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Mercato dell'arte

Sotheby's, a Londra Richter e Basquiat guidano una serata record per l'arte contemporanea

Jean-Michel Basquiat - HANNIBAL, Stima 3.500.000—4.500.000 £ - Aggiudicato per 10.565.000 £
Jean-Michel Basquiat - HANNIBAL, Stima 3.500.000—4.500.000 £ - Aggiudicato per 10.565.000 £

Nonostante il catalogo d'arte del dopoguerra e contemporanea proposto da Sotheby's la sera del 7 ottobre presentasse solo 34 lotti (uno ritirato), un numero insolitamente ridotto per la categoria, i risultati hanno superato ampiamente le aspettative con solo tre invenduti per un realizzo totale di quasi 48 milioni di sterline, con 91% dei lotti venduti e 98% per valore, statistiche record per il periodo, a fronte di stime di 23,5-31,9 milioni.

A guidare l'asta due lavori che inaspettatamente hanno superato la soglia dei 10 milioni di sterline: un caratteristico lavoro di Basquiat, ‘Hannibal' del 1982, considerato l'anno chiave per l'artista, è stato conteso da numerosi compratori fra cui i due art advisor più attivi al momento, gli americani Asher e Simchowitz, per finire ad un anonimo al telefono per 10,6 milioni di £, ben oltre la stima di 3,5-4,5 milioni di £; in dollari si tratta di circa 13 milioni, oltre la stima alta di 8-12 milioni di $ a cui era stata proposta l'opera nel novembre 2015 a New York, senza però trovare compratori: misteri del mercato dell'arte…

Stima e dinamica simile per un lavoro astratto di Gerhard Richter: ‘Garten' del 1982, composizione di grandi dimensioni in due parti a toni gialli accesi partiva da 3-4 milioni di £ ma è andata aggiudicata a 10,2 milioni di £, dopo una lunga battaglia a colpi di rilancio al telefono.
Altri due lavori di Richter hanno trovato terreno fertile: un'altra tela astratta del 1986 di dimensioni più piccole, contesa fino a 2,8 milioni da una stima di 1-1,5 milioni di £, e soprattutto il concettuale e ben più ‘difficile' lavoro in sette parti lungo circa sette metri del 1968 ‘Saulen', a toni di bianco e grigio e a cavallo fra figurazione realistica ed astrattismo geometrico, conteso fino a sfiorare 3 milioni di £, oltre la stima.

Complessivamente ben 16 milioni di £ di ricavo, un terzo del totale dell'asta, sono stati prodotti da tre lavori dell'ottuagenario maestro della pittura tedesco.
Ottimi risultati in generale per l'arte tedesca, con una composizione di grandi dimensioni in due parti di Sigmar Polke, prematuramente scomparso amico di Richter, finito all'ormai solito Stefan Simchowitz per 2,6 milioni, ben oltre la stima, e un record per un artista meno noto, Michael Krebber, già legato a Baselitz e Kippenberger, con una tela del 1997 contesa fino a 190mila £, un multiplo della stima.

Una tela di Baselitz del 1984 finisce nelle mani del suo gallerista Ropac per 580mila £, oltre la stima alta, mentre un lavoro di Kippenberger risulta ritirato prima dell'asta; prezzi elevati anche per Gunther Forg.
Risultato sorprendente per Peter Doig, con ‘Grasshopper' una tela del 1990 di grandi dimensioni eseguita durante il periodo di studio al Chelsea School of Art, contesa fino a 5,8 milioni, ben oltre la stima di 2,8-3,5 milioni di £, nonostante tornasse sul mercato per la quarta volta dal 2003 e non rappresenti certo il meglio della produzione dell'artista, i cui dipinti di grandi dimensioni sono però estremamente ricercati e in numero ridotto.

Sempre in ambito di pittura figurativa inglese, un lavoro di David Hockney del 2000 si è fermato probabilmente alla garanzia di 1,8 milioni (2,2 con le commissioni), unico lotto garantito del catalogo.

Poche le opere tridimensionali proposte, solo cinque; il catalogo era egualmente diviso fra opere di artisti viventi e prodotte negli ultimi lustri e opere già storicizzate precedenti agli anni '90.
Quindici lotti hanno superato le stime alte prima dell'aggiunta delle commissioni, mentre sette non hanno raggiunto le stime basse e nove hanno trovato un compratore dopo un solo rilancio contro la riserva.

L'asta conclude egregiamente una settimana di incanti decisamente positivi per l'arte del dopoguerra e contemporanea.

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