari con scadenza non oltre il 2046.
Il ricavato sarà utilizzato per finanziare le spese relative ai piani di espansione e ristrutturazione del museo (circa 150 milioni di dollari) e per il rimborso della Series 2008-One-A bond e Series 2012-One-D bond che presentano tassi più onerosi rispetto alla nuova emissione che presenta un costo decisamente più contenuta che va dall'1,26% per la tranche in scadenza nel 2023 e 2,14% per i titoli in scadenza nel 2031.

L'agenzia di rating Moody's ha assegnato a questa emissione lo stesso rating Aa2 della precedente emissione del museo di 268 milioni di dollari con un outlook stable.
Il rating Aa2 confermato dall'agenzia Moody's è stato elaborato considerando una serie di fattori tra cui il programma culturale, l'eccellente affluenza che supera ormai i 3 milioni nelle due sedi (Manhattan e Queens). la forte adesione e il sostegno dei donatori, le significative risorse finanziarie, nonché la solida performance operativa da fonti di reddito diverse.
I lavori di ristrutturazione (costo 50 milioni) sono già iniziati nella sede del museo a Manhattan Midtown. Il prossimo anno sarà avviata l'espansione di 400 milioni di dollari che consentirà al museo di avere tre piani situati in un condomini di lusso in un grattacielo di 82 piani. Per far fronte alle minori entrate durante i lavori di ristrutturazione, il museo ha concesso un prepensionamento a 42 dei suoi dipendenti.

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