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Mercato dell'arte

Decima Biennale di Roma: alta la qualità dell'offerta, pochi i visitatori e gli acquisti - Foto

La Biennale dell'antiquariato di Roma, arrivata quest'anno alla sua 10a edizione, ha chiuso da poco i battenti nella prestigiosa sede di Palazzo Venezia con un numero contenuto di espositori, 32, quasi tutti italiani, alcuni dei quali con gallerie oltralpe, come Cesare Lampronti, il presidente della Biennale, con sede a Londra, Robilant+Voena con sedi a Milano e Londra, Moretti Fine Art con sedi, oltre che a Firenze, a Londra e New York, Maurizio Nobile a Bologna e Parigi. La qualità delle opere, tutte oggetto di un vetting gestito direttamente dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha puntato anche in questa edizione all'eccellenza. Unica novità, l'ingresso predisposto direttamente dal portone di Piazza Venezia, ha creato non pochi malumori, alimentati anche da un prezzo per lo stand considerato eccessivo, intorno a 30-32mila euro, similare a quello richiesto dal Grand Palais alla Biennale di Parigi. Ciascun gallerista ha curato, ove possibile, la certificazione per la libera circolazione delle opere proposte per la vendita.

A parere dei diversi galleristi, la Biennale è stata visitata soprattutto da una clientela locale, riflessiva, che certamente non è disposta per le opere di maggior valore ad acquistare nell'immediatezza. La Biennale diventa quindi una vetrina per gli appassionati, ove la conclusione di una trattativa avviene molto spesso dopo il termine dell'evento. È il caso di Maurizio Nobile che ha in questi giorni finalizzato la vendita a un collezionista americano di un bronzo di Chana Orloff (Tel Aviv), La Dama col ventaglio, per 130mila euro proposto durante la Biennale di Parigi. La stessa galleria conferma interesse per un olio su carta presentato a Roma, bozzetto di Federico Barocci fine ‘500 preparatorio per le teste dei quattro Apostoli a destra del Cristo nella Pala d'Altare con l'Ultima Cena per la Cappella del San Sacramento del Duomo di Urbino (prezzo richiesto 180mila euro).

La galleria Moretti Fine Art, nella persona del direttore Flavio Gianassi, rimane perplesso sui risultati ottenuti in questa Biennale: nessuna vendita, qualche interesse, in particolare per una splendida piccola tempera del Trecento di Niccolò di Segna, attivo a Siena tra il 1331 e il 1345, Santo Vescovo, inizialmente parte del polittico ora presso la Pinacoteca Nazionale n Siena, proveniente dalla collezione di Carlo De Carlo. Notificato, il prezzo richiesto è superiore a 500mila euro.

Continua l'interesse per il vedutismo italiano del Settecento e Ottocento, non solo di artisti italiani, ma anche di nordeuropei che venivano in Italia attratti da quella luce che solo il nostro paese può offrire e che loro interpretavano su tele che rimanevano come quaderni di viaggio in un'epoca in cui la fotografia non era stata ancora inventata. Tra le opere offerte dalla Galleria Carlo Orsi di Milano una grande Veduta del Golfo di Napoli dai Campi Flegrei del 1780 del pittore gallese Thomas Jones è stata offerta a 400mila euro. La celebre galleria di Alessandra Di Castro con sede nella romana Piazza di Spagna, con uno stand di dipinti, sculture e arte decorativa offerti tutti con quotazioni al di sotto dei 100mila euro, ha venduto una coppia di piccole vedute (22 x 31 cm) di Napoli del 1833 di un pittore tedesco, Carl Wilheim Götzioff, La terrazza del Convento dei Cappuccini e Sant'Agnello di Sorrento con il Vesuvio sullo sfondo. La galleria di Cesare Lampronti, specializzato in antiche vedute del nostro paese, ha presentato un olio su tela del 1740-50 di Giovanni Paolo Panini, L'interno del Pantheon, Roma, guardando a nord sull'altare maggiore verso l'ingresso, oltre Piazza della Rotonda, 116,8 x 99 cm, prezzo richiesto 700mila euro. Interesse all'acquisto dimostrato presso la galleria Colasanti di Roma per una Veduta al Foro Romano, olio su tela di Ippolito Caffi del XIX secolo, 53 x 163 cm, con prezzo richiesto di 300mila euro (l'opera è provvista di certificato di libera esportazione). Di significativo interesse un'opera esposta nello stesso stand che sarà proposta all'asta in ottobre da Colasanti con una stima di 30-50mila euro: si tratta di un olio su tela, Concerto a quattro musicisti e soldato bevitore, il cui originale del 1628 di Valentin de Boulogne è custodito presso il County Museum di Los Angeles (artista di cui è prossima una retrospettiva al MET di New York, poi al Louvre). L'opera è una copia coeva di bottega di uno sconosciuto realizzata con la stessa carta (forse da un allievo, forse dallo stesso maestro) ed ha un particolare pedigree. Proveniente dalla celebre galleria Acquavella di New York entrò a far parte della collezione del famoso politico italiano Emilio Colombo, scomparso nel 2013. L'opera venne rubata dall'abitazione dl ministro, ritrovata solo dopo la morte del politico, e messa ora in vendita all'asta dagli eredi.

La Sovraintendenza napoletana ha, invece, mostrato interesse per una Veduta di Piazza del Plebiscito a Napoli durante il Carnevale del 1774 di Alessandro d'Anna (prezzo richiesto 280mila euro) presso la Galleria Giacometti Old Master Paintings di Roma. Interesse pure nella stessa galleria per un marmo raffigurante il Busto di Papa Innocenzo XII realizzato da un allievo di uno scultore della scuola del Bernini (prezzo richiesto 180mila euro). E a proposito del Bernini, la galleria romana in Via Margutta di Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella ha esposto un importante disegno inedito di Ponte Sant'Angelo del Bernini preparatorio per l'Angelo con la Croce di Ponte Sant'Angelo, scolpito nel 1668-69 da Ercole Ferrata su progetto del Bernini stesso (prezzo richiesto superiore a 120mila euro).
Il mercato internazionale ha riscoperto Artemisia Gentileschi, la donna pittrice della prima metà del XVII secolo di scuola caravaggesca: la galleria Robilant+Voena ha presentato la sua tela Allegoria della Fama, 57,5 x 51,5 cm, probabilmente un suo autoritratto (prezzo richiesto 190mila euro) che ha destato grande interesse da parte dei musei e dei collezionisti privati.

Partecipazione eccezionale della Galleria Steinitz di Parigi, leader nel settore degli antichi arredi, in un mercato recentemente sconvolto dagli scandali per i “falsi di Versailles”. Come ha dichiarato ad ArtEconomy24 il titolare della galleria Benjamin Steinitz: “i recenti eventi vanno visti positivamente, hanno reso i clienti privati e istituzionali più attenti in fatto di qualità e nel pretendere la certificazione necessaria a garantire l'autenticità dell'opera. La nostra partecipazione alla Biennale romana con uno stand di altissimo livello intende valorizzare questa città storica, col desiderio che essa divenga più internazionale nel settore del mercato dell'arte. Il mercato italiano è dinamico, c'è interesse per l'antiquariato”. Tra gli highlights presentati, un tavolo in granito di Assuan di fine XVII sec. – inizi XVIII sec., base in bronzo dorato patinati, rifinito da Pierre-Philippe Thomire, proveniente dalla collezione di Nathaniel de Rothschild custodita nel palazzo abazia di Royaumont nella Val-d'Oise, con un prezzo richiesto di 2,5 milioni di euro.

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