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ArtVerona si impegna a promuovere il sistema arte Italia

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Mercato dell'arte

ArtVerona si impegna a promuovere il sistema arte Italia

Francesco Jodice, Capri. The Diefenbach Chronicles, 2013, inkjet on cotton paper, dibond aluminium, plexiglass, woodframe, cm 150 x 225, courtesy Galleria Michela Rizzo, Venezia
Francesco Jodice, Capri. The Diefenbach Chronicles, 2013, inkjet on cotton paper, dibond aluminium, plexiglass, woodframe, cm 150 x 225, courtesy Galleria Michela Rizzo, Venezia

ArtVerona Art Project Fair vuole guadagnarsi un posto d'onore nella classifica delle fiere nazionali senza la pretesa di diventare a tutti i costi internazionale e l'appuntamento di quest'anno ha confermato questa ambizione. “ArtVerona non è ancora una fiera internazionale, anche se tra i 450 collezionisti che abbiamo ospitato un certo numero proviene dall'estero - ha dichiarato il vice presidente di Veronafiere, Guidalberto di Canossa, che prosegue - è una fiera italiana, un luogo d'incontro per costruire relazioni e tra queste avvicinare sempre di più il mondo dell'arte al mondo dell'impresa. E' una fiera in attivo, si autofinanzia, presenta una marginalità lorda che raggiunge il 20% e si impegna a promuovere il sistema dell'arte facendo crossing con gli altri brand di Veronafiere”.

La 12ª edizione, che si è svolta dal 14 al 17 ottobre, sotto la direzione artistica di Andrea Bruciati ha confermato un'affluenza di 22mila visitatori, con un aumento del 12% di quelli qualificati. In crescita anche il numero delle gallerie passato da 115 a 120 provenienti da tutta Italia, distribuite in cinque aree. Oltre ai settori principali Contemporaneo e Moderno, la fiera ha ospitato la piattaforma i7 per le organizzazioni no-profit indipendenti, Raw Zone con 12 gallerie con nuovi progetti curatoriali dedicati alla ricerca e all'innovazione, e la piattaforma Tangram solo su invito per le gallerie di ricerca.

“ArtVerona punta a conseguire una forte personalità – ha dichiarato Antonio Grulli, responsabile del progetto Collectors Studio e Critical Collecting volto a indagare l'evoluzione del collezionismo - che fa leva sul mercato italiano e, in particolare, sugli artisti italiani. E' una fiera necessaria per il nostro sistema dell'arte per proporre un format diverso da Artissima e MiArt troppo concentrate sulle proposte internazionali. In sintesi quello che poteva essere un limite, ovvero essere troppo legati al sistema arte italiano, è diventato il suo punto di forza” conclude Grulli.

ArtVerona, da tre anni sotto il marchio Veronafiere, che in questi giorni ha avviato l'iter per diventare SpA, ha puntato sull'efficienza dell'organizzazione e molti dei galleristi presenti hanno espresso un giudizio molto positivo e l'intenzione di tornare il prossimo anno. Il costo per mq per essere presenti in fiera si è aggirato sui 190 euro, con uno sconto per le aree no profit e i progetti di ricerca. Inoltre, sempre in tema di costi, alle gallerie vincitrici del premio Display, Officine Saffi Milano e ArteA Gallery, Milano, ArtVerona ha riconosciuto un'agevolazione di 2mila euro sull'iscrizione alla prossima edizione della manifestazione.

Ma una fiera è soprattutto business: per sostenere il lavoro delle gallerie presenti, ArtVerona ha messo a disposizione un fondo acquisti del valore di 190mila euro in aumento rispetto ai 150mila euro dell'edizione 2015. L'ammontare più consistente è stato destinato dalla Fondazione Domus per l'arte moderna e contemporanea che con un investimento invariato di 100mila euro ha acquistato 14 opere (vedi elenco sotto) che andranno ad arricchire le collezioni cittadine.

Il Fondo Privato Acquisizioni per l'arte contemporanea ha confermato in 50mila euro le risorse destinate alle acquisizioni. La selezione da parte del Comitato Scientifico presieduto dal collezionista Giorgio Fasol ha portato all'acquisto di 13 opere con un range di prezzo compreso tra un minino di mille euro a un massimo di 9.500 euro. Le opere acquisite saranno date in deposito al MA*GA di Gallarate, mentre nella passata edizione sono andate al Museo Villa Croce di Genova. Tra le novità di quest'anno il premio, del valore di 15mila euro, ‘OTTELLA for GAM' ideato per sostenere la collezione della Galleria d'Arte Moderna A. Forti di Verona sostenuto dall'azienda vitivinicola Francesco e Michele Montresor. Le opere scelte sono state Treasure Rooms di Mauro Fiorese (Galleria Boxart, Verona), Iran, Untitled di Gohar Dashti (Officine dell'immagine, Milano) e Floating works di Giuseppe Teofilo (Galleria Niccoli, Parma). Infine il Premio Icona 2016, reso possibile grazie alla collaborazione con Tecnomed, centro specializzato in esami diagnostici, è stata assegnato all'opera Capri. The Diefenbach Chronicles, 2013, di Francesco Jodice, presentata in fiera dalla Galleria Michela Rizzo di Venezia (prezzo dell'opera 15 mila euro).

Tra i galleristi presenti alcuni erano alla loro prima esperienza ad ArtVerona, tra questi Alberto Peola, dell'omonima galleria, che ha dichiarato: “erano anni che non venivo a ArtVerona e ho trovato una fiera decisamente migliorata”. Sul fronte delle vendite il gallerista ha ceduto diverse opere, tra cui Gioberto Noro, Whitehead, 2016 (8mila euro) scelta dalla Fondazione Domus. Prima esperienze per Officine Saffi di Milano e Rossmut di Roma. Officine Saffi proponeva uno stand dedicato alla ceramica contemporanea con opere dell'artista coreano Sangwoo Kim (range di prezzo da 4mila a 20mila euro l'opera più grande, venduta l'opera Summer, 2016 a 6mila euro) e dell'italiana Serena Zanardi che presentava ironiche sculture in ceramica trasposte da vecchie fotografie (venduta l'opera Altro Nero, 2016 a 2.500 euro). Rossmut ha apprezzato il buon livello qualitativo della fiera e sul fronte vendite la Fondazione Domus ha acquistato l'opera di Pamela Diamante, Armonia in una crisi di west, 2015 (prezzo 3mila euro), un trittico in penna su carta vergata Fabriano.

Passando alla sezione Moderno (Padiglione 11) le proposte dei galleristi presenti hanno attirato l'attenzione dei visitatori e gli affari non sono mancati. La galleria Spirale Milano ha venduto un'opera di Franco Angeli (100mila euro) e una di Giosetta Fioroni (70mila euro). De Primi Fine Art ha venduto Negativo Positivo 11 (1950-90) di Bruno Munari per 15mila euro. La Galleria Spazia ha venduto un lavoro su carta di Fausto Melotti (10mila euro), mentre Nicola Turco Arte Contemporanea di Parma ha venduto una fotografia di Urs Luthi (Untitled, 1974) per 3.500 euro e un'opera di Ketty La Rocca del 1974 a 23mila euro.

Le 14 opere selezionate dalla commissione della Fondazione Domus:
Gianni Bertini, Grip, 1965, emulsione e acrilici su tela, cm 187 x 120, courtesy Labs Gallery, Bologna
Umberto Bignardi, Allergeni, 1962, collage, pittura a olio, tecnica mista su tela, cm 160 x 140, courtesy Galleria Bianconi, Milano
Antonio Catelani, Assenze blu di Prussia, 2016, olio su tela, cm 46 x 21, courtesy Rizzutogallery, Palermo
Vanni Cuoghi, Saluti da Pietrasanta, 2016, acrilico e china su cartoncino, cm 20 x 20, courtesy Giuseppe Pero
Pamela Diamante, Armonia in una crisi di west, 2015, penna su carta vergata Fabriano, cm 84,5 x 67, 5 cad, courtesy Rossmut, Roma
Aldo Grazzi, I colori degli alieni, 1993, china su carta intelaiata, 12 tele da 42,5 x 29,5 cm l'una, courtesy Marignana Arte, Venezia
Paolo Masi, Senza titolo, 1962, olio su tela, cm 120 x 100, courtesy Frittelli Arte Contemporary, Firenze
Ute Müller, Untitled, 2012, cm 200 x 150, courtesy Collicaligreggi, Catania
Gioberto Noro, Whitehead, 2016, archival pigment print on bottom paper, cm 104 x 152, courtesy Alberto Peola Arte Contemporanea, Torino
Nazzarena Poli Maramotti, Unterwasser III, 2016, tecnica mista su tela, cm 100 x 120, tecnica mista su tela, courtesy AplusB, Brescia
Giovanni Sartori Braido, Strutture in uno spazio danneggiato, 2013, acrilico su tela, cm 100 x 100, courtesy Massimodeluca, Mestre (VE)
Andrea Senoner, Selfportrait, 2015, scultura in legno policromo, courtesy Doppelganger, Bari
Patrizia Emma Scialpi, Love and Loss, 2016, acrilici su stampa inkjet su carta cotone, courtesy Villa Contemporanea, Monza
Wolfgang Voegele, Untitled (zonk), 2016, olio e lacca su tela, cm 58 x 48, courtesy Annarumma, Napoli

Le opere scelte dal Fondo Privato Acquisizioni per l'arte contemporanea 2016:
Davide Allieri, Weronika, 2014, fotografia, stampa inkjet (dittico), cm 40 x 30 cad, ed 1/3, courtesy Placentia Arte, Piacenza
Apparatus 22, Infinite contradiction, 2016, installazione di tre bandiere unite, h 2 m; ogni bandiera di pelle 1,4 x 0,8 m, courtesy l'artista e GALLLERIAPIÙ, Bologna
Paolo Brambilla, PĀUA, 2016, stampa digitale su lycra, gommapiuma, filo da cucito / digital printing on lycra, foam rubber, sewing thread, cm 20x20x200, Massimodeluca, Mestre (VE)
Silvia Camporesi, # 107 Veduta (Curon Venosta), 2015, stampa inkjet su archival matt paper, cm 100 x 150, ed. 5 + 1 A.P., Z20 Sara Zanin Gallery, Roma
Drifters (Valentina Miorandi + Sandrine Nicoletta), Eros epidermico, 2016, hi-ress print su carta Epson Enanshed Mat montata su alluminio, cm 90 x 160 x 1,6, Boccanera Gallery, Trento
Regina José Galindo, Exhalacion, 2014, stampa lambda su dibond, cm 150 x 100, ed. 1/5 + 2 A. P., Prometeogallery di Ida Pisani, Milano
Nicola Pecoraro, Senza titolo, 2015, tecnica cera su moquette, cm 200 x 100, Collicaligreggi, Catania
Davide Raimondo, cromo-morfo-fonetica, 2016, installazione composta da nove tempere acriliche su carta cotone, schede mp3 e suono, cm 130 x 117 x 5, Galleria Bianconi, Milano
Alessandro Sambini, People at an exhibition, 2016, installazione (webcam su testa robotica e green screen), dimensioni ambientali, esemplare unico, Galleria Michela Rizzo, Venezia
Tamás St.Turba, Surviving Kit, 1975 - 2016, mixed media, dimensioni variabili, AMT Project, Bratislava
Federico Tosi, Rotten Bullshit 2, 2015/16, resina termoindurente – resina trasparente, cm 14 X 6 X 30,5, Galleria Arrivada, Milano
Eugenia Vanni, Ammannitura (Composizione), 2016, colla di coniglio, gesso di Bologna, tempera all'uovo su telai in legno, azzurro oltremarino (blu di lapislazzuli Afgano), bianco di San Giovanni (carbonato di calcio), giallorino (antimnio), nero di vite (carbone vegetale), verdaccio, carminio (Cocciniglia), cm 220 x 120 circa, Galleria FuoriCampo, Siena
Wolfgang Voegele, Untitled (On a Hill), 2006, olio e lacca su tela, cm 150 x 125, Annarumma Gallery, Napoli.

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