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Tutto venduto per la collezione Waddington da Christie’s Londra

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Mercato dell'arte

Tutto venduto per la collezione Waddington da Christie’s Londra

Alexander Calder - Le Serpent Rouge, 1958 - Estimate: 2 - 3 million £ - Price realised: 4.421.000 £
Alexander Calder - Le Serpent Rouge, 1958 - Estimate: 2 - 3 million £ - Price realised: 4.421.000 £

La prima asta della lunga settimana londinese dedicata all’arte moderna e contemporanea, in coincidenza con le fiere Frieze , ha portato il miglior inizio possibile: tutti 44 i lotti del catalogo offerto da Christie’s la sera del 4 ottobre hanno trovato un compratore, per un ricavo di 28,3 milioni di sterline, ben oltre la stima alta di 18,5 milioni anche prima dell’aggiunta delle commissioni.

Il catalogo offriva una selezione dei lavori più importanti posseduti privatamente dal leggendario gallerista londinese Leslie Waddington, recentemente deceduto, che con la sua galleria ha proposto per 50 anni al mercato inglese artisti europei ed americani del calibro di Picabia, Dubuffet, Calder, Albers, e ovviamente inglesi contemporanei come Peter Blake e Craig-Martin.

La provenienza importante e la qualità dei lavori, unita a stime non eccessivamente spinte, hanno contribuito a richiamare l’attenzione di diversi compratori, tanto che sulla maggior parte dei lavori si contano rilanci prolungati da cinque o più pretendenti. Quattro quinti dei lotti sono andati venduti oltre le stime anche prima dell’aggiunta delle commissioni, un risultato difficile da replicare.

Si registrano anche due record rispettivamente per Michael Craig-Martin (noto anche per il suo ruolo d’insegnante dei Young British Artists al Goldsmith) con ‘Las Meninas I’ del 2000 aggiudicato a 150mila £ (stima 20-30mila £) e Ozenfant con una grande tela del 1925 passata di mano a 557.000 £, nonché per un lavoro su carta del surrealista Picabia ‘Lampe’ del 1923, aggiudicato ad un cliente asiatico al telefono per 3,6 milioni di £, ben oltre il doppio della stima alta, vincendo una lunga serie di rilanci contro l’art advisor americano Simchowitz che solitamente si occupa di inflazionare i prezzi di artisti emergenti: forse un indizio che in tempi di mercato selettivo gli speculatori si rivolgono all’arte storicizzata, più resistente ai movimenti di prezzo?

Lo stesso Simchowitz si è aggiudicato ben sette lotti fra cui 4 dei primi dieci realizzi: l’altro lavoro di Picabia, ‘Chariot ‘del 1922-23, per 1,5 milioni di £, tutti e tre i lavori di Albers proposti a prezzi record rispetto alla dimensione (665.000 £, quattro volte le stime basse), un lavoro di Motherwell del 1959 ‘Spanish Elegy’ per 900mila £, tre volte la stima alta, un lavoro su carte di Mirò e un bronzo di Picasso.

Anche gli otto lavori tridimensionali proposti hanno trovato un’ottima accoglienza: un complesso ‘mobile’ di Calder fissato a parete del 1958, titolato Il Serpente Rosso, dalle generose dimensioni, ha superato le stime fermandosi a 4,4 milioni di £ da una stima di 2-3 milioni, finendo nelle mani di un altro advisor americano, Abigail Asher. Buoni risultati anche per i tre bronzi di Flanagan proposti.

L’artista più rappresentato era Dubuffet, con ben sette lavori tutti venduti a partire da una complessa scena solare del 1955 contesa fino al prezzo più alto della serata di 4,8 milioni di £, ben oltre la stima di 2-3 milioni, mentre una figura tridimensionale ben più tarda degli anni 70-80 si è fermata entro la stima a 665.000 £.

Fra gli artisti inglesi del secondo dopoguerra spicca Patrick Caulfield con cinque lotti tutti venduti, fra cui una reinterpretazione delle ‘Demoiselles d’Avignon’ su carta che ha raddoppiato la stima a 233.000 £, nuovo record per un lavoro su carta dell’artista scomparso 11 anni fa all’età di 69 anni.

Solo tre gli artisti viventi nel catalogo: oltre al già citato Craig-Martin, l’ottuagenario Peter Blake con tre lavori tutti aggiudicati ben oltre le stime e Fiona Rae con un grande trittico.

L’unica altra artista donna rappresentata, Agnes Martin, ha portato un realizzo di 2,8 milioni di £, entro la stima di 2-3 milioni, con un lavoro minimalista del 1985 conteso anche dalla gallerista cinese Olivia Kwok.

L’asta ha confermato la tenuta e in diversi casi l’incremento dei prezzi e l’interesse per le collezioni importanti; secondo il banditore e presidente di Christie’s Jussi Pylkkanen: ‘la domanda supera di gran lunga l’offerta per i lavori di qualità e a suo modo di vedere la riduzione dei volumi di quest’ultimo anno non si è necessariamente riflessa sui prezzi”: di certo questo catalogo conferma le sue impressioni.

Rimangono ora ben cinque cataloghi di aste serali, fra cui due di arte italiana, da battere in asta ad iniziare da Phillips mercoledì 5 ottobre, Christie’s con due cataloghi il giorno seguente, per chiudere con Sotheby’s  il venerdì sera: molteplici occasioni di verifica dello stato di salute del mercato, influenzato anche dallo stato generale dell’economia e dei tassi di cambio, con la sterlina a valori bassissimi mai visti sin dal lontano 1985.

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