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Il contemporaneo africano invade le aste -

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Mercato dell'arte

Il contemporaneo africano invade le aste

(1)Strauss & Co. 10 ottobre 2016 Johannesburg Still Life with Lillies del 1947 di Irma Stern stima 5-7milioni di Rand (317.500-444.500 euro) realizzo 10.572.240 Rand (671.337 euro)
(1)Strauss & Co. 10 ottobre 2016 Johannesburg Still Life with Lillies del 1947 di Irma Stern stima 5-7milioni di Rand (317.500-444.500 euro) realizzo 10.572.240 Rand (671.337 euro)

“Il mercato delle aste internazionali di arte africana contemporanea si sta muovendo velocemente, e dopo una decade in cui Bonhams aveva mantenuto la leadership con vendite a Londra e New York, improvvisamente altre tre case si sono affacciate in questo settore”, è l'annuncio di Pontus Silverstolpe, cofondatore di Barnebys, tra i maggiori motori di ricerca nel mercato dell'arte e delle aste ad essa correlate.
Questo annuncio fa eco ai recenti risultati della Cnn che riporta come le quotazioni delle opere d'arte africane contemporanee siano cresciute tra 5 e 10 volte negli ultimi 10 anni: “non può esserci miglior testimone del Principe Yemisi Shyllon”, asserisce l'emittente televisiva statunitense “che è considerato il maggiore collezionista privato nigeriano di arte”. Lo stesso Principe, intervistato, così dichiara: “quando ho cominciato a collezionare arte ero ancora studente universitario nella metà degli anni ‘70” e l'arte africana non aveva virtualmente alcun valore commerciale. Potevi acquistare una bella opera d'arte per 20mila Naira, corrispondenti a 100 dollari americani attuali. Ora varrebbe milioni”.

Non sorprende che Sotheby's abbia fondato un dipartimento di arte africana contemporanea e terrà la sua prima asta nel settore il prossimo anno.
Stanislaw Trzebinski, celebre scultore sudafricano, è stato invitato a partecipare a Londra in ottobre a una collaborazione fra Christie's e la galleria sudafricana Guild Gallery che esporrà alcuni degli artisti e designer al top in Sud Africa.
E a gennaio scorso Phillips ha inviato Arnold Lehman, precedente direttore del Brooklyn Museum, ad effettuare per conto della casa una ricognizione in Sud Africa, suscitando l'attenzione dei media.
La maggiore casa d'aste nel Sud Africa, la Strauss & Co., era presieduta dal leggendario Stefan Welz, scomparso quest'anno, e l'attuale direzione sta cercando ora di affrontare la minaccia rappresentata dalle quattro case leader mondiali e di difendere il dominio che ha finora esercitato nei due paesi africani, il Sud Africa e la Nigeria, considerati i maggiori esportatori di arte contemporanea. “E il ribollire del mercato è come un'onda che sta investendo tutti i 54 paesi africani”, è il parere di Pontus Silverstolpe.
La ragione di questa improvvisa attenzione verso il settore contemporaneo del Continente Nero è in parte dovuta ai tanti record mondiali ottenuti da Bonhams negli ultimi dieci anni. Un esempio fra tutti: le opere realizzate nell'ultima parte della sua vita da Irma Stern, l'artista leader in Sud Africa, dieci anni fa erano trattate per centinaia di migliaia di sterline, ora le stesse opere ne realizzano milioni. Il suo dipinto Arab Priest è stato battuto da Bonhams 3,1 milioni di sterline alcuni anni fa, acquistato dalle autorità del Qatar. Prezzi in ascesa anche per altri artisti come Jacobus Hendrik Pierneef, Gerard Sekoto e William Kentridge. Il professor El Anatsui, nato nel Ghana e residente in Nigeria, domina i prezzi nel nord Africa. I suoi arazzi sono trattati a più di 1 milione di sterline a Londra e New York. Come ha dichiarato Giles Peppiat, direttore del dipartimento da Bonhams: “l'Africa è una nuova Cina nel settore dell'arte. Quando la Tate, lo Smithsonian e le altre istituzioni similari cominciano a spingere per organizzare esposizioni di arte africana contemporanea, vuol dire che qualcosa di rivoluzionario è avvenuto nel mercato dell'arte”.
Già Picasso e molti degli artisti suoi contemporanei avevano visto nell'Africa la sorgente della loro creatività, ed ora sono gli stessi artisti africani a reclamare in qualche modo un ritorno di questi guadagni.
Un altro elemento significativo nel rinascimento dell'arte africana contemporanea è la grande attenzione mediatica che sta attirando il nuovo museo di arte contemporanea costruito sul Victoria & Alfred Waterfront in Cape Town, ovvero nel cuore storico del porto di Città del Capo, The Zeist MOCAA Museum, che sarà il più grande museo d'arte nel continente africano e sicuramente richiamerà folle di turisti. Il MOCAA si impegnerà a raccogliere opere di arte contemporanea dall'Africa e della sua Diaspora, ed è frutto di una collaborazione non-profit fra il V&A Waterfront e Jochen Zeist. Il V&A Waterfront ha investito 500milioni di rand per la realizzazione del museo. Jochen Zeist, considerato da molti come il maggiore collezionista di arte contemporanea africana, ha destinato la sua collezione al museo, ha sostento gli attuali costi di realizzazione della struttura ed ha fornito un budget sostanzioso per permettere al museo di acquisire nuovi importanti opere.
Il museo aprirà al pubblico nei primi mesi del 2017.
Alle quattro case d'asta leader internazionali, anche una casa francese dedicherà la sua attenzione all'arte africana contemporanea: PIASA il 17 novembre organizzerà la sua prima vendita nel settore. Seguiranno a Parigi nel 2017 importanti esposizioni nel settore, una alla Fondazione Louis Vitton, un'altra a La Villette “Aperta Africa” curata da Simon Njami di Revue Noire. E Art Paris Art fair al Grand Palis a Parigi a marzo prossimo sarà dedicata all'Africa. L'asta di PIASA proporrà l'avanguardia degli artisti africani, ovvero l'arte che combina l'identità africana con la storia personale degli artisti e come loro si affacciano al mondo. La vendita, infatti, riflette la diversità delle loro opere attraverso il grande continente: alcuni degli artisti proposti si spostano fra l'Africa e gli Usa, i Caraibi, il Regno Unito, la Francia, la Germania, la Spagna e il Belgio. La vendita è strutturata in sezioni, che includono la migrazione, il ruolo delle artiste donne nell'Africa e nella Diaspora, e il modo come gli artisti contemporanei interpretano l'arte classica africana.
L'attenzione e la visibilità che l'ultima Biennale di Venezia ha dedicato all'arte africana contemporanea ha fatto seguito ad altre Biennali nello stesso continente africano, a Marrakech, la Dak'art, a Bamako, Lubumbashi, Kampala e Luanda.

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